(Se i quadri parlassero come i docenti) - Non ho molto da dire sulla storia della collega sfregiata.
Il degrado educativo in cui versa la scuola italiana ci è noto da tempo, e, come un tumore maligno, si è radicato con l’idea di “utente=cliente”, di cui certamente non sono responsabili i docenti.
Lascio parlare il quadro e faccio i miei auguri alla collega offesa, pregandola di non assumersi la colpa di un delitto non suo.
Che si chiamino in causa le famiglie, prime responsabili del futuro dei loro figli e chi, scientemente, lascia andare alla deriva le giovani generazioni per motivi di opportunismo politico.
Noi siamo solo rematori, che operano, spesso, contro corrente.
Lascio parlare il quadro e faccio i miei auguri alla collega offesa, pregandola di non assumersi la colpa di un delitto non suo.
Che si chiamino in causa le famiglie, prime responsabili del futuro dei loro figli e chi, scientemente, lascia andare alla deriva le giovani generazioni per motivi di opportunismo politico.
Noi siamo solo rematori, che operano, spesso, contro corrente.
(Claudia Pepe) - Non mi ha mai fatto vedere che stavo trascurando la mia vita, la mia famiglia, le mie amicizie per dare sempre di più non a Voi che avete distrutto la scuola, ma ai miei meravigliosi allievi. Ora Lei mi comunica che devo aumentare le ore di lavoro, che il nostro aumento calcolato in 85 euro in tre anni è molto difficile perché non trovate i fondi. I fondi che volete riservare al merito e alla formazione. Le vorrei chiedere Sig. Ministra, cos’è il merito. Il merito per me è andare ogni giorno a scuola sempre con il sorriso, accogliere i nostri studenti con la gioia di iniziare un’altra giornata, con la consapevolezza di edificare dei cittadini. Proprio quei cittadini che si troveranno senza lavoro, quei cittadini a cui una politica malsana ha rubato la gioia, la speranza, il futuro.
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