
Moscati, medico nato a Benevento, svolse la sua attività a Napoli all’Ospedale degli Incurabili.
La sua grande vocazione lo portava a recuperare i malati nei quartieri più poveri ed a rischio di Napoli, a sobbarcarsi intere nottate insonni al fianco dei pazienti, a curare gratis indigenti ai quali comprava a sue spese cibo e medicinali. Si ridusse per questo in povertà e condivise l’aiuto portato ai pazienti con la sorella. La sua fama si diffuse ben presto e la casa divenne un luogo dove quotidianamente stazionavano poveri ed ammalati in cerca di cure e di conforto.
Formidabili ed estremamente precise le sue diagnosi sui pazienti. Fu molto osteggiato dai professoroni dell’epoca, convinti, nella loro presunzione, di essere in possesso della verità infallibile, e in più di un caso smentiti dalle diagnosi di Moscati. Una storia che si ripete sempre nella vita dei migliori: essere ostacolati e fraintesi da uomini pieni di sé, obnubilati dall’amor proprio.
Ma Moscati nel suo testamento spirituale lascia un pensiero che potete rifilare ai colleghi di lavoro invidiosi o ai capi intransigenti solo con voi:
Lavorare sempre, incessantemente, sordi alle lodi e alle critiche.
Lo ha detto un Santo.
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