Che piacere girare per la nobile e bellissima Calitri (AV) - di cui mi sono occupata alcuni anni fa su questo blog, prima di andarci di persona - e trovare su un pannello comunale una ispirata poesia dell'eccelso Giuseppe Ungaretti. Ho avuto meno fortuna nel cercare di reperire in loco una guida turistica (il minimo, per un paese dell'Alta Irpinia che ospita uno dei più grandi festival della Campania che è lo Sponz Fest di Vinicio Capossela). Proprio non ne hanno, nemmeno all'ufficio turistico. Una brochure, quella invece c'è. Non fa niente, ho rimediato su Amazon. Ne ho trovate anche tre di guide ai luoghi. Ne ho comprate due. Stampate col self-publishing. Devo dire che Calitri è proprio bella. La gente buona e signorile. Chiedi un'informazione e loro ti scortano di persona sul luogo che stavi cercando. Si mangia fuori a prezzi accessibili. Trovo un hotel di buon livello ad un prezzo onesto, con una vista magnifica sul paese di fronte. Una sorta di Matera in miniatura. Anche Calitri ha avuto ed ha i suoi sassi e le grotte, in cui abitavano le famiglie. Oggi sono luoghi in cui si vendono salumi e formaggi e si effettua la mescita del vino. Forse qualcuno ne ha anche parlato dal punto di vista letterario o storico. Non so. Certo è che in questo comune di cinquemila abitanti (dieci anni fa erano diecimila) la produzione editoriale è davvero impressionante. Una sorta di house organ paesano è "Il Calitrano", periodico quadrimestrale di ambiente, dialetto, storia e tradizioni. Arriva per posta ai sostenitori e nel mondo si può leggere online. I santi patroni sono Santa Lucia e San Canio. Il nome Canio qui è molto diffuso. Il cognome tipico, invece, è Di Milia.
Pensare che ho conosciuto un Canio Di Milia. Era il sindaco di Stresa, nel periodo in cui ci lavoravo. Una volta l'ho anche intervistato per un giornale del posto.
E' impressionate trovare una serie variegata di talenti racchiusi in un solo comune: artigiani, pittori, orafi, incisori, ceramisti, scrittori, professionisti di ogni tipo. In questo paesello sospeso tra il verde e il cielo, ritto sui suoi costoni di roccia sui quali svetta l'antico Castello, ci sono persone laboriose e creative. Ci sono molti servizi. Considerate che è un paese dell'Alta Irpinia, quindi lontano dai grossi centri e con collegamenti che sono quelli che sono: 80 km da Avellino, 80 da Benevento, 80 da Potenza. Per nascite e malattie l'ospedale più vicino è quello di Bisaccia.
Ti rechi in centro storico e percorri un labirinto infinito di case e casette, di gradini e gradoni. Poi basta poco per imparare ad orientarti tra le arterie principali.
Ti immergi in una natura dal sapore mistico. Una bella e faticosa scarpinata per arrivare in cima alla chiesa del Calvario, e sei ripagato dalla vista di tutte le colorate case che si stringono compatte a formare questo paese. Stupendo.
L'alba qui è qualcosa di magnifico. Di indescrivibilmente bello. La notte non è da meno e non delude. Calitri di guarda sognante. Non puoi non volergli bene.
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