E' appena trascorso l'8 marzo e la tv ci informa di una cosa: le violenze perpetuate sulle donne da albanesi, rumeni, marocchini sono consumate ad arte per prendere il controllo del territorio. Il territorio italiano.
La storia si ripete, uguale a duemila anni fa. Prima la segregazione nel gineceo, il luogo della casa greca dove le donne venivano relegate per evitare che perturbassero i sensi e la mente degli uomini. Poi la mutilazione dei genitali (infibulazione). Quindi il burqua. Infine la mercificazione televisiva (le veline)
Nascerà un nuovo femminismo da questo periodo orrendo?
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