lunedì 4 maggio 2009

PIC NIC

L’etimologia della parola “pic-nic” va attribuita al termine composto “piquenique” che in francese arcaico abbina “pique” (prendere, rubacchiare) e “nique” (oggetto di poco valore).
Sembra che questo termine sia nato verso la fine del 1600 ed inizialmente si riferiva alla frugalità di un pasto composto da pochi e semplici cibi direttamente sottratti alla cucina; un contesto ludico e sociale al di fuori dei riti imposti dal pranzo tradizionale. Era essenzialmente come ai giorni nostri, la gioia del contatto con la natura e la partecipazione di più persone che provvedevano a portare singolarmente il cibo che veniva poi condiviso.
L’uso della “colazione sull’erba”, una sorta di pic-nic, si diffuse nel XVIII° secolo anche nella classe nobiliare che però aveva però al seguito stuoli di servitori che imbandivano tavolate all’aria aperta a seguito di partite di caccia.
Il pic-nic aveva comunque un’estrazione più popolare; il motivo aggregante era la socializzazione ed il gusto del contatto con la natura. Un pasto in allegria quindi in un clima rilassato, sui prati, in riva ad un fiume, sulla spiaggia, con piatti freddi precedentemente preparati come pane, salame, formaggi, insalate, uova sode, torte salate e dolci, frutta.


(Orangerie del castello di Pralormo)

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