giovedì 21 maggio 2009

DIPENDENZA DA INTERNET

E' la nuova malattia del XXI secolo. La chiamano IAD, o con un altro termine giapponese di cui non mi chiedete come si scrive o pronuncia perché non lo ricordo. Trattasi del fatto che milioni di ragazzi in età adolescente vengono così sedotti dal fascino della rete da farne non solo una "Second Life", ma la vita vera e propria. Al punto che, smarrito il contatto col reale e la cognizione del tempo, l'unico interesse diventa il computer, sul quale si dorme e si mangia, senza praticamente uscire più dalla propria stanza per anni. Una dipendenza peggiore della droga.
Se ne è discusso anche in questi giorni. Ne hanno parlato esperti e sacerdoti. La cura non è ancora stata trovata. Forse una causa c'è: la perdita della cultura orale e la diffusione della cultura visiva, che dovrebbe essere seconda alla prima (in quanto il feto nel grembo materno sviluppa prima l'udito e poi la vista, una volta uscito dalla pancia).
Ragazzi che stentano a trovare amicizie, a stringere rapporti di qualsiasi genere. Alcuni, data la loro fragile età, i convincono alla fine di essere dei sociopatici... Si fanno dei castelli in aria di smisurata grandezza...
Manca il tempo di starli ad ascoltare, con tutto il carico delle loro sofferenze giovanili. E manca in loro il coraggio di affrontare la vita a viso aperto, con tutto quello che questa grande avventura comporta.
Un problema di portata enorme, nato con l'avvento di Internet. Un problema che non esisteva nelle società contadine, dove non ci si "connetteva" virtualmente, ma realmente, e dove la fatica ed il lavoro erano così tanto che non appena l'infanzia finiva, che non si aveva neppure il tempo di pensare ad altro.

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