Umbra, alta, snella, capelli nerissimi e denti regolari, bianchissimi. Un amore tormentato, un matrimonio segreto, la lotta per difendere la Repubblica Romana del 1849, vestita da bersagliere. Una vita breve ed intensa (muore a soli 23 anni), piena di ideali e di amor di patria. Un'eroina romantica. Questa è Colomba Antonietti, figura del Risorgimento italiano dimenticata dai libri di storia, ma conosciutissima in Umbria. Ne conosco la figura durante una cena longobarda. Al mio tavolo due spoletini, due napoletani trapiantati a Cassino, una bresciana. L'Italia a tavola, che se ne infischia delle divisioni politiche e partitiche e che si arricchisce del reciproco scambio. Belle le diversità di culture, di cadenze nel parlato, di impegno nel sociale. Frutto della lunga storia italiana, del suo secolare mosaico di Stati e staterelli poi diventati Nazione.
Tra un tortellone longobardo ai funghi ed una pollastra in tegame, si materializza la figura di Colomba Antonietti (1826-1849). Nata a Bastia Umbra da genitori panettieri, Michele e Diana Trabalza, che impiantano il loro forno a Foligno, dove ben presto si trasferisce tutta la numerosa famiglia. Qui, appena quindicenne, Colomba si innamora del conte Luigi Porzi, di Imola, ma la cui nobile famiglia è originaria dell'anconetano. Luigi è un soldato del Papa Re: vicino al forno vi è il corpo di guardia della Guarnigione Pontificia. Il loro amore è fatto di sguardi, di furtive parole, di sospiri. Contrastato dalle rispettive famiglie, troppo distanti per estrazione sociale. Scoperti a parlare, ne deriva uno scandalo e Luigi è allontanato a Senigallia. I due si scrivono lettere di nascosto. Col permesso del suo comandante lui chiede la mano di lei. Che gli viene rifiutata. Segue il matrimonio, in gran segreto, nella notte del 13 dicembre 1846 nella Chiesa della Misericordia di Foligno. Sono presenti il sacrestano ed il fratello di lei, Feliciano, che l'accompagna all'altare. Dopo le nozze i due partono per Bologna, ma, giunto a Roma, Luigi viene arrestato per avere contratto matrimonio senza la necessaria autorizzazione, e rinchiuso a Castel Sant'Angelo
con lo stipendio dimezzato. L'intervento di un suo zio, prelato, permette di revocare quest'ultima misura, ma Porzi deve scontare
ugualmente la reclusione, alleviata dalle quotidiane visite della moglie.
Nel 1848 il marito aderisce alla Repubblica Romana e Colomba si taglia i capelli ed indossa l'uniforme da bersagliere per combattere al suo fianco. A Velletri e Palestrina combatte contro le truppe borboniche, meritandosi gli elogi di Giuseppe Garibaldi.
La Repubblica Romana (breve esperimento durato solo 5 mesi), viene proclamata il 9 febbraio 1849. Il 13 giugno, Colomba è raggiunta da una palla di cannone dell'esercito francese inviato da Napoleone III presso Porta San Pancrazio. Spira tra le braccia del marito. Le sue ultime parole sono "Viva l'Italia".
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