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I benedettini di Catania, tutti gentiluomini dei primi di Sicilia, vivono nell'anticamera del paradiso. Dissi questa piacevolezza ad uno di essi; egli aperse le braccia, alzò gli occhi e rispose: "Da poveri monaci!". Non l'avrà mica detto per canzonare Iddio? Ah! quella storia del cammello e della cruna dell'ago!
Gustammo le pesche degli orti del convento, tuffate nei calici di von di Xeres. I monaci attenti non ci lasciavano bere il vino così, come essi dicevano, guastato; ma ce ne mescevano dell'altro, ambra purussima e odorosa.
GIUSEPPE CESARE ABBA
"Da Quarto al Volturno"
Pagg. 185-186 di un'edizione del 1950
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