"I tagli gravi ed indiscriminati di risorse e di personale alla spesa pubblica per la scuola, previsti dalla manovra d’estate, stanno provocando, come annunciato, un vero e proprio collasso all'interno del sistema dell'istruzione pubblica. E’ di ieri la notizia che, nel solo Sannio, sono ben 46 gli esuberi di personale docente. E’ naturale dunque che in questi mesi si sia formato il vastissimo movimento di protesta che è oggi in piazza per chiedere la stabilizzazione del personale docente ed ATA su tutti i posti disponibili, coerentemente con il Piano triennale delle assunzioni contenuto nella Finanziaria del Governo Prodi 2007. Un obiettivo imprescindibile per garantire la qualità dell’istruzione agli studenti ed il diritto ad un lavoro stabile per i docenti".
On.le Costantino Boffa,
- La prospettiva è desolante: migliaia di cattedre tagliate in tutta Italia, precari che non lavoreranno mai più, docenti di ruolo sbattuti qua e là, con funzionari degli Usp che fanno calcoli estenuanti e cervellotici per reperire una sede o spezzoni di ore per i neoimmessi in ruolo.
- Presidi costretti a fare la questua per evitare di non formare le classi, e classi di 35 alunni, seguendo il criterio dell’”accorpamento” che è un’altra genialata del ministro. con un carico di lavoro estenuante per i fortunati docenti al lavoro e la quasi impossibilità di completare il giro delle interrogazioni a quadrimestre.
- Corsi serali per adulti che spariscono perché non si raggiunge il numero sufficiente di iscritti, con la possibilità sfumata, per molti, di stringere fra le mani l’agognato diploma, passaporto per un avanzamento di carriera per categorie come militari, musicisti, infermiere, ecc. ecc.
- Qualità dell’istruzione sempre più bassa.
Un Paese che non investe in istruzione può scordarsi di essere competitivo.
E allora continuate a scommettere sulle veline del premier e sulle sue squallide e deprimenti tv commerciali.
Italiani, per favore, spegnete il televisore e cominciate a leggere buoni libri.
3 commenti:
La Corte Costituzionale boccia la Gelmini
Mariangela Bastico, Responsabile Nazionale scuola PD
Con la sentenza n. 200/09 la Corte Costituzionale ha accolto parzialmente i ricorsi di numerose Regioni (Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia, Abruzzo), riconoscendo ad esse la competenza in materia di dimensionamento della rete scolastica.
Il Ministro non può con proprio regolamento imporre la chiusura delle scuole, ad esempio nei piccoli Comuni, accorpamenti o altro. Laddove c’è una competenza concorrente tra Stato e Regioni, il primo può indicare norme generali, quali criteri di indirizzo, standard, livelli essenziali, ma solo attraverso norme di legge, non regolamenti. La Corte Costituzionale, pertanto, annulla la norma dell’art. 64 del dl n. 112 convertito in legge 113 del 6 agosto 2008, che prevede il ricorso al regolamento per la definizione del dimensionamento scolastico.
È una sentenza importante, che fornisce elementi interpretativi di particolare incisività, anche in relazione alla più generale azione normativa del Governo sull’istruzione che si basa su un accentuato processo di delegificazione.
www.partitodemocratico.it
La ringrazio per Blog intiresny
imparato molto
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