Il consigliere comunale Paolo Comper ha presentato una mozione dove chiede al sindaco di Rovereto Valduga di intitolare una
via o una piazza a Maria Teresa d’Austria come già è statoa Riva del Garda, comune trentino. Maria Teresa d’Austria, della casata degli asburgo, nasce a Vienna il 13 maggio 1717 e muore nella sua città il 29 novembre 1780. Per il suo impegno quarantennale, anche in Trentino e proprio a Rovereto, ella incarna perfettamente l'ideale del sovrano illuminato. Nel 1774 introdusse l’istruzione primaria obbligatoria e finanziò le spese dell’istruzione pubblica. Su "La Voce di Rovereto", che riporta la notizia, leggiamo: "Il 6 dicembre 1774 emanò il cosiddetto Metodo Normale per la scuola di
base che sanciva l’obbligatorietà dell’istruzione primaria per i ragazzi
e ragazze dell’impero asburgico. E’ da sottolineare l’importanza del
documento, come un elemento particolarmente significativo della storia
del rapporto scuola-società, in cui si stabiliva uno stretto rapporto
tra scuola e la necessità della vita.
Le riforme di Maria Teresa furono decisive per l’impero austroungarico,
Tirolo/Trentino compreso. Promosse inoltre l’istituzione del catasto
col quale si potevano tassare anche le terre dei nobili (e il cui
lascito è ancora ben funzionale in Trentino)".
Per Comper «si buon ben dire quindi che
Maria Teresa d’Austria rappresenti un’importante figura femminile anche
per la città di Rovereto. L’importanza non fu solo per quanto fatto in
materia di istruzione obbligatoria ma anche per aver favorito e
sostenuto l’istituzione dell’Accademia degli Agiati (fondata nel 1750) e
per aver promosso ogni tipo di attività culturale, scientifica ed
umanistica. Tant’è vero che l’imperatrice riconobbe ufficialmente
l’Accademia nel 1753, ratificandone gli statuti e ponendola sotto la
protezione della Casa d’Austria».
Ed ancora: "Il PATT di Rovereto suggerisce inoltre visto il grande rispetto che
aveva Maria Teresa d’Austria per tutte le ricche lingue dell’Impero, di
omaggiarla utilizzando l’indicazione toponomastica anche nella sua
lingua tedesca. Sarebbe un bellissimo segnale di apertura mentale di
cultura e di tradizioni, nel pieno rispetto e nel solco del suo
insegnamento".
Foto de La Voce di Rovereto
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