sabato 15 agosto 2009

WOODSTOCK: 40 ANNI FA DOMANI IL CONCERTO DEL SECOLO

Fonte: http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_1645135957.html

(di Luciano Clerico)

WASHINGTON - Quaranta anni fa il concerto di Woodstock, successivamente ricordato come il concerto del secolo, aprì la sua tre giorni di "musica, amore, sesso e rock and roll" il 15 agosto del 1969, in un prato di 2,4 chilometri quadrati alle porte di Bethel, città rurale a una settantina di chilometri da Woodstock, nello Stato di New York. Faceva caldo ma piovve spesso, il prato si trasformò in fango. L'happening musicale divenne "un'altra cosa". Ed è proprio quella "cosa" il motivo per cui a 40 anni di distanza di Woodstock si continua a parlare come di un evento conosciuto in tutto il mondo. Sul quel palco improvvisato in mezzo al prato si esibirono per tre giorni 32 artisti. Alcuni grandissimi (Joe Cocker, Jimi Hendrix, Carlos Santana), altri così mediocri da "non essere degni della fama a cui il concerto è successivamente assurto", ricorda oggi il Wall Street Journal. Eppure per la stessa rivista Rolling Stones, che negli Stati Uniti è da considerarsi la 'bibbia' musicale, Woodstock è da inserire di diritto nella lista dei "Cinquanta momenti che hanno cambiato la storia del rock". Perché? Perché richiamò su quel prato oltre mezzo milione di persone, e da quel prato lanciò al mondo un messaggio di pace fratellanza e musica così potente da diventare il simbolo di un'intera generazione. La qualità della musica era secondaria, e non a caso il critico musicale del Wall Street Journal ricorda che il concerto dal punto di vista della qualità "fu un fallimento". La droga, la pioggia e gli impianti improvvisati ebbero il sopravvento sul talento degli artisti o presunti tali che si presentarono sul palco. Eppure Woodstock è una pietra miliare della storia del rock. Canzoni come appunto 'Woodstock', di Joni Mitchell, e artisti come Joan Baez, Janis Joplin, Crosby, Stills, Nash & Young, o immagini a loro modo tragiche come quella di Jimi Hendrix che con la sua chitarra elettrica distorce fino al punto estremo della musicalità possibile l'Inno americano, hanno segnato una tappa inconfondibile della cultura popolare mondiale. Sono diventate icone di quei 'figli dei fiori' che hanno attraversato tutti gli Anni Settanta. Woodstock è l'immagine simbolo della beat generation cantata da Jack Kerouac e che cercava 'on the road' il senso della vita. Ha segnato almeno un decennio. Sul palco di Woodstock non si esibì il meglio del panorama musicale di allora, anzi. Artisti come i Jethro Tull, i Doors, i Led Zeppelin, i Byrds, declinarono l'invito. Altri, come per esempio John Lennon, non furono nemmeno inviati. Eppure Woodstock continua ad essere celebrato come 'il' concerto. Tutti i critici, i cantanti, i testimoni e gli storici sono concordi su questo dato: la differenza la fece la gente. Mezzo milione di persone che per tre giorni riuscirono a convivere pacificamente sotto la pioggia, nel fango, in condizioni igieniche precarie, eppure esprimendo una energia collettiva unica, mai vista prima. Per esserci avevano speso 18 dollari: 6 dollari al giorno per quel venerdì-sabato-domenica che - a loro modo - hanno fatto la storia.

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