L’uomo della Biennale di Venezia
si chiama Vincenzo Trione, 42 anni, originario di Salerno e professore di arte e
media presso lo Iulm di Milano, direttore di Valencia 09 e curatore di mostre
varie in Italia e all’Estero. Il ministro Franceschini gli ha affidato il
Padiglione Italia della Biennale, e subito sono fioccate le critiche: “Inadeguato”.
Che sia una punta di invidia?
Intervistato da La Stampa di
Torino, il professor Trione afferma di non essere un curatore professionale,
che la crisi è un momento esaltante per chi ha idee e talento, che le città
artisticamente più vitali d’Italia sono Napoli e Torino. Dice di avere messo
insieme energie giovani e vecchi ormai dimenticati. Parla delle attuali
difficoltà di alcuni musei italiani, come quello di Rivoli e che la mostra da
lui concepita saprà costruire una drammaturgia
visiva ed accompagnare il visitatore.
Forse il motivo delle tante
critiche che gli sono state mosse è di essersi mosso al di fuori delle gallerie
d’arte tradizionali. Trione è autore di un corposo saggio dal titolo “Effetto
città”.
L’Italia, siamo sicuri, saprà
presentarsi al mondo nella sua veste migliore. Buon lavoro al professor Trione
ed al suo staff.
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