Ormai il numero di aborti tra le studentesse delle scuole superiori è divenuto una piaga sociale. L'età dei primi rapporti sessuali si è abbassato notevolemente, il primo in genere si consuma a 14 anni. Inesperto lui, inesperta lei, la fanciulla si ritrova gravida, attribuendo al "destino" l'accaduto. Nei casi peggiori la malcapitata abortisce un anno prima e poi anche l'anno dopo. Magari ritrovandosi al fianco la compagnuccia comprensiva di turno, magari per bene e illibata, che assume su di sé la parte della "salvatrice" della poveretta o sfigata di turno (non accorgendosi di farsi invece trascinare agli stessi livelli di colei che vuole salvare). Sarebbe interessante fare una statistica dei casi di gravidanze indesiderate nelle scuole superiori, o ascoltare cosa dicono gli psicologi di istituto, come capitò a me con una esponente della categoria, che mi disse: "Oggi il sesso si consuma con molta più facilità di una volta. C'è molta attività, ma poca conoscenza. Noi eravamo ignoranti in materia, queste lo sono lo stesso, ma sono più libere. E i guai si vedono".
Mi sa che il femminismo è passato invano e che "il corpo è mio e me lo gestisco io" equivale in certi casi a darla a tutti indiscriminatamente.
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