di A.G.
Ci sono tanti modi per combattere il bullismo. In certi casi anche il pugno duro può essere adottato come soluzione possibile. Guai però ad esagerare con la fermezza, perché si rischia di produrre l’effetto contrario. Nell’eccesso punitivo sembra essere caduto un dirigente scolastico dell’Agenzia di formazione professionale “Alba-Barolo”, un grande istituto superiore di Alba piemontese, in provincia di Cuneo: a seguito del tentativo di due allievi extracomunitari, frequentanti l’istituto, di sfilare i pantaloni ad un studente disabile che attendeva l’autobus, il dirigente ha deciso di fare altrettanto lasciando i due “bulli” in mutande per più di un’ora nel suo ufficio. I due giovani sarebbero anche stati pesantemente insultati e strattonati. Il tutto mentre il personale scolastico poteva rendersi conto di quanto stava accadendo poiché la porta della presidenza sarebbe stata lasciata appositamente aperta.
Nella zona passavano però sono passati anche alcuni insegnanti. Che hanno fatto notare l’abuso, perpetrato nella presidenza, nelle sedi opportune. Per il dirigente autore della lezione del “contrappasso” non è rimasto altro che ammettere l’errore ed auto-sospendersi. In attesa che vengano presi provvedimenti formali nei suoi confronti.
Molto meglio è andata a due studenti campani iscritti all’istituto tecnico “Vico” di Agropoli, in provincia di Salerno. I due si erano resi protagonisti, a scuola, di un’accesa lite; tanto da costringere compagni e docenti a dividerli. Il fatto è stato considerato dal corpo insegnante e dal dirigente scolastico particolarmente grave, anche perché alla base del litigio non vi sarebbero state motivazioni consistenti. Fin qui nulla di anomalo: purtroppo si tratta di una circostanza che si ripete ogni giorno in decine di scuole. Singolare è invece la punizione scelta dagli organi collegiali della scuola superiori: la coppia di ragazzi litigiosi sarà costretta a passare due settimane di studio gomito a gomito. Sia a scuola sia a casa per svolgere i compiti. E dall’esito della compagnia forzata dipenderà il voto di condotta. Che in parte è stato compromesso, almeno nel primo quadrimestre, ma che potrebbe essere migliorato proprio dimostrando di aver compreso che la violenza non è la soluzione per risolvere i problemi. E che, anzi, dobbiamo imparare a collaborare anche con chi per vari motivi non ci è troppo simpatico.
Nella zona passavano però sono passati anche alcuni insegnanti. Che hanno fatto notare l’abuso, perpetrato nella presidenza, nelle sedi opportune. Per il dirigente autore della lezione del “contrappasso” non è rimasto altro che ammettere l’errore ed auto-sospendersi. In attesa che vengano presi provvedimenti formali nei suoi confronti.
Molto meglio è andata a due studenti campani iscritti all’istituto tecnico “Vico” di Agropoli, in provincia di Salerno. I due si erano resi protagonisti, a scuola, di un’accesa lite; tanto da costringere compagni e docenti a dividerli. Il fatto è stato considerato dal corpo insegnante e dal dirigente scolastico particolarmente grave, anche perché alla base del litigio non vi sarebbero state motivazioni consistenti. Fin qui nulla di anomalo: purtroppo si tratta di una circostanza che si ripete ogni giorno in decine di scuole. Singolare è invece la punizione scelta dagli organi collegiali della scuola superiori: la coppia di ragazzi litigiosi sarà costretta a passare due settimane di studio gomito a gomito. Sia a scuola sia a casa per svolgere i compiti. E dall’esito della compagnia forzata dipenderà il voto di condotta. Che in parte è stato compromesso, almeno nel primo quadrimestre, ma che potrebbe essere migliorato proprio dimostrando di aver compreso che la violenza non è la soluzione per risolvere i problemi. E che, anzi, dobbiamo imparare a collaborare anche con chi per vari motivi non ci è troppo simpatico.
3 commenti:
siamo i genitori di due vittime del bullismo. Sappiamo quanto male queste azioni possono causare alle vittime, per questo vogliamo esprimere solidarietà al Dirigente Scolastico di Alba. Non perchè approviamo il suo gesto, ma perchè lo abbiamo interpretato come un modo di far capire ai bulli di quanto si soffre. Forse per questo ha pensato di far togliere i pantaloni ai bulli, per far capire quanto fosse grave e sbagliato il gesto. Ma soprattutto la nostra solidarietà per aver avuto comunque il coraggio di prendere provvedimenti disciplinari. Noi abbiamo dovuto cambiare scuola ad entrambe le ragazze proprio perchè la scuola non voleva affrontare il problema e considerava determinati episodi come facenti parte della "normalità". A seguito della nostra segnalazione all'osservatorio regionale per il bullismo c'è stata una ispezione, disposta dal Direttore Regionale Sardegna, la quale ha stabilito che il personale scolastico e il dirigente si erano comportati in maniera eccellente e addirittura è stata diffamata la vittima, dipinta come bugiarda e provocatrice.
Con il sostegno e la consulenza della Associazione SOSBULLISMO (www.bullismo.com) abbiamo presentato ricorso al Ministro della Pubblica Istruzione che ha disposto una nuova indagine, sulla base della quale è emerso che nella prima indagine si era verificato un depistaggio e sottrazione di prove, con sostituzione dei registri di classe. L'inchiesta si era basata sulla falsa testimonianza dei docenti (da noi querelati per falso) e su nessun altro dato documentale.
L'Ispettore Ministeriale ha messo il luce le omissioni e le responsabilità del Dirigente Scolastico e dei Docenti, che a tutt'oggi non sono stati puniti per le sofferenze che ci hanno causato e per le lesioni fisiche e psicologiche causate a nostre figlie e a noi genitori.
La vostra testimonianza è molto importante e preziosa. Vi ringrazio per questo. E' importante capire come tali atti non vadano lasciati impuniti o coperti da omertà. Bisogna anzi fare quello che è possibile per scoraggiarli. Non si puo' far finta di nulla o rifiutarsi di assumere posizione.
E' importante il sito che segnalate:
www.bullismo.com.
Auguri.
io concordo con entrambe le decisioni prese nelle due scuole citate nell'articolo. Ad Alba bene ha fatto il Dirigente Scolastico a pensare a quel castigo perchè, seppur severo, doveva far provare ai due colpevoli lo stesso disagio che volevano arrecare ad altri. Solo provandole di persona certe vergogne magari poi ti passa la voglia di farle provare ad altri, almeno io la penso così. Ciò che è successo nella scuola campana mi sembra altresì interessante, a patto però che non si costringano persone con differente modo di pensare ad essere per forza amiche. Certamente una sensibilizzazione a rispettare gli altri sia quando la pensano come te, sia quando hanno idee differenti è importante, la soluzione scelta mi è sembrata intelligente e spero sia efficace.
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