Se ne è fatto un gran parlare e se ne parlerà ancora. Nel 2015 ricorrono i settanta anni della fine della Seconda Guerra Mondiale e della conseguente scoperta dell'Olocausto, la più grande tragedia ed il più grande crimine dell'Umanità. E, proprio un anno prima dei settant'anni, si riscopre il documentario che il grande regista inglese Alfred Hitchcok (nella foto con la sua stella Ingrid Bergman), proprio di recente restaurato dal Museo Imperiale della Guerra di Londra. Artefice del difficile restauro (la pellicola era estrememente rovinata) è Toby Haggith, direttore del dipartimento ricerche del museo londinese.
Il film sarà trasmesso il prossimo anno in tutte le TV del mondo ed è pieno di immagini sconvolgenti, girate dal vero e mai viste prima, che causarono un crollo nervoso ad Hitchcok. Il maestro del brivido, nel visionare le prime immagini che i soldati inglesi avevano girato per lui nel campo di Bergen Belsen, gridò in lacrime "Basta!", e per una settimana si rintanò nel suo albergo, rifiutando di mettere piede nella sala del montaggio.
Il film fu commissionato ad Hitchcok nel 1945 da Sidney Bernstein, industriale del cinema, che lo chiamò dall'Inghilterra e gli disse: "I nostri soldati sono entrati nei campi di concentramento nazisti e hanno scoperto orrori inimmaginabili: camere a gas per sterminare donne e bambini, sopravvissuti ridotti pelle e ossa. Dobbiamo documentare questa vergogna agli occhi del mondo: le nostre truppe stanno già filmando tutto. Ma le riprese non bastano, bisogna tirare fuori una storia. C'è un solo regista all'altezza del compito e quel regista sei tu".
Hitchcok abbandonò le riprese del film Notorius e cominciò l'opera. Quando però era tutto pronto l'aria era cambiata e Bernestein disse all'amico che era inopportuno mostrare quelle scene, dal momento che gi Stati Uniti e la Gran Bretagna volevano fare della Germania un'alleata. Il progetto fu così abbandonato. Il film demolisce una volta per tutte le scuole storiche e di pensiero che vogliono che l'Olocausto non sia mai esistito.
La pellicola per ora è stata trasmessa ad un ristretto gruppo di storici che si sono detti "sconvolti". Immagini crude e purtroppo vere, che servono a far capire che un crimine contro l'umanità, come è stato l'Olocausto, non debba più a ripetersi.
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