sabato 7 gennaio 2012

DALLA MILANO DA BERE ALLA CRISI DEL XXI SECOLO

Ecco un'immagine dei bei tempi andati. Correvano gli anni Ottanta ed il benessere, il rampantismo, l'immagine alla moda del capoluogo lombardo imperversava dappertutto, compresi gli slogan pubblicitari. Compresi film come A me mi piace di Enrico Montesano, Sotto il vestito niente di Carlo Vanzina, Yuppies 1 e 2 di Enrico Oldoini e Via Montenapoleone, sempre di Vanzina.

Milano era un avamposto del socialismo craxiano. Stavano iniziando a diffondersi le tv commerciali, che tanto in negativo hanno influenzato la cultura nazionale, distribuendo nelle case degli italiani prodotti sottoculturali e l'immagine, tutt'ora propinataci dal Grande Fratello e affini, di furbetti debosciati alla ricerca di popolarità e successo. Nessuno avrebbe immaginato, dopo trent'anni, una crisi di proporzioni cosmiche come quella che stiamo vivendo.
Sarà, ma sono convinta, come dice Gramellini, che oggi abbiamo bisogno di poeti, oltre che di contabili. Soprattutto abbiamo bisogno di cultura, quella vera.

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