(L'Unità)
TUTTI I TORMENTONI:
-LA MOSCHEA A SUCATE
-LE MALEFATTE DI PISAPIA: #MORATTIQUOTES
LE VIDEO-SATIRE:
-SE VINCE PISAPIA TU DEVI ANDARE VIA...
-MORATTI: NELLA VECCHIA LOMBARDIA...
-PISAPIA, PISAPIA CANAGLIA...
Mai parlare del risultato a partita in corso: il mio “silenzio elettorale” è dunque esclusivamente scaramantico. E però, va detto: a Milano qualche vittoria si può già metterla in conto. Ad esempio la riscoperta di una città giovane e vivace, segno che dipingere i giovani come soggetti passivi, imbesuiti dal nulla berlusconiano era un errore. O anche l’affermarsi di nuove forme di comunicazione politica e sociale. L’ironia contro la volgarità, la pacatezza contro l’aggressività, il ghigno della satira diffusa, di massa, contro le straordinarie stupidaggini agitate da una destra terrorizzata. Qui si è vista una creatività diffusa, una satira di massa, una risata liberatoria.
Dalle paradossali malefatte di Pisapia (È il parrucchiere di Berlusconi! Rubava le merendine a scuola…) fino alla strepitosa invenzione della moschea di Sucate, immaginario quartiere milanese, goliardica provocazione che lo staff della Moratti ha preso sul serio. La sventurata rispose, insomma, e tutta la città ne ride di gusto.
Ecco: questa gioia di esserci, questo approccio leggero, questo comunicare senza tivù, semplicemente parlando tra esseri umani, è già una vittoria. Un cambio di prospettiva soprattutto culturale, uno scontento che non diventa rabbia sterile, ma voglia di una città nuova. E poi, altra vittoria tutta nuova, una sinistra che non litiga e che non si accapiglia, che non si impegna nell’autogol, unita e ottimista dietro al suo candidato. Se sarà un punto d’arrivo per Milano lo sapremo tra poche ore. Che sia un punto di partenza per l’Italia è già chiaro a tutti. Anche alla destra, nervosa, aggressiva, divisa. Speriamo perdente.
TUTTI I TORMENTONI:
-LA MOSCHEA A SUCATE
-LE MALEFATTE DI PISAPIA: #MORATTIQUOTES
LE VIDEO-SATIRE:
-SE VINCE PISAPIA TU DEVI ANDARE VIA...
-MORATTI: NELLA VECCHIA LOMBARDIA...
-PISAPIA, PISAPIA CANAGLIA...
Mai parlare del risultato a partita in corso: il mio “silenzio elettorale” è dunque esclusivamente scaramantico. E però, va detto: a Milano qualche vittoria si può già metterla in conto. Ad esempio la riscoperta di una città giovane e vivace, segno che dipingere i giovani come soggetti passivi, imbesuiti dal nulla berlusconiano era un errore. O anche l’affermarsi di nuove forme di comunicazione politica e sociale. L’ironia contro la volgarità, la pacatezza contro l’aggressività, il ghigno della satira diffusa, di massa, contro le straordinarie stupidaggini agitate da una destra terrorizzata. Qui si è vista una creatività diffusa, una satira di massa, una risata liberatoria.
Dalle paradossali malefatte di Pisapia (È il parrucchiere di Berlusconi! Rubava le merendine a scuola…) fino alla strepitosa invenzione della moschea di Sucate, immaginario quartiere milanese, goliardica provocazione che lo staff della Moratti ha preso sul serio. La sventurata rispose, insomma, e tutta la città ne ride di gusto.
Ecco: questa gioia di esserci, questo approccio leggero, questo comunicare senza tivù, semplicemente parlando tra esseri umani, è già una vittoria. Un cambio di prospettiva soprattutto culturale, uno scontento che non diventa rabbia sterile, ma voglia di una città nuova. E poi, altra vittoria tutta nuova, una sinistra che non litiga e che non si accapiglia, che non si impegna nell’autogol, unita e ottimista dietro al suo candidato. Se sarà un punto d’arrivo per Milano lo sapremo tra poche ore. Che sia un punto di partenza per l’Italia è già chiaro a tutti. Anche alla destra, nervosa, aggressiva, divisa. Speriamo perdente.
28 maggio 2011
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