La Stampa - Anche Gesù ha sbagliato un collaboratore, si difende il ponziopilato
della Lombardia. Dopo ponderate riflessioni avrei ravvisato alcune
differenze fra il Cristo e il Celeste (uno dei due soprannomi di
Formigoni, l’altro è il Modesto, ma l’uomo è così modesto che preferisce
non farlo circolare). Gesù fu battezzato dal Battista, Formigoni dal
Berlusca. La carriera pubblica di Gesù si consumò in tre anni, quella di
Formigoni in Regione prosegue imperterrita da diciassette. Gesù non
faceva vacanze di gruppo sugli yacht dei farisei: preferiva i
pescherecci, casomai una camminata sulle acque. Quanto al suo tesoriere,
Giuda era più economo di Lusi (vabbé, ci vuol poco), più colto di
Belsito (vabbé, idem) e a differenza dei formigonidi non venne mai
raggiunto da avvisi di garanzia. Gesù sapeva bene chi era Giuda: non fu
tradito a sua insaputa. In ogni caso avrebbe commesso un errore di
valutazione isolato. Formigoni invece di collaboratori ne ha sbagliati
parecchi, a cominciare dal sarto daltonico che gli sforna le camicie per
proseguire col cugino depresso di Andy Warhol che ha ideato quegli spot
sul Web in cui il Celeste fa lo spadaccino.
Sugli altri collaboratori sbagliati preferirei tacere, avendo già parlato la magistratura. Aggiungo solo che la cifra del tradimento di Giuda, trenta denari, anche al netto dell’inflazione risulta di gran lunga inferiore a quelle che danzano nel cielo sopra Milano per sfamare gli appetiti dei notabili e delle lobby che li sostengono. (Lobby? Ho detto lobby? Scusate, mi ero scordato che, grazie al finanziamento pubblico dei partiti, viaggiano lontane anni luce dal mondo della politica).
Sugli altri collaboratori sbagliati preferirei tacere, avendo già parlato la magistratura. Aggiungo solo che la cifra del tradimento di Giuda, trenta denari, anche al netto dell’inflazione risulta di gran lunga inferiore a quelle che danzano nel cielo sopra Milano per sfamare gli appetiti dei notabili e delle lobby che li sostengono. (Lobby? Ho detto lobby? Scusate, mi ero scordato che, grazie al finanziamento pubblico dei partiti, viaggiano lontane anni luce dal mondo della politica).
MASSIMO GRAMELLINI
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