L’ultima “strega” d’Europa, ufficialmente, fu la svizzera Anna Göldi, decapitata nel 1782. Ma alcuni contano anche Barbara Zdunk, mandata al rogo nel 1811. Barbara aveva quarantadue anni ed era polacca. Nel 1806 il piccolo villaggio in cui abitava, Reszel, fu devastato da un incendio gigantesco. Barbara fu accusata di aver scatenato il disastro. Oltre che, come decine di migliaia di donne prima di lei, di essere posseduta dal demonio e avere oscuri e maligni poteri. Oggi non ha molta importanza stabilire se fu giustiziata per stregoneria o come incendiaria. Ma mi incuriosisce il suo stato civile: single e con un fidanzato molto più giovane. Una strega piuttosto moderna. La cosiddetta “caccia alle streghe” nel suo momento più intenso, nel XVI secolo, aveva fatto 50.000 vittime ufficiali, ma probabilmente sono molte più del doppio, dato che gli atti dei processi finivano sul rogo assieme alle condannate. Uno dei grandi eccidi silenziosi della storia. E una persecuzione dalla forte dimensione sessuale: secondo gli inquisitori, le streghe avevano il potere di ammaliare gli uomini, di renderli pazzi d’amore o, al contrario, impotenti. (…). Non è un caso che avessero natura sessuale anche le torture perpetrate per estorcere alle sospettate la “confessione” dei loro misfatti e del loro legame con il maligno. Si infieriva sulla loro femminilità, concentrandosi sui genitali: seni strappati con tenaglie roventi e dati in pasto ai figli, cunei metallici inseriti negli orifizi, vagine dilaniate con oggetti acuminati o introducendovi animali vivi.
Ma si poteva anche essere chiuse in un sarcofago pieno di lame, la famosa “vergina di Norimberga”, oppure impalate. Infine venivano bruciate vive, in un fuoco purificatore più ardente di quello del desiderio, maschile e femminile, che le aveva condannate. C’era anche un supporto ideologico a tanta crudeltà. Alla fine del Quattrocento, papa Innocenzo VIII consentì in via ufficiosa l’adozione da parte degli inquisitori di un famoso libro redatto da due frati domenicani: il Malleus Maleficarum, martello delle streghe. Oltre a essere un vero e proprio “manuale” per i persecutori, spiegava anche i fondamenti dell’inferiorità femminile: la donna è per sua natura un essere incline alle seduzioni del male, creatura capace di minore fede (secondo loro l’etimologia di femina deriverebbe da fe, fede e minus, minore). Secoli prima, d’altronde, il re longobardo Liutprando aveva sancito che la donna, anello di congiunzione tra l’uomo e l’animale, valeva molto meno di un cavallo, mentre erano stati i Romani a coniare per noi l’espressione imbecillus sexus. Sembra offensiva ma la usiamo ancora oggi: significa “sesso debole”.
Ma si poteva anche essere chiuse in un sarcofago pieno di lame, la famosa “vergina di Norimberga”, oppure impalate. Infine venivano bruciate vive, in un fuoco purificatore più ardente di quello del desiderio, maschile e femminile, che le aveva condannate. C’era anche un supporto ideologico a tanta crudeltà. Alla fine del Quattrocento, papa Innocenzo VIII consentì in via ufficiosa l’adozione da parte degli inquisitori di un famoso libro redatto da due frati domenicani: il Malleus Maleficarum, martello delle streghe. Oltre a essere un vero e proprio “manuale” per i persecutori, spiegava anche i fondamenti dell’inferiorità femminile: la donna è per sua natura un essere incline alle seduzioni del male, creatura capace di minore fede (secondo loro l’etimologia di femina deriverebbe da fe, fede e minus, minore). Secoli prima, d’altronde, il re longobardo Liutprando aveva sancito che la donna, anello di congiunzione tra l’uomo e l’animale, valeva molto meno di un cavallo, mentre erano stati i Romani a coniare per noi l’espressione imbecillus sexus. Sembra offensiva ma la usiamo ancora oggi: significa “sesso debole”.
4 commenti:
Secondo me la stregoneria non esiste affatto ed è stata inventata solo perchè queste streghe erano tutte belle donne e quindi le altre erano gelose. La recensione è molto bella. Una sua alunna.
La recensione non è mia, sono parole di Lilli Gruber poste proprio come introduzione al volume.
E' una lettura che consiglio a tutte...
Come regalo di Natale mio figlio Luca ha scelto, fra montagne di volumi, questo libro per me.
Mi sono commossa, perchè non credevo, o forse non speravo, che condividesse in parte le mie idee.
Io sono una mamma di tre figli,che ha ripreso a lavorare dopo molti anni (e ovviamente sono sotto pagata come molte) per essere autonoma e potermi separare. Per cercare di dare un pò di coerenza fra quello che pensavo e quello che stavo vivendo nella coppia.
Ho letto Malamore della De Gregorio, molto bello!
A volte penso, che se non fossi nata in questo paese, e in questi anni, anch'io sarei stata considerata una strega....o una santa.
Laura A.
Grazie, Laura, per la tua testimonianza. Il libro della Gruber è molto bello e credo che non esista, nella letteratura degli ultimi anni, un lavoro così incisivo e così ben fatto sulla condizione femminile. C'è veramente molto su cui discutere e su cui lavorare. Penso che questo volume aiuti a scuotere le nostre coscienze di donne.
Pensa che in un convegno di alto livello sul sistema dualistico in Italia ho osato chiedere quante donne siedono nel consiglio di amministrazione di un'importante azienda erogatrice di servizi per il territorio. La risposta è stata: solo una.........
Sarà come dice D'Alema: gli uomini sono ancora molto restii a concedere parte del loro potere all'altra metà del cielo...
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