giovedì 29 agosto 2019

CAPIRE IL PENSIERO DI MARTHA NUSSBAUM

Martha Nussbaum, filosofa e accademica statunitense, maestra del nostro tempo, attualmente docente di diritto ed etica all'Università di Chicago, è una pensatrice molto amata e dibattuta e autrice, insieme ad Amartya Sen, della celebre 'teoria delle capacità'. Studiosa del mondo classico, esordisce con un'opera dal titolo 'La fragilità del bene', che la fa conoscere in tutto il mondo. Eppure, di questa docente e conferenziera di caratura mondiale, nel nostro Paese ancora non esistono opere che la riguardino, se non alcune tesi di dottorato reperibili nel catalogo Opac online, comunque non destinate al vasto pubblico. [...] Allora ho pensato che vi sia la necessità di spiegare in sintesi i concetti fondamentali della sua filosofia, racchiusa per lo più in volumi di grosso spessore, che, come tali, possono forse scoraggiare la lettura di chi non ha pazienza per addentrarsi in un pensiero tanto ricco, complesso e affascinante. Il libro scaturisce dalla lettura attenta che l'autrice ha fatto di quattro sue opere in versione integrale, "La fragilità del bene", "Coltivare l'umanità", "Non per profitto", "Emozioni politiche".

Dove acquistare il libro:
Mondadori Store
Amazon.it
oppure direttamente dalla Edizioni Il Prato

lunedì 26 agosto 2019

UNA DRASTICA DIETA PER L'UMANITA'

Sto leggendo alcune regole di vita dei monaci dei Camaldoli - che tra l'altro hanno anche un modo ammirevole di gestire il rapporto con la natura - e le sto stranamente mettendo in connessione con il modo in cui oggi viviamo.
Mangiamo troppo, parliamo troppo e diciamo cose senza senso.
La gente fa troppi selfie e posta le cose che mangia sui social.
Un ragazzo ha appena confessato sul suo profilo facebook che ha ammazzato il suo migliore amico.
Un papà si è schiantato in auto con suo figlio mentre girava un video ad una velocità folle. Così, per provare il brivido di un'emozione.
Ma siamo impazziti?
Abbiamo perso ogni regola? Ogni freno?
Uomini politici bulimici di comizi, parole, potere, poltrone, spiagge estive e foto che li ritraggono sui social, che fanno e disfano governi, che si credono padreterni ed usano linguaggi e simboli in modo improprio.
In giro vedo troppa gente obesa.
Vedo anche troppa dipendenza dagli smartphon
e.
Bisognerebbe bandire una giornata mondiale di astinenza dalle dipendenze: dal cibo, dalla connessione, dalle parole di troppo, dette, scritte e lette.

Vivere per un giorno da eremiti, nel silenzio e nel digiuno.
Una buona dieta rigenerante e purificante per l'umanità.
Proprio per riprendere possesso del proprio corpo e del proprio cervello.

Sarebbe come tornare alla Madre Terra.

Magari saremmo tutti più amorevoli
.
Semplicemente più umani.

sabato 24 agosto 2019

UNA POESIA DI GIUSEPPE UNGARETTI SU CALITRI (AV)

Che piacere girare per la nobile e bellissima Calitri (AV) - di cui mi sono occupata alcuni anni fa su questo blog, prima di andarci di persona - e trovare su un pannello comunale una ispirata poesia dell'eccelso Giuseppe Ungaretti. Ho avuto meno fortuna nel cercare di reperire in loco una guida turistica (il minimo, per un paese dell'Alta Irpinia che ospita uno dei più grandi festival della Campania che è lo Sponz Fest di Vinicio Capossela). Proprio non ne hanno, nemmeno all'ufficio turistico. Una brochure, quella invece c'è. Non fa niente, ho rimediato su Amazon. Ne ho trovate anche tre di guide ai luoghi. Ne ho comprate due. Stampate col self-publishing. Devo dire che Calitri è proprio bella. La gente buona e signorile. Chiedi un'informazione e loro ti scortano di persona sul luogo che stavi cercando. Si mangia fuori a prezzi accessibili. Trovo un hotel di buon livello ad un prezzo onesto, con una vista magnifica sul paese di fronte. Una sorta di Matera in miniatura. Anche Calitri ha avuto ed ha i suoi sassi e le grotte, in cui abitavano le famiglie. Oggi sono luoghi in cui si vendono salumi e formaggi e si effettua la mescita del vino. Forse qualcuno ne ha anche parlato dal punto di vista letterario o storico. Non so. Certo è che in questo comune di cinquemila abitanti (dieci anni fa erano diecimila) la produzione editoriale è davvero impressionante. Una sorta di house organ paesano è "Il Calitrano", periodico quadrimestrale di ambiente, dialetto, storia e tradizioni. Arriva per posta ai sostenitori e nel mondo si può leggere online. I santi patroni sono Santa Lucia e San Canio. Il nome Canio qui è molto diffuso. Il cognome tipico, invece, è Di Milia.
Pensare che ho conosciuto un Canio Di Milia. Era il sindaco di Stresa, nel periodo in cui ci lavoravo. Una volta l'ho anche intervistato per un giornale del posto.
E' impressionate trovare una serie variegata di talenti racchiusi in un solo comune: artigiani, pittori, orafi, incisori, ceramisti, scrittori, professionisti di ogni tipo. In questo paesello sospeso tra il verde e il cielo, ritto sui suoi costoni di roccia sui quali svetta l'antico Castello, ci sono persone laboriose e creative. Ci sono molti servizi. Considerate che è un paese dell'Alta Irpinia, quindi lontano dai grossi centri e con collegamenti che sono quelli che sono: 80 km da Avellino, 80 da Benevento, 80 da Potenza. Per nascite e malattie l'ospedale più vicino è quello di Bisaccia.
Ti rechi in centro storico e percorri un labirinto infinito di case e casette, di gradini e gradoni. Poi basta poco per imparare ad orientarti tra le arterie principali. 
Ti immergi in una natura dal sapore mistico. Una bella e faticosa scarpinata per arrivare in cima alla chiesa del Calvario, e sei ripagato dalla vista di tutte le colorate case che si stringono compatte a formare questo paese. Stupendo.
L'alba qui è qualcosa di magnifico. Di indescrivibilmente bello. La notte non è da meno e non delude. Calitri di guarda sognante. Non puoi non volergli bene.


sabato 3 agosto 2019

IL FALLIMENTO DELLA SCUOLA VOCATA AL "SUCCESSO FORMATIVO"

Già da diverso tempo acuti osservatori hanno evidenziato la deriva economicistica della scuola odierna, trasformatasi da luogo di formazione a luogo di produzione e scambio. Ne cito, per la cronaca, solo qualcuno: Martha Nussbaum, Maurizio Bettini, Susanna Tamaro, Dacia Maraini, Massimo Recalcati.
Proprio Recalcati (Insegnanti non scendete dalla cattedra, “Repubblica”, 24 luglio 2019) al riguardo scrive:

È il fondamento umanistico irrinunciabile della nostra cultura che oggi rischiamo di dimenticare attratti dalle illusioni scientiste che hanno sospinto di fatto la Scuola verso l’azienda e l’impresa snaturando la sua vocazione autenticamente formativa. L’importazione di lemmi economicistici (debiti, crediti, assessment, ecc.) unita alla colonizzazione della lingua inglese, non sono sintomi marginali ma rivelano la nostra subordinazione ad una “neolingua” che ha smarrito ogni spessore enigmatico. Gli insegnanti dovrebbero invece difendere il carattere epico della parola. 

Più chiaro di così...
Il declino culturale è reale, tristemente diffuso e percepibile.
E' il fallimento di una scuola, non più agenzia educativa, ma commerciale, dove l'inclusione a tutti i costi impedisce di bocciare e fare selezione e nella quale ci si riempie la bocca di "successo formativo" (altro lemma preso dal lessico economico-aziendalistico) per alimentare il narcisismo di presidi e dirigenti vari, trasformatisi in capitani d'azienda e come tali interessati ai numeri ed a mettersi in mostra con l'utenza, mentre la reale formazione dei giovani e l'apprendimento sostanzioso vanno a farsi benedire.
Mala tempora...


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