“Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”. E’ il grido di protesta delle insegnanti precarie contro i tagli di posti di lavoro del Governo Berlusconi: 8.200 in Campania e circa 500 a Benevento. Un lungo corteo ha sfilato per le strade della città partendo da Piazza Gramazio, oramai simbolo della lotta, per arrivare alla Prefettura di Corso Garibaldi. Solo tre delle sei insegnanti che occupano il tetto dell’Ufficio Scolastico Provinciale (oggi è l’ottavo giorno) hanno partecipato alla manifestazione, le altre sono rimaste a presidiare il terrazzo. Intorno alle 13 l'incontro con il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa. Daniela Basile, presidente del CIP (Comitato Insegnanti Precarie) è stata in prima fila a gridare a squarciagola al megafono, poi, in Via Rummo è dovuta tornare indietro con un autobus urbano a causa di un lieve malore, ma nulla di preoccupante. “Il più grande licenziamento di massa della storia” recita lo striscione in testa al corteo, mantenuto da docenti e comuni cittadini. Tante le persone affacciate ai balconi per godersi dall’alto la scena e a incassare il rimprovero dei manifestanti che li invitavano a scendere con loro. A questo proposito ha preso la parola uno dei professori vittima dei tagli: “E’ un problema che riguarda tutti voi, non solo la scuola e gli insegnanti. Cinquecento posti di lavoro in meno metteranno in crisi la città con una conseguente ricaduta sull’economia locale”. Di “crisi” si è parlato anche con il neo-prefetto, Michele Mazza, insediatosi a Benevento lo scorso 1°settembre. Una delegazione del CIP ha avuto un colloquio di circa mezz’ora durante il quale è stato possibile elencare le problematiche dei precari in lotta. I manifestanti hanno atteso il termine dell’incontro dietro lo striscione, posizionato a pochi passi dal Palazzo del Governo. Le precarie dovranno stilare un documento con le istanze necessarie. Poi sarà il prefetto a inviarlo al Ministero dell’Interno. “Siamo stati ricevuti e ascoltati attentamente – ha dichiarato sull’uscio della Prefettura, Patrizia Lepore, portavoce del CIP - . Noi chiederemo attraverso quel documento la convocazione di un tavolo istituzionale. Non accettiamo proposte di contratti di disponibilità, sono un’elemosina. Avrebbero una durata di 8 mesi: un’agonia che non risolve il problema. Perché dobbiamo uscire dalle graduatorie dopo 20 anni di attività? Vogliamo una spiegazione”. Martedì si terrà un incontro presso la sede della Regione Campania di Napoli, l’ipotesi più accreditata è quella di traghettare dei finanziamenti a favore di 4.000 precari in Campania, la metà del totale. Una delegazione beneventana parteciperà al tavolo ed esporrà precise richieste insieme ai colleghi degli altri capoluoghi. Grande solidarietà quest’oggi dalle docenti napoletane che hanno sfilato a Benevento munite di grandi bandiere e alcune t-shirt ironiche in occasione del “No-precari-day”. “Siamo qui per protestare con i nostri colleghi – ha dichiarato al Quaderno.it Antonella Vaccaro, portavoce del Coordinamento Scuola Precari Napoli -. Il problema riguarda il mezzogiorno e dobbiamo essere tutti uniti. Abbiamo una maglietta che ben riassume la nostra condizione (Ogni lettera della parola “precarie” esprime un concetto – vedi FOTOGALLERY), basta leggere l’acronimo, così evitiamo di spiegare”. Grande sostegno anche dalla politica, in primis Rifondazione Comunista che da giorni presidia 24 su 24 l’ex provveditorato. In prima fila al corteo anche il deputato nolano di Italia dei Valori, Francesco Barbato che da due notti dorme nella sua Lancia blu parcheggiata al centro di Piazza Gramazio, sotto gli striscioni colorati. Appoggia la protesta gridando slogan, desideroso di finire nell’occhio delle telecamere, subito pronto a rilasciare lunghissime interviste. “Si stanno mettendo migliaia di donne e uomini per strada – ha dichiarato sotto la Prefettura - . Con classi di più di 30 alunni come si farà a insegnare? I docenti non riusciranno a imparare nemmeno i loro nomi e cognomi”. In coda al corteo anche l’assessore provinciale all’Ambiente, Gianluca Aceto. Al termine della manifestazione sono giunti anche il sindaco di Benevento, Fausto Pepe e il suo vice, Raffaele Del Vecchio. Anche alcuni sindacati, Rdb e Cgil, hanno partecipato alla lunga camminata che ha collegato il Rione Libertà al centro storico. Intorno alle 13 è arrivato all'ex provveditorato agli studi il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, in compagnia del segretario provinciale Gennaro Santamaria, per dare solidarietà alle insegnanti sul tetto. Poca gente ad accoglierlo perchè erano tutti riuniti lungo Corso Garibaldi ad attendere l'esito dell'incontro con il prefetto Mazza. "Ci dispiace, eravamo in pochi - ha dichiarato telefonicamente al Quaderno.it, Daniela Basile - . I nostri colleghi e sostenitori erano tutti alla manifestazione al momento del suo arrivo. Vorrei ringraziarlo pubblicamente, è stato così gentile".Le “occupanti” scenderanno dal tetto solo quando avranno ricevuto delle risposte: il tavolo regionale di martedì sarà decisivo in questo senso. “Lottiamo dal 27 agosto – ha sottolineato la portavoce Lepore –, e non ci feremeremo facilmente. Valuteremo le risposte, per adesso non si possono fare previsioni. Siamo qui a difendere a denti stretti il lavoro ma soprattutto vogliamo proteggere la scuola pubblica e il diritto all’istruzione per tutti”.Intanto, lunedì 7 settembre alle 20,30, i Sancto Ianne terranno un concerto in Piazza Gramazio in una serata di solidarietà per i precari.
Lorenzo Palmieri
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