Sarebbe potuta rimanere ciò che era, ovvero la moglie di un ricchissimo e potente industriale dei Paesi Bassi. Donna alla perenne ricerca di una ragione più spirituale dell'esistenza, che non troverà mai nella religione, Helene Kröller-Muller trovò questa ragione nell'arte. Un giorno qualunque del 1905 portò sua figlia a lezione d'arte da Henk Bremmer, pittore di scarsa fortuna votatosi all'insegnamento, e con lui iniziarono proficue ed a volte accese discussioni sull'acquisto di tele di artisti più o meno conosciuti. Tra queste tele, Helene si imbatté in quelle di uno sconosciuto artista, Vincent Van Gogh, uomo dalla vita triste e strampalata, che in tutta la sua vita aveva venduto solo una sua opera. Fu così còlta da un'"emozione estetica" e non abbandonò più le opere di Van Gogh. Dal 1907 al 1922, insieme a Bremmer, acquisì circa 11.500 opere, dando vita ad una collezione d'arte tra le piùi importanti al mondo, oggi racchiusa nel museo Kröller-Muller, a Gheldria, Olanda orientale, in un bizzarro stabile modernista.
A 125 anni dalla morte del pittore olandese, proprio in detto stabile è stata allestita una mostra, "Van Gogh e compagnia", che all'interno dell'esposizione vede la presenza di opere di altri autori, come Gauguin (con cui Van Gogh fu in contatto), Bonvin, Ribot, Gavarni. Di Van Gogh, la Kröller-Muller acquistò 88 quadri e 182 dipinti, considerati dei capolavori. La donna difese la sua collezione anche quando l'impresa di famiglia cominciò a vacillare per problemi economici. Divenne direttrice del Museo nel 1938 e si spense l'anno dopo. Aveva trovato un senso alla sua vita.
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