Gli inglesi ancora una volta confermano la loro identità di popolo fuori
da ogni previsione rispetto ai pronostici dei soliti politologi e
tuttogi servi dei poteri forti che in
questi ultimi anni hanno trasformato le istituzioni in concessionarie
dei propri interessi. Per non parlare dei continui bombardamenti
mediatici a senso unico. Hanno presentato la realtà, secondo scopi di
parte. Non soddisfatti, hanno pilotato l'informazione, facendo credere
all'opinione pubblica che l'Inghilterra non sarebbe mai uscita
dall'Unione Europea. Per non parlare della strumentalizzazione della
morte della povera deputata, per forzare i risultati del referendum.
Quanto siamo caduti in basso! Ma i più acuti osservatori, denigrati e
messi da parte e in tanti casi trattati come matti, non era sfuggita la
vera portata di ciò che stava avvenendo nel Regno Unito. L' Europa
burocratizzata, senza anima, preoccupata solo di fare da serva alle
lobby e ai poteri mondialisti per sopravvivere, non è l'Unione sognata
da quanti nella storia avevano contribuito alla sua costituzione. L'UE
non è possibile pensarla, demolendo sistematicamente la sua cultura che
affonda le radici nel cristianesimo. Da qui sorgono tutti i mali. Gli
inglesi lo hanno capito. È questa la dura realtà che nessuno vuole
pronunciare. La volontà della gente non può essere manipolata da
nessuno. Anche se sembrano forti, sono edifici costruiti sulla sabbia.
Non basta gridare, ostentare potere! Ricordo le parole profetiche del
Cardinale Ratzinger sull'Europa: "fino a quando rinneghera' se stessa,
continuerà il suo inevitabile declino". La Brexit è realtà dopo che per
tutto il giorno, i media nostrani - dal Corriere a Repubblica -
spacciavano come sicuro il dato dei favorevoli a rimanere al 52%.
Segnamocelo, per ricordarci dell'imparzialità dei "giornali che
contano"! DonSa
** Quando leggerete «oggi è un
venerdì nero» o «le borse stanno bruciando X miliardi di euro (o di
dollari)», ecco, sappiate che state leggendo falsità per alimentare un
clima di terrore che non eisiste. L'uscita dell'Inghilterra dall'UE non è
solo una questione economica. Il regno unito aveva continuato ad usare
la sterlina per commerciare. I venerdì neri sono sempre colorati per chi
sa operare sui mercati finanziari e la borsa non brucia denari.
Semplicemente sale e scende. Oggi come tutti gli altri giorni.
*** A margine dell'esito del referendum sull'uscita dall'Unione, i media
parlano di un paese diviso esaltandone la opportunità perse. Ma non è
così. Cameron si dimette. Ma nessuno dice che la Spagna non ha un
governo da 6 mesi e che domenica sarà costretta a tornare alle urne; che
la Grecia dopo 7 anni di austerità imposta non ha fatto mezzo passo in
avanti (povertà assoluta aumenta); che la crisi migratoria non è stata
minimamente attenuata dopo miliardi di euro dati alla Turchia; intanto
in Austria, torna il sospetto dei brogli elettorali. Come mai nessuno ne
parla?
**** L'economia speculativa trema. Gli analisti asserviti
all'alta finanza sono terrorizzati. Se l'alta finanza vale più dei
cittadini Europei, brexit è la conseguenza alla crisi antropologica che
stiamo vivendo. Serve una generazione che metta al centro prima di tutto
l'uomo e non l'interesse economico. Solo così l'Europa dei popoli
sognata da De Gasperi, Schumann ed Adenauer potrà ricominciare ad essere
costruita.
SALVATORE LAZZARA
Fortunatamente non si vive solo di spread, burocrati e imposizioni. A volte la spunta il popolo. E la libertà.
Marcello Orrù
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