Un giovane è morto ad un rave party ed hanno scoperto che la gente si droga. Ci vuole un morto di tanto in tanto per ricordarci che la droga esiste ed è un fenomeno diffuso. I drogati sono tra noi: è il vicino della porta accanto, l'insospettabile professionista, la maestra, il banchiere, l'impiegato, l'avvocato.
Stordirsi -come accade ai Rave- è un bisogno umano. E' molto facile rimanere preda delle illusioni: il gioco, il fumo, il vizio in generale nascosto da "bisogno di socializzazione". Ogni tanto occorre riscoprire il silenzio. O, in alternativa, lavorare, amare, divertirsi in modo sano. Chissà: magari questo giovane non aveva neanche il vizio, magari era la prima volta. Cosa possiamo saperne noi? Queste storie ci ricordano che l'imprevisto è in agguato, ma che ci vuole solo poco azzardo per farsi male con le proprie mani. Nessuno è così intelligente o scaltro da poter dire: "A me non capiterà mai". Bisogna essere molto vigili sul valore della propria vita. Le cose in sé non sono né buone né cattive, dipende dall'utilizzo che se ne fa.
1 commento:
vedere tutti questi ragazzi mi fa sentire male, pensando a dove andrà a finire l'umanità e il mondo intero nel futuro prossimo. C'è stato un innegabile decadimento, dovuto alla mancanza di disciplina sia nelle singole case ma, soprattutto, da parte delle autorità. A Roma vedo sempre più spesso adolescenti bulli e sciocchi, ho paura per la mia figlioletta, nel crescerla in questo mondo così superficiale. Speriamo bene....
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