La professoressa Anna Spagnuolo, originaria di Benevento che da vent’anni vive e lavora in Lombardia, ne avrà sentite tante. Cumuli di sciocchezze che feriscono ogni animo sensibile ma retto, almeno quanto le montagne di rifiuti infine spazzate via. Tante vuote ciarle sul peccato originale d’essere meridionali, accidiosi d’animo e sguaiati di parola. Terroni. E in terra lombarda questa docente avrà proseguito a lavorare nella scuola, in quell’ambiente che dovrebbe essere fucina del futuro, con impegno quantomeno pari ai colleghi d’ogni dove italiano.Succede poi che, entrata a far parte della commissione d’esame per la maturità al Liceo Scientifico Bentivoglio di Tradate, in provincia di Varese, la docente, e con lei l’intera commissione, si trova ad esaminare tra gli studenti privatisti tal Renzo Bossi, uno dei figli del Ministro delle Riforme. E succede che Renzo, per la seconda volta consecutiva, viene bocciato. Bocciato per un motivo tanto semplice, “tutte le prove scritte e orali del ragazzo, come ho già dichiarato, sono state insufficienti”, ripeteva la professoressa Spagnuolo pochi giorni fa a “Il Sannio Quotidiano”.
In molti ricorderanno il fatto; pochi giorni fa Umberto Bossi ha tuonato contro i docenti del Sud: “Non possiamo più lasciare martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord (...) Un nostro ragazzo è stato "bastonato" agli esami perchè aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo ”. Quel ragazzo è ovviamente Renzo, suo figlio.Sono orgoglioso dell’impegno e della professionalità di quella docente, con cui divido radici meridionali, terrone, sannite. Rivolgo un invito a Renzo Bossi: coraggio, l’impegno e lo studio danno frutti; prima o poi sarà così anche per te!
Una breve nota finale: nella medesima occasione in cui si è interessato degli organici dei docenti padani, il Ministro Bossi ha innalzato il dito medio nei confronti dell’Inno che rappresenta (pur con le sue non eccelse vette di versi e musica) la forza dell’Italia come Repubblica e come Nazione. Io appartengo alla nutrita e convinta schiera di coloro i quali hanno permesso al Ministro Bossi e ai suoi colleghi Ministri leghisti di impegnarsi nella realizzazione di un programma di Governo autorevole, nella pur asfissiante situazione economica globale. Per questo motivo mi permetto di segnalare al Signor Ministro poche parole, a mo’ di promemoria. “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione.” È il giuramento da lui prestato all’atto di divenire Ministro. La fedeltà è anzitutto rispetto. Buone vacanze.