Secondo alcuni osservatori, si tratta di uno dei siti Unesco più bistrattati, forse il principale. Le vecchie scuderie del re, fatte costruire nel 1647 da Carlo Emanuele II di Savoia, da sole vale un quinto della Torino barocca. Venerdì 29 agosto 2014 sono state gravemente danneggiate da un incendio doloso. Secondo la ricostruzione dei fatti, alle 22.30 tre sconosciuti entrano all'interno del Circolo dei beni demaniali all'interno del complesso della Cavallerizza Reale, a cento metri dalla centralissima Piazza Castello. All'1.25 alcuni passanti notano una colonna di fumo che si leva dalle finestre del primo piano. I Vigili del fuoco intervengono pochi minuti dopo. Alle 3.30 di notte viene spento il primo focolaio, ma i danni sono ingenti. Le pareti hanno retto, ma il tetto dei magazzini ed alcuni locali interni sono distrutti. I danni ammontano a 500mila euro. Per l'attentato incendiario sono state trovate cinque bottiglie incendiarie sul luogo del misfatto. La Cavallerizza è di proprietà del Comune, che ha sempre cercato di venderla ai privati, senza successo. In effetti, il costo esorbitante, 12 milioni di euro, cui si aggiungono quelli di ristrutturazione, ed i mille vincoli imposti dalla Soprintendenza, ha spaventato anche i più coraggiosi investitori. Così, nel corso del tempo, la Cavallerizza è stata conquistata dai centri sociali, da collettivi di artisti, docenti universitari e paesaggisti.
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