giovedì 17 giugno 2010

LA REPUBBLICA DELLE BANANE

Un Paese con le pezze al culo

- La legge di Robin Hood al contrario: togliere ai poveri per dare ai ricchi.
Infatti: hanno tagliato gli stipendi ai dipendenti pubblici (-14% nel prossimo triennio) ed aumentato quelli di dirigenti e capetti vari (+ 2,5%).

- Da settembre tagli nella scuola pubblica. Migliaia di cattedre e di ore in meno, anche sul sostegno.

- Legge sulle intercettazioni telefoniche (a magistrati e giornalisti è vietato intercettare): passata al Senato. In attesa di approvazione alla Camera.

- Mega attici ai politici a Roma: "Me l’ha regalato l’amico tal dei tali".

- Alberto Cirio (Lega Nord Piemonte): "Più fondi per i docenti piemontesi. Quelli meridionali scompaiono da Natale a Pasqua per avvicinarsi alle famiglie". Intervista successiva: "Ma io non ho mai usato la parola meridionali".
Punto uno: fai pure. Così avrai migliaia di fessi in meno che in Piemonte e Nord Italia spendono il loro magro stipendio tra affitti di casa, alberghi, agenzie di viaggio, supermercati, bar e aria che respirano.
Punto due: la lingua italiana non dovrebbe essere un’opinione. "Meridionali" non è una parolaccia.
Ergo: i voti chiedili ai Rom, che vivono a spese del tuo Comune…

- Lavoratori e cervelli italici in fuga all’estero (anche se non di famiglia benestante). E non per visitare il mondo, ma in preda alla disperazione.
E migliaia di extracomunitari che sbarcano sull’italico suolo tutti i giorni. Alcune regioni li aspettano come manna dal cielo, in paesini dove nessun italiano fa più figli…

- Lo Stato non ha i soldi per le opere pubbliche. Ma i fondi si materializzano miracolosamente per finanziare i "grandi eventi" della Protezione Civile.

- La città dell’Aquila è distrutta. Ma a breve i cittadini torneranno a pagare le tasse allo Stato.
Caccia ai "fannulloni" nel pubblico impiego. E incentivi zero per tutti quelli – la gran parte - che lavorano in condizioni difficili, tra tagli di qua e tagli di là. Senza avere manco la cartigienica nei cessi…

Oggi sulla Stampa uno spiritoso lettore scrive: "A Venezia il Doge poteva parlare solo se accompagnato da due testimoni di provata affidabilità. Ma quella era una Repubblica, e non delle banane".

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