venerdì 27 gennaio 2012

IUS PRIMAE NAVIS

(Massimo Gramellini) - A proposito: il parroco di Besana Brianza aveva raccontato ai fedeli che sarebbe andato in ritiro spirituale per una settimana e invece sapete dov’era? In crociera sulla Concordia. Quella nave tragicomica che non può risollevarsi né affondare sta diventando ogni giorno di più l’autobiografia della nazione.

martedì 24 gennaio 2012

sabato 21 gennaio 2012

MEGAUPLOAD - GAME OVER

(caffenews) - Il fondatore di Megavideo, un hacker tedesco, Kim Schmitz è stato arrestato nella notte di giovedì scorso, insieme ad un gruppo di dipendenti del portale, accusati di aver causato circa 500 milioni di dollari di danni dei detentori dei copyright, garantendo guadagni enormi al proprio sito. La chiusura di questi siti web ha suscitato scalpore in Internet, e a questo proposito un gruppo di hacker, Anonymous, ha inziato la proprio protesta rendendo irragiungibili, nella notte, alcuni delle più importanti pagine internet negli Stati Uniti, come la Warner Bros e i siti del dipartimento di Giustizia statunitense. Quella che viene definita la “prima guerra digitale” continua, ma si può dire (forse) finita l’era di questi due grandi archivi. E’ già scattata, quindi, la ricerca per trovare nuovi siti web capaci di sostituirli!
MEGAUPLOAD CHIUDE. NOI NON LO RIPRENDEREMO PIU' IN CONSIDERAZIONE DATI GLI AVVENIMENTI.
CHIUDERANNO ANCHE I SITI WEB, PER CUI VI OFFRIAMO GLI ULTIMI FILM COME POSSIAMO.
PER QUELLI VECCHI NON SI PUO' FAR NIENTE.

ROBA DA BUSINESS

martedì 17 gennaio 2012

QUANDO LA NAVE AFFONDA...


"Quando la nave affonda e il capitano dice che è tutto a posto, quello è un capitano incapace. La nave che affonda è l'emblema di questo Paese"

Maurizio Crozza

domenica 15 gennaio 2012

LE VIE DI DIO


Le vie di Dio, tanto nella natura, quanto nell'ordine della provvidenza. non sono le nostre vie; e i tipi che noi concepiamo non hanno alcuna misura comune con la vastità, la profondità e l'incomprensibilità delle sue opere, che contengono in sé stesse un abisso più profondo del pozzo di Democrito.

Giuseppe Glanvill

sabato 14 gennaio 2012

UNA LOGGIA MASSONICA A BENEVENTO


E' presente nella centrale via Perasso, in una non identificata casa della zona. Ne parla il presidente di Altrabenevento in questa intervista:
Il Vaglio - LOGGIA MASSONICA "TORRE" A BENEVENTO
intervista a
Gabriele Corona (Altrabenevento)

La loggia, come si legge nel sito www.loggiafedericotorre.com, si prefigge fini di elevazione morale dell'umanità e nel simbolo riporta l'Arco di Traiano con nel mezzo il simbolo dei frammassoni, cioè dei maestri muratori. "
L'intitolazione a Federico Torre della Loggia beneventana è il riconoscimento a un protagonista di una stagione di grande impegno civile e sociale: il Risorgimento".
E scopriamo anche che il primo massone della storia era proprio beneventano, Antonio Cocchi, nato per ironia della sorte
a Benevento, enclave pontificia fino all'Unità d'Italia.
Dell'argomento si è occupato anche Sanniopress.

domenica 8 gennaio 2012

THIS IS THE TRIP

All'età di cinque anni ci chiedevano cosa volevamo fare da grandi, e noi rispondevamo cose tipo astronauta, presidente, o nel mio caso principessa.
Quando ce lo richiedevano a dieci anni noi rispondevamo rockstar, cowboy, o nel mio caso medaglia d'oro olimpica.
Ma ora siamo cresciuti perciò ci chiedono una risposta seria, quindi noi rispondiamo: e chi cavolo lo sa?!
Questo non è il momento di prendere decisioni definitive, adesso è il momento di sbagliare, di prendere il treno sbagliato e arrivare chissà dove, di innamorarsi, spesso.
Di prenderla con filosofia, perchè nessuno fa mai carriera in filosofia.
Di cambiare idea, e di ricambiarla, perchè niente è immutabile.
Perciò fate più sbagli che potete, così quando ci chiederanno cosa vogliamo fare, non tireremo più a indovinare.
Lo sapremo.
(S. Meyer)

sabato 7 gennaio 2012

STEPHANIE DI MONACO - OURAGAN

LA FOTO LUNGA UN ANNO

Fonte:
Repubblica


Una foto lunga un anno. Non è una semplificazione o un modo di dire. E' quella "scattata" dal fotografo Michael Chrisman con una camera stenopeica (il primo prototipo di macchina fotografica che risale addirittura a Leonardo: una camera oscura senza lente, costituita solo da una scatola, un piccolissimo foro attraverso il quale passa la luce e una carta fotosensibile al posto della pellicola). Il primo gennaio 2011 Chrisman ha posizionato la sua "scatola nera" al porto di Toronto per tornare a recuperarla solo il 31 dicembre. Il periodo di esposizione è stato così di 365 giorni, più o meno 31 milioni 356mila secondi: un tempo di posa impossibile con una normale pellicola fotografica. Il risultato, ottenuto poi attraverso uno scanner, è un'immagine molto particolare "come un timelapse fotografico" ha spiegato lo stesso autore. Non particolarmente nitida ma molto suggestiva, nella quale si distingue bene il profilo della città, con la Cn tower, e la scia luminosa del sole che, gradatamente, cambia posizione col passare dei giorni e delle stagioni (a cura di Matteo Marini)

DALLA MILANO DA BERE ALLA CRISI DEL XXI SECOLO

Ecco un'immagine dei bei tempi andati. Correvano gli anni Ottanta ed il benessere, il rampantismo, l'immagine alla moda del capoluogo lombardo imperversava dappertutto, compresi gli slogan pubblicitari. Compresi film come A me mi piace di Enrico Montesano, Sotto il vestito niente di Carlo Vanzina, Yuppies 1 e 2 di Enrico Oldoini e Via Montenapoleone, sempre di Vanzina.

Milano era un avamposto del socialismo craxiano. Stavano iniziando a diffondersi le tv commerciali, che tanto in negativo hanno influenzato la cultura nazionale, distribuendo nelle case degli italiani prodotti sottoculturali e l'immagine, tutt'ora propinataci dal Grande Fratello e affini, di furbetti debosciati alla ricerca di popolarità e successo. Nessuno avrebbe immaginato, dopo trent'anni, una crisi di proporzioni cosmiche come quella che stiamo vivendo.
Sarà, ma sono convinta, come dice Gramellini, che oggi abbiamo bisogno di poeti, oltre che di contabili. Soprattutto abbiamo bisogno di cultura, quella vera.

giovedì 5 gennaio 2012

NON LASCIAMOCI MANGIARE

Fonte:
La Stampa

Un concessionario di moto s’impicca perché non riesce più a pagare i suoi dipendenti. Un pensionato si lancia dal balcone dopo aver ricevuto una lettera in cui l’Inps gli chiede indietro 5000 euro. E’ la Spoon River quotidiana di una crisi che più ancora dei poveri colpisce gli impoveriti, gettando nel panico coloro che si ritrovano sbalzati all’improvviso in una condizione di incertezza e non reggono all’onta di perdere il posto, l’azienda, la casa, la faccia.Lo riconosco, è anche colpa mia. Sto maneggiando la paura con troppa scioltezza. E ogni racconto dello sfacelo in corso, pur sacrosanto, diventa un mattone di quel muro d’angoscia contro cui vanno a sbattere le menti più disperate. Anni di ottimismo becero e falsamente gaudioso hanno prodotto per reazione un realismo cupo e senza sbocchi, mentre è proprio in questi momenti che accanto ai ragionieri servirebbero i poeti. Possibilmente non apocalittici. Ormai i notiziari sono bollettini di guerra: tasse, licenziamenti, recessione. La radiografia della realtà, finalmente. Ma le radiografie, da sole, non hanno mai guarito nessuno. Ci vogliono le ricette. E le ricette migliori restano le storie di chi è riuscito a guarire. Indignarsi è sempre meglio che deprimersi. Ma meglio ancora è evolvere, andare avanti. «Questa società mangia tutti» ha detto il parroco ai funerali del concessionario impiccato. Come la paura. Prometto che d’ora in avanti il sottotitolo implicito di ogni mio articolo sarà: non lasciamoci mangiare.
MASSIMO GRAMELLINI

mercoledì 4 gennaio 2012

LIBERALIZZAZIONE COMMERCIO, PARLA IL SOCIOLOGO

Il governo Monti ha stabilito che gli esercizi commerciali potranno rimanere aperti anche 24 ore su 24. Ebbene sì, siamo ridotti come la Cina e la Corea. Vivere per lavorare.
Il sociologo Domenico De Masi, ideatore del concetto di "ozio creativo", a tale riguardo dice:
"Il problema di questo governo tecnico di bocconiani è la convinzione che tutto possa essere affrontato da un punto di vista economico-produttivo, dimenticando gli altri aspetti, quelli della metaeconomia.
Al di là dell'economia ci sono settori come la salute, la psicologia, la letteratura, la psicolanalisi, l'estetica, che non possono essere assolutamente trascurati. Per vivere meglio non è necessario lavorare incessantemente, produrre incessantemente: occorre anche vivere bene. Non si deve per forza andare al ristorante e spendere tanto denaro: si può mangiare anche a casa, ascoltando della buona musica".

lunedì 2 gennaio 2012

COSI' PARLO' L'ANNO APPENA TRASCORSO

(La Stampa) - Crisi. La crisi finalmente è usata nella sua accezione più concreta e oggettiva. Nessuno parla di crisi esistenziale,o di amori in crisi…
Questa è una vera crisi applicata al forzato mutamento del tenore di vita, fino allo spettro della povertà.
La parola ci riporta agli spauracchi emotivi che usavano i genitori, che avevano fatto la guerra, per costringere ai figli del boom a mangiare la fettina.La differenza è sostanziale però: chi aveva sofferto la vera miseria allora voleva innestare gli anticorpi dell’austerità in chi pareva destinato al benessere perenne.
Oggi è crisi vera non è più una favola.

Sobrietà
La sobrietà è la new entry più suggestiva nel parlar comune delle ultime settimane.
È sicuramente frutto di una sorta di controriforma nelle liturgie giornalistiche.
Ci avevano abituato a minuziose descrizioni di baccanali che si consumavano tramaturi signori ricchi e potenti e giovanissimesacerdotesse impudiche eambiziose.
Poi improvvisamente ecco apparire la classe degli intabarrati in grigio-verde, delle signore che vanno alla messa con il piumino.
La silenziosa e irreprensibile compagnia dei tecnici salva-Italia ci indica la sobrietà, maniera gentile che avremo perdare nome all’indigenza.

Indignati
L’indignazione improvvisamente parve per un periodo caratteristica assoluta di coloro che protestavano accampati sul marciapiede.
Per meglio identificarli, rispetto ad ogni altro portatore di altre variegate indignazioni, il loro nome era pronunciato con la “g” dura, per rispetto all’origine ispanica del movimento.
Dalle nostre parti naturalmentesi è fatto un bel minestrone, avevamo ottimi esempi da imitare se avessimo voluto: dagli spagnoli ai contestatori di “Occupy Wall Street”.
Purtroppo un 15 ottobre dedicato alla giornata mondiale dell’indignato ci ha visto primeggiare nell’incendio di auto e sfascio di vetrine.

Patonza
Brutta cosa racchiudere tutto ciò chepuò significare la femminilità nella sua estrema sintesi anatomica.
È un esercizio da bar lungo il corso di un paese, da spaccamontagne estivi difronte al capannello che ascolta il racconto delle loro gesta amatorie.
Eppure questo termine, che, oltre ogni presa di distanza formale, tanto solletica alla facezia la parte più rinnegabile di noi, emerse un giorno da uno dei tanti resoconti d’illustri intercettazioni.
Regalò subito il blasone di Cavalier Patonza a chi lo pronunciò, teorizzando che quell’innominabile oggettodel desiderio dovesse tra l’altro girare.

Colle
Tra i sette colli di Roma, il Quirinale è diventato sintesi di una passione nazionale, dopo esser stato meta di fiaccolate notturne e di folle acclamanti.
Il Colle mai come in queste ultime settimane si è trasformato in un brand.
Il suo inquilino più illustre si è guadagnato un consenso e una visibilità con davvero rari precedenti.
Le riviste fanno a gara a dedicargli la copertina come fosse una star.
Non tutti forse la penseranno così, ma a tutti sembra essere rimasto l’unico pezzo in piedi sulla scacchiera delle istituzioni che ci eravamo lasciati alle spalle nel precedente capodanno.

Gianluca Nicoletti

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