venerdì 24 giugno 2016

BREXIT, ED E' GIA' STORIA

Gli inglesi ancora una volta confermano la loro identità di popolo fuori da ogni previsione rispetto ai pronostici dei soliti politologi e tuttogi servi dei poteri forti che in questi ultimi anni hanno trasformato le istituzioni in concessionarie dei propri interessi. Per non parlare dei continui bombardamenti mediatici a senso unico. Hanno presentato la realtà, secondo scopi di parte. Non soddisfatti, hanno pilotato l'informazione, facendo credere all'opinione pubblica che l'Inghilterra non sarebbe mai uscita dall'Unione Europea. Per non parlare della strumentalizzazione della morte della povera deputata, per forzare i risultati del referendum. Quanto siamo caduti in basso! Ma i più acuti osservatori, denigrati e messi da parte e in tanti casi trattati come matti, non era sfuggita la vera portata di ciò che stava avvenendo nel Regno Unito. L' Europa burocratizzata, senza anima, preoccupata solo di fare da serva alle lobby e ai poteri mondialisti per sopravvivere, non è l'Unione sognata da quanti nella storia avevano contribuito alla sua costituzione. L'UE non è possibile pensarla, demolendo sistematicamente la sua cultura che affonda le radici nel cristianesimo. Da qui sorgono tutti i mali. Gli inglesi lo hanno capito. È questa la dura realtà che nessuno vuole pronunciare. La volontà della gente non può essere manipolata da nessuno. Anche se sembrano forti, sono edifici costruiti sulla sabbia. Non basta gridare, ostentare potere! Ricordo le parole profetiche del Cardinale Ratzinger sull'Europa: "fino a quando rinneghera' se stessa, continuerà il suo inevitabile declino". La Brexit è realtà dopo che per tutto il giorno, i media nostrani - dal Corriere a Repubblica - spacciavano come sicuro il dato dei favorevoli a rimanere al 52%. Segnamocelo, per ricordarci dell'imparzialità dei "giornali che contano"! DonSa

** Quando leggerete «oggi è un venerdì nero» o «le borse stanno bruciando X miliardi di euro (o di dollari)», ecco, sappiate che state leggendo falsità per alimentare un clima di terrore che non eisiste. L'uscita dell'Inghilterra dall'UE non è solo una questione economica. Il regno unito aveva continuato ad usare la sterlina per commerciare. I venerdì neri sono sempre colorati per chi sa operare sui mercati finanziari e la borsa non brucia denari. Semplicemente sale e scende. Oggi come tutti gli altri giorni.
*** A margine dell'esito del referendum sull'uscita dall'Unione, i media parlano di un paese diviso esaltandone la opportunità perse. Ma non è così. Cameron si dimette. Ma nessuno dice che la Spagna non ha un governo da 6 mesi e che domenica sarà costretta a tornare alle urne; che la Grecia dopo 7 anni di austerità imposta non ha fatto mezzo passo in avanti (povertà assoluta aumenta); che la crisi migratoria non è stata minimamente attenuata dopo miliardi di euro dati alla Turchia; intanto in Austria, torna il sospetto dei brogli elettorali. Come mai nessuno ne parla?
**** L'economia speculativa trema. Gli analisti asserviti all'alta finanza sono terrorizzati. Se l'alta finanza vale più dei cittadini Europei, brexit è la conseguenza alla crisi antropologica che stiamo vivendo. Serve una generazione che metta al centro prima di tutto l'uomo e non l'interesse economico. Solo così l'Europa dei popoli sognata da De Gasperi, Schumann ed Adenauer potrà ricominciare ad essere costruita.

SALVATORE LAZZARA

 
Fortunatamente non si vive solo di spread, burocrati e imposizioni. A volte la spunta il popolo. E la libertà. 

Marcello Orrù

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