domenica 16 agosto 2015

LA CASA MUSEO DI CESARE PAVESE ABBANDONATA A SE STESSA

"Il mio paese sono quattro baracche e un gran fango, ma lo attraversa lo stradone provinciale doce giocavo da bambino. Siccome sono ambizioso, volevo girare per tutto il mondo e, giunto nei siti più lontani, voltarmi e dire in presenza di tutti: non avete mai sentito nominare quei quattro tetti? Ebbene, io vengo di là".
Così, l'autore de La luna e i falò, ci è riuscito a portare nel mondo il nome di Santo Stefano Belbo (4mila abitanti), suo paese natale.
Oggi, però, la casa museo di Cesare Pavese è irriconoscibile. Cosa che farebbe male all'autore che ha portato il nome delle Langhe in tutti gli angoli del mondo: in Russia, in America, in Giappone. Semplicemente, la fondazione non ha soldi. In cinque anni si è vista tagliare il budget del 70 per cento. La casa nella quale nacque nel 1908 è oggi gestita da volontari, ed è divisa in due piani. Tra miriadi di oggetti e foto in bianco e nero presenti al suo interni, non c'è un vero e proprio percorso ragionato da seguire. Le ragnatele e la polvere sono dappertutto. Al posto del famoso Albergo dell'Angelo oggi si trova un bar per giocare a carte.
La speranza è che qualche privato voglia scommettere sulla Fondazione.

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