giovedì 27 agosto 2015

CONVERSAZIONI SUL BENESSERE

E’ uscito in questi giorni il nuovo libro della scrittrice sannita Lucia Gangale, dal titolo “Conversazioni sul benessere” e dall’esplicativo sottotitolo: “Dai filosofi antichi, ai mistici medievali a Barak Obama”. Un volume di 88 pagine contenente tredici conversazioni dal tono colloquiale, ironico e leggero. In questo nuovo lavoro, l’autrice interroga grandi autori del passato e del presente, nonché il proprio vissuto personale, per pervenire ad un’idea di “benessere” come atteggiamento esistenziale cui ognuno può aspirare, al di là ed oltre ogni crisi planetaria, se solo comincia ad apprezzare i doni meravigliosi che la Vita dona a ciascuno. A partire da cose semplici e scontate, come la prima colazione e l’igiene personale, per arrivare alla bellezza dell’essere umano e del Creato, nonché allo sviluppo dei propri naturali talenti di cui ciascuno è fornito. Si tratta di un excursus esperienziale e di tipo storico, filosofico e letterario, dove al lettore vengono in soccorso, tra tanti autori ricordati, le parole intramontabili di Epitteto, di Ildegarda di Bingen, di Tommaso Campanella, di Benedetto Spinoza, di Virginia Woolf, di Raoul Follereau e di Barack Obama. Il libro scaturisce da una meditazione tra le Langhe, il Sannio e la Valsusa.
Nell’introduzione, tra l’altro, l’autrice afferma: “Leggere è un processo mentale attivo, rende colti, riduce lo stress, insegna qualcosa ovunque siate, fornisce argomenti di discussione, diverte, sorprende ed abbatte la noia. Nella storia del benessere di ogni persona, non può mancare un sano rapporto con i libri e con le buone letture”.
Il volume è disponibile anche in e.book ed è già ordinabile su Youcanprint, Amazon, nonché presso il proprio libraio di fiducia.
Il video promozionale, di pochi secondi, è al seguente indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=vNceDLe9J5w

mercoledì 19 agosto 2015

STORIA DI MAIORI (SA)

Incerte sono le sue origini, secondo la tradizione sarebbe stata edificata dagli Etruschi ed avrebbe preso dal suo fondatore il nome di Reghinna. La zona era comunque abitata sicuramente già in età romana, come è comprovato dalle scoperte nelle sue vicinanze di resti di insediamenti umani risalenti a quel periodo.
Sviluppatasi in un'ampia valle lungo il torrente che l'attraversa e sulle colline ad esso prospicienti, fu definita prima Reghinna Maior e poi solo Maiori per distinguerla dalla limitrofa valle, più piccola e ristretta, nella quale sorse Minori.
In epoca bizantina entrò a far parte del glorioso Ducato di Amalfi e vi svolse un ruolo rilevante grazie anche all'ampiezza della sua spiaggia e del suo territorio, divenendo, tra l'altro, sede di arsenali.
Il centro urbano fu cinto di mura e torri e protetto da più castelli, che però non le risparmiarono nel 1135 e nel 1137 l'invasione dei pisani.
Nel 1200 venne rinvenuto nelle reti del pescato una statua in legno di cedro della Madonna, che fu portata nella chiesa del castello di San Michele Arcangelo ed eretta a principale Patrona sotto il titolo di Santa Maria a Mare.
Accresciuta di popolazione ed arricchita di edifici ed opere d'arte, ottenne nel 1505 da Papa Giulio II che tale chiesa fosse elevata alla dignità di Insigne Collegiata, con un prevosto dotato di Insegne e poteri vescovili. A testimonianza della sincera pietà e fede dei suoi abitanti, si contavano allora in tutto il paese ben cinquantotto edifici religiosi.
Non poche furono le famiglie che, provenendo da altre parti, nel tempo si trasferirono a Maiori, attratte dall'amenità del luogo e dalle opportunità che questo offriva.
Le principali attività economiche storicamente svolte sono state la pesca, l'agricoltura, il commercio e l'industria cestaria, a cui di recente si è aggiunta quella turistica.
Diede i natali a molti uomini illustri, che si distinsero specialmente in campo ecclesiastico, nella milizia, nella mercatura e nella giurisprudenza, ed alcuni di loro giunsero a ricoprire anche rilevanti cariche pubbliche nel Regno di Napoli.
Fu visitata da personaggi importanti, tra cui nel 1415 la Regina Giovanna II d'Angiò, la quale dimorò per tre giorni nella frazione di San Pietro, in località "Due Porte".
Nel 1622 ottenne da Filippo IV Re di Spagna il titolo di Città regia.
Durante la sua lunga esistenza non mancarono non mancarono incursioni ostili, alluvioni, mareggiate e pestilenze, tra cui una delle più terribili fu siccuramente quella del 1656, ma sempre si è risollevata per la tenacia e laboriosità dei suoi abitanti.
Seguì la sorte del Regno di Napoli e delle Due Sicilie fino alla proclamazione del plebiscito del 1860 ed alla costituzione del Regno d'Italia.

(Lapide posta nel Comune di Maiori)

MINORI (SA)


LA PIRAMIDE ALIMENTARE


domenica 16 agosto 2015

HELENE KRÖLLEN - MULLER, UNA DONNA SPECIALE

Sarebbe potuta rimanere ciò che era, ovvero la moglie di un ricchissimo e potente industriale dei Paesi Bassi. Donna alla perenne ricerca di una ragione più spirituale dell'esistenza, che non troverà mai nella religione, Helene Kröller-Muller trovò questa ragione nell'arte. Un giorno qualunque del 1905 portò sua figlia a lezione d'arte da Henk Bremmer, pittore di scarsa fortuna votatosi all'insegnamento, e con lui iniziarono proficue ed a volte accese discussioni sull'acquisto di tele di artisti più o meno conosciuti. Tra queste tele, Helene si imbatté in quelle di uno sconosciuto artista, Vincent Van Gogh, uomo dalla vita triste e strampalata, che in tutta la sua vita aveva venduto solo una sua opera. Fu così còlta da un'"emozione estetica" e non abbandonò più le opere di Van Gogh. Dal 1907 al 1922, insieme a Bremmer, acquisì circa 11.500 opere, dando vita ad una collezione d'arte tra le piùi importanti al mondo, oggi racchiusa nel museo Kröller-Muller, a Gheldria, Olanda orientale, in un bizzarro stabile modernista.
A 125 anni dalla morte del pittore olandese, proprio in detto stabile è stata allestita una mostra, "Van Gogh e compagnia", che all'interno dell'esposizione vede la presenza di opere di altri autori, come Gauguin (con cui Van Gogh fu in contatto), Bonvin, Ribot, Gavarni. Di Van Gogh, la Kröller-Muller acquistò 88 quadri e 182 dipinti, considerati dei capolavori.  La donna difese la sua collezione anche quando l'impresa di famiglia cominciò a vacillare per problemi economici. Divenne direttrice del Museo nel 1938 e si spense l'anno dopo. Aveva trovato un senso alla sua vita.

LA CASA MUSEO DI CESARE PAVESE ABBANDONATA A SE STESSA

"Il mio paese sono quattro baracche e un gran fango, ma lo attraversa lo stradone provinciale doce giocavo da bambino. Siccome sono ambizioso, volevo girare per tutto il mondo e, giunto nei siti più lontani, voltarmi e dire in presenza di tutti: non avete mai sentito nominare quei quattro tetti? Ebbene, io vengo di là".
Così, l'autore de La luna e i falò, ci è riuscito a portare nel mondo il nome di Santo Stefano Belbo (4mila abitanti), suo paese natale.
Oggi, però, la casa museo di Cesare Pavese è irriconoscibile. Cosa che farebbe male all'autore che ha portato il nome delle Langhe in tutti gli angoli del mondo: in Russia, in America, in Giappone. Semplicemente, la fondazione non ha soldi. In cinque anni si è vista tagliare il budget del 70 per cento. La casa nella quale nacque nel 1908 è oggi gestita da volontari, ed è divisa in due piani. Tra miriadi di oggetti e foto in bianco e nero presenti al suo interni, non c'è un vero e proprio percorso ragionato da seguire. Le ragnatele e la polvere sono dappertutto. Al posto del famoso Albergo dell'Angelo oggi si trova un bar per giocare a carte.
La speranza è che qualche privato voglia scommettere sulla Fondazione.

mercoledì 12 agosto 2015

SE QUESTO E' UN UOMO, OH RENZI... STAI SERENO

Tu e la tua famiglia che vive sicura
nella sua tiepida casa,
tu che trovi tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considera se questo è un uomo
che lavora per quattro sudati soldi
che non conosce pace
perché lo vuoi mandare a lavorare
chissà dove
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considera se questa è una donna,
senza previsione alcuna di ciò che sarà del suo futuro
che ha figli, genitori, una vita, amici, una casa
nel posto in cui è.
Medita:
non si separa ciò che Dio ha unito,
non vorresti che si giocasse
con la pelle dei tuoi figli
come tu e i tuoi "innovatori" ministri
state facendo
deportando vite chissà dove
in base alle scelte di un freddo computer.
Ricordati: 
non si gioca sulla pelle delle persone
non fare agli altri
quello che non vuoi sia fatto a te.
Scolpisci queste parole nel tuo cuore
stando in casa andando per via,
coricandoti, alzandoti.
Ripeti queste parole ai tuoi figli.
O ti si sfaccia la casa,
la malattia ti impedisca,
i tuoi nati torcano il viso da te.

sabato 8 agosto 2015

venerdì 7 agosto 2015

COME STAI?

MASSIMO GRAMELLINI


Cosa farei se vedessi un uomo sul cornicione di un ponte con i piedi pronti al grande balzo? Jamie Harrington, dublinese di sedici anni, è salito sul ponte, si è seduto accanto all’aspirante suicida e gli ha gettato al collo solamente due parole: «Stai bene?». Per tutta risposta l’uomo si è messo a piangere. In tre quarti d’ora di monologo ha concentrato le miserie di una vita.  
La sensazione di essere invisibile, inutile, inadeguato. Jamie gli ha lasciato finire il racconto e poi ha detto: «Stanotte non riuscirei a dormire se ti sapessi in giro da solo per la città. Chiamerò un’ambulanza perché ti porti in ospedale». L’uomo alla deriva si è lasciato trarre in salvo: più per non deludere il nuovo amico che per altro. Si sono scambiati i numeri di telefono. A tre mesi da quella notte lo smartphone di Jamie ha suonato e lui ha subito riconosciuto la voce: «Stai bene? Sono state quelle due parole a salvarmi». «Com’è possibile che ti siano bastate due parole?», gli ha chiesto Jamie. «Immagina se per tutta la vita non te le avesse rivolte mai nessuno».  
Stai bene. Nel comunicare col prossimo, persino con le persone amate, si preferisce usarne altre più intrusive. «Come è andata?», «Con chi sei stato?». E quando si chiede a qualcuno come sta è solo per recitare una formula di cortesia che spesso non prevede di prestare attenzione alla risposta. Eppure, se pronunciate a cuore aperto, quelle due parole pare facciano miracoli. L’uomo che voleva togliersi la vita ne ha appena creata una nuova, con la collaborazione decisiva di sua moglie. Dice che aspettano un maschio e che lo chiameranno Jamie.

giovedì 6 agosto 2015

NOI SIAMO UNITI DAL 1130




Luciano De Crescenzo

Napoli? forse non tutti sanno cos'era la sua storia :

1735. Prima Cattedra di Astronomia in Italia
1737. Primo Teatro al mondo (S.Carlo di Napoli)
1754. Prima Cattedra di Economia al mondo
1763. Primo Cimitero Italiano per poveri (Cimitero delle 366 fosse)
1781. Primo Codice Marittimo del mondo
1782. Primo intervento in Italia di Profilassi Antitubercolare
1783. Primo Cimitero in Europa per tutte le classi sociali (Palermo)
1792. Primo Atlante Marittimo nel mondo (Atlante Due Sicilie)
1801. Primo Museo Mineralogico del mondo
1807. Primo Orto Botanico in Italia a Napoli
1813. Primo Ospedale Psichiatrico in Italia (Reale Morotrofio di Aversa)
1818. Prima nave a vapore nel mediterraneo "Ferdinando I"
1819. Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte
1832. Primo Ponte sospeso, in ferro, in Europa sul fiume Garigliano
1833. Prima Nave da crociera in Europa "Francesco I"
1835. Primo istituto Italiano per sordomuti
1836. Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel mediterraneo
1839. Prima Ferrovia Italiana, tratto Napoli-Portici
1840. Prima fabbrica metalmeccanica d' Italia per numero di operai
1841. Primo Centro Sismologico in Italia (Ercolano)
1841. Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia
1843. Prima Nave da guerra a vapore d' Italia "Ercole"
1845. Primo Osservatorio meteorologico d'Italia
1845. Prima Locomotiva a vapore costruita in Italia a Pietrarsa
1852. Primo Bacino di Carenaggio in muratura in Italia (Napoli)
1852. Primo Telegrafo Elettrico in Italia
1856. Expò di Parigi, terzo paese al mondo per sviluppo industriale
1856. Primo Premio Internazionale per la produzione di Pasta
1856. Primo Premio Internazionale per la lavorazione di coralli
1860. Prima Flotta Mercantile e Militare d'Italia
1860. Prima Nave ad elica in Italia "Monarca"
1860. Prima città d'Italia per numero di Teatri (Napoli)
1860. Prima città d'Italia per numero di Tipografie (Napoli)
1860. Prima città d'Italia per di Pubblicazioni di Giornali (Napoli)
1860. Primo Corpo dei Pompieri d'Italia
1860. Prima città d'Italia per numero di Conservatori Musicali (Napoli)
1860. Primo Stato Italiano per ricchezza di Lire-oro (443 milioni)
1860. La più alta quotazione di rendita dei Titoli di Stato
1860. La più bassa percentuale di mortalità infantile d'Italia
1860. La più alta percentuale di medici per abitanti in Italia
1860. Il minore carico Tributario Erariale in Europa

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