Fonte: La Stampa, 19 novembre 2008
Perché un commercialista con uno studio ben avviato, o un esperto di informatica, dovrebbe mollare tutto per mettersi a fare l’agricoltore? Difficile dirlo, ma è quel che sta succedendo in mezza Italia. La terra sta tornando di moda. Sarà colpa della crisi, che ha fatto riscoprire il gusto dell’economia reale, ma i bandi regionali per ottenere i finanziamenti destinati ai giovani che vogliono aprire un’attività agricola sono presi d’assalto. Il caso più eclatante, forse, è il Piemonte: 1700 richieste, alla scadenza dei termini saranno duemila. I 30 milioni di euro stanziati potrebbero non bastare.
“C’è fermento – conferma il ministro dell’agricoltura Luca Zaia -. Ricevo decine di mail, ragazzi che mi chiedono come iniziare l’attività agricola. Questa è una rivoluzione: il mondo crolla sotto il macigno dell’economia virtuale e i giovani tornano a quella reale”.
“Voglio andare a vivere in campagna”, l’inno alla crisi esistenziale cantato da Toto Cutugno, oggi sembra più vero che mai. La terra fa tendenza, anche se qui non ci sono romantici, ma giovani quasi sempre laureati, con progetti in cui si parla di business plan, tecnologie e macchinari sofisticati. Altro che sognatori: chi prende i finanziamenti e poi fallisce dovrà restituire i soldi.
Perché un commercialista con uno studio ben avviato, o un esperto di informatica, dovrebbe mollare tutto per mettersi a fare l’agricoltore? Difficile dirlo, ma è quel che sta succedendo in mezza Italia. La terra sta tornando di moda. Sarà colpa della crisi, che ha fatto riscoprire il gusto dell’economia reale, ma i bandi regionali per ottenere i finanziamenti destinati ai giovani che vogliono aprire un’attività agricola sono presi d’assalto. Il caso più eclatante, forse, è il Piemonte: 1700 richieste, alla scadenza dei termini saranno duemila. I 30 milioni di euro stanziati potrebbero non bastare.
“C’è fermento – conferma il ministro dell’agricoltura Luca Zaia -. Ricevo decine di mail, ragazzi che mi chiedono come iniziare l’attività agricola. Questa è una rivoluzione: il mondo crolla sotto il macigno dell’economia virtuale e i giovani tornano a quella reale”.
“Voglio andare a vivere in campagna”, l’inno alla crisi esistenziale cantato da Toto Cutugno, oggi sembra più vero che mai. La terra fa tendenza, anche se qui non ci sono romantici, ma giovani quasi sempre laureati, con progetti in cui si parla di business plan, tecnologie e macchinari sofisticati. Altro che sognatori: chi prende i finanziamenti e poi fallisce dovrà restituire i soldi.
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