mercoledì 23 febbraio 2022

70 AVVOCATI CONTRO IL GREEN PASS E LA DERIVA LIBERTICIDA

Lettera aperta del Gruppo di Avvocati "15 febbraio e oltre".

"Il diritto, fino a che nessuno lo turba e lo contrasta, ci attornia invisibile e impalpabile come l'aria che respiriamo: inavvertito come la salute, di cui si intende il pregio solo quando ci accorgiamo di averla perduta.” (Piero Calamandrei)
Sabato scorso, a Milano, agenti di pubblica sicurezza hanno impedito agli studenti contro il c.d. Green Pass di manifestare pacificamente. Come chiunque può verificare guardando i filmati postati in rete, agenti della Digos, in borghese, hanno bloccato ragazzi inermi e pacifici, li hanno identificati, condotti in Questura e trattenuti, formulando in taluni casi imputazioni di reato.
Da due anni assistiamo a un fenomeno allarmante: il patto sociale che sta alla base di qualsiasi società civile, costituito dall’architettura della suddivisione dei poteri, dall’impianto normativo, dalla condivisione di principi, valori, diritti umani e costituzionali, viene eroso dal suo interno, svuotato di significato.
Nella nostra qualità di giuristi, avvertiamo l’imperativo morale di denunciare la gravità di questa preoccupante deriva.
Qualcuno di noi si è già esposto, a livello civile e professionale.
Frasi come “Lei non mi conosce, ma io so molte cose di lei” e altre simili intimidazioni, indirizzate a nostri Colleghi da tutori della legalità, denotano l’inaccettabile livello di tensione che si va via via creando in un Paese Occidentale e democratico.
La paura del contagio, la lotta alla pandemia, non devono condurre al temporaneo sonno dell’io.
“La massa ha la preconcetta sensazione che vi siano forze che tendono a distruggerla.” (Elias Canetti, Massa e potere). Questo preconcetto fa sì che il maggior elemento aggregante di ogni comunità umana sia la paura.
Freud aveva colto nel giusto affermando che “la fusione dell’individuo nella massa è una regressione, una sconfitta della razionalità, un temporaneo sonno dell’io”.
Tutte le sere assistiamo al triste spettacolo di un’informazione che porta nelle nostre case commentatori in balia di un temporaneo sonno dell’io.
Esiste un limite invalicabile oltre il quale il mantenimento di una forma di governo democratica, in assenza di una sostanza democratica, fa scivolare una Nazione nel baratro dello scontro civile. Scontro che, nella peggiore delle ipotesi, può risolversi in un totalitarismo.
Noi, grazie alla nostra formazione e al nostro quotidiano impegno nelle Aule di Giustizia, siamo forse più sensibili di altri alle tematiche della legalità. Non esiste legalità dove si impedisca alle persone di esprimere un dissenso pacifico, nelle forme costituzionalmente garantite e nel rispetto dei Regolamenti di pubblica sicurezza. Non esiste legalità laddove si intimidiscano i tutori della legalità, i Magistrati in primo luogo, noi Avvocati in seconda battuta.
In questi due anni, abbiamo assistito a progressive violazioni di diritti, in nome del bene comune della salute, percepito dai più come prevalente, nonostante la giurisprudenza della Corte costituzionale in materia di vaccinazioni obbligatorie sia salda nell'affermare che l'art. 32 Cost. postula il necessario contemperamento del diritto alla salute della singola persona (anche nel suo contenuto di libertà di cura) con il coesistente e reciproco diritto delle altre persone e con l'interesse della collettività, senza tuttavia che ciò postuli il sacrificio della salute di ciascuno per la tutela della salute degli altri (Corte Costituzionale, sentenza 307/1990 del 14-22 giugno 1990) e nonostante la Convenzione di Oviedo reciti al suo Art. 5: "Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato”.
Ora ci sentiamo in dovere di dichiarare con fermezza che siamo arrivati al limite invalicabile.
Esiste un’ipotesi - tra quelle addotte - che un virus chimera (cioè creato in laboratorio) abbia ucciso più di cinque milioni e mezzo di persone. L’inchiesta condotta dall’OMS è stata una farsa. Nessun Giudice nazionale ha indagato per approfondire le responsabilità ed evitare eventuali repliche, qualsivoglia sia l'effettiva causa. I cittadini del mondo hanno il diritto di conoscere la verità, “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni, 8, 31-32).
Durante questi ventisei mesi di stato di emergenza, con decreti (prima D.P.C.M., poi D.L.) sono stati limitati diritti umani e costituzionali, senza che il Parlamento e il Presidente della Repubblica avanzassero dubbi sulla legittimità. Dubbi che emergono con lampante chiarezza in alcune recenti coraggiose decisioni giudiziarie.
I media a diffusione nazionale hanno alimentato lo scontro sociale, con prese di posizione individuali e collettive che hanno costretto il dissenso a organizzarsi in gruppi sui nuovi social media come Telegram. Una nuova forma di censura, esercitata da privati, si è arrogata il diritto di decidere quali notizie siano attendibili e quali siano false. Il conflitto di interessi di alcuni fondi di investimento americani, al tempo stesso azionisti di Big Pharma, Social Media e istituzioni finanziarie, appare evidente e desta una seria preoccupazione sull’imparzialità dei censori.
Notizie palesemente false sono state presentate come vere e viceversa: si pensi alla tanto dibattuta questione dei vaccini. Spetta a noi giuristi far chiarezza: i vaccini a mRNA sono stati “autorizzati all’uso di emergenza” dalla FDA americana e sottoposti ad “autorizzazione condizionata” dall’EMA europea. L’Autorizzazione all’uso di emergenza è la procedura prevista dalla FDA alla Sezione 564 del Food, Drug, and Cosmetic Act (FD&C Act).
La sezione 564 consente di autorizzare l'uso di emergenza di un prodotto medico non approvato, o l’uso non approvato di un prodotto medico approvato in determinate circostanze di emergenza, dopo che il Segretario della Salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America (HHS) abbia dichiarato lo stato di emergenza. Affinché la FDA e l’EMA rilascino un’autorizzazione all’uso di emergenza o un’autorizzazione condizionata non deve esistere un'alternativa adeguata, approvata e disponibile al prodotto candidato per diagnosticare, prevenire o trattare la malattia o la condizione. Qualora dopo l’autorizzazione all’uso di emergenza si renda disponibile un’alternativa adeguata, la Commissione di farmacovigilanza - appositamente costituita - può revocare l’autorizzazione.
Questo per i principi generali, rinunciando ad entrare nella complessa e discussa diatriba tra l’Eua (emergency use autorization) e la Bla (biologics license application) e la distinzione tra Comirnaty e Pfizer-BioNTech e la loro interscambiabilità, ma rimarcando che soltanto in data 23 agosto 2021 e dopo l’inoculazione di milioni di dosi a soggetti obbligati per legge a subire un trattamento sanitario pena la sospensione dal lavoro, la FDA ha autorizzato il solo vaccino Comirnaty (e non per tutte le fasce di età).
In questo contesto, la discriminazione di una parte dei nostri concittadini, privati di diritti costituzionali - primo fra tutti il diritto al lavoro - per avere scelto di non farsi inoculare i vaccini a mRNA, dovrebbe essere, a nostro avviso, oggetto di un serio dibattito interdisciplinare al fine di determinare se la compressione di diritti costituzionali sia legittima alla luce del fatto - incontrovertibile e sotto gli occhi di tutti noi - che anche i trivaccinati si contagiano, diffondono il contagio e, soprattutto, alla luce del dato scientifico emerso da studi attendibili e governativi (Report periodico in data 14 gennaio 2022, della UK Health Security Agency), che l’efficacia dei vaccini è comunque limitata a venti settimane. Particolare preoccupazione desta l’ipotesi di mantenimento del c.d. Green Pass: se venisse mantenuto, troverebbero conferma i sospetti che si tratti del primo passo verso l’identità digitale e la concessione dei diritti "condizionata a …", "subordinata a…": una sorta di patente a punti delle libertà.
Concludiamo con un appello alle Istituzioni e alla società civile: la pandemia ha messo a dura prova tutti noi ed è stata una sorta di stress-test per il nostro modello di società. Possiamo ancora correggere gli errori, lavorando insieme per il bene comune, come abbiamo fatto in maniera virtuosa nei mesi più bui del 2020. Possiamo ancora evitare – dobbiamo evitare – la deriva liberticida e totalitaria, ciascuno portando il proprio contributo. Noi avvocati del Gruppo 15 febbraio e oltre siamo pronti a portare il nostro. L' auspicio è che presto si uniscano a noi anche gli altri operatori del diritto, primi fra tutti i Magistrati e i Professori Universitari di cui sentiamo l'insostituibile mancanza.
Avv. Alfredo Tocchi, Avv. Fabrizia Vaccarella, Avv. Rosarita Mannina, Avv. Roberta Franciosi, Avv. Ofelia Valentino, Avv. Elena Cingolani, Avv. Amina Sansone, Avv. Claudia Mura, Avv. Mary Marinosci, Avv. M. Cristina Montis, Avv. Mirella Manera, Avv. Roberta Ligotti, Avv. Mara Viviana Coppi, Avv. Francesco Sada, Avv. Antonia Parisotto, Avv. Maria Antonietta Resti, Avv. Elvira Borsani, Avv. Serena Cernecca, Avv. Luca Crotti, Avv. Barbara Medagliani, Avv. Francesco Vigoriti, Avv. Daniela Scarano, Avv. Enrico Cingolani, Avv. Alberto Poli, Avv. Luca Iuliano, Avv. Ida Nazzaro, Avv. Roberta Camarda, Avv. Maria Grazia Celardo, Avv. Francesco Serinelli, Avv. Pia Perricci, Avv. Caterina Cuneo, Avv. Mauro Satriano, Avv. Fabrizio Panigo Guerra, Avv. Susanna Cavallina, Avv. Luca Simoni, Avv. Fabio Bertazzoli, Avv. Roberto Golda Perini, Avv. Simone Tacito Zanoni, Avv. Riccardo Corgiat Mecio, Avv. Maddalena Pagnin, Avv. Roberto Peccianti, Avv. Antonello Billè, Avv. Valeria Panetta, Avv. Roberto Tomirotti, Avv. Massimo Leonardi, Avv. Fabio Massimo Nicosia, Avv. Maria Silvia Casano, Avv. Silvia Porcinai, Avv. Giulia Monte, Avv. Domenico Naso Marvasi, Avv. Ida Claudia Monteverdi, Avv. Roberto Zappia, Avv. Rosanna Montecchi, Avv. Massimo Capitelli, Avv. Giulia Maria Coffani, Avv. Antonella Pecere, Avv. Erica Vivoli, Avv. Ilaria Gandini, Avv. Fabrizio Seghetti, Avv. Barbara Marchiol, Avv. Paolo Milia, Avv. Laura Ferrari, Avv. Gennaro Gisonna, Avv. Francesco Fontana, Avv. Luca Camparotto, Avv. Katy Popolla.

giovedì 17 febbraio 2022

PERCHE' GLI INSEGNANTI VOGLIONO CAMBIARE LAVORO

(Alcuni estratti da The Conversation) - Ci sarebbe una crisi di vocazioni verso l'insegnamento? Regolarmente, di fronte ai problemi delle sostituzioni degli insegnanti, esacerbati dalla crisi Covid, i media sollevano questa domanda. Durante i concorsi di reclutamento degli insegnanti nel 2021, un certo numero di posizioni è rimasto vacante.

"La rassegnazione non è l'unico modo per uscire dall'aula; altri esistono, meno visibili, come la disponibilità – che consente la partenza temporanea dalla funzione pubblica – la mobilità verso altri enti, i distacchi presso associazioni o servizi amministrativi. »

Diverse ricerche materiali e simboliche di una disaffezione della cattedra sono state così individuate in recenti ricerche, sia che si tratti del basso livello di retribuzione rispetto ai diplomi richiesti, del mancato riconoscimento delle difficoltà della professione e dell'alto livello di responsabilità nei confronti degli studenti e delle famiglie. Elementi strutturali a cui si aggiungono profondi sconvolgimenti nelle politiche pubbliche che hanno instaurato un sistema manageriale senza precedenti nel campo dell'educazione, vettore di effetti negativi sull'attaccamento degli insegnanti alla loro attività professionale.

Ad esempio, la quantificazione di atti pedagogici come quello delle competenze acquisite dagli studenti e la loro continua valutazione, moltiplicandosi, invade il tempo dedicato agli scambi con gli studenti, sovratecnicando la relazione educativa. Quest'ultimo è soggetto a controlli la cui cadenza nega il lungo tempo necessario per l'apprendimento.

Crescente burocratizzazione

Le riforme che hanno imposto una crescente burocratizzazione degli atti educativi sono sullo sfondo di queste sfide. Richiede molto tempo, la gestione per contratto di obiettivi e indicatori di performance erode il lungo tempo necessario per la pedagogia. L'ingiunzione di impostare progetti implica uscire dalle preoccupazioni strettamente centrate sui contenuti da trasmettere e integrarli in un'ampia architettura di azioni e partnership di ogni tipo come progetti educativi di città o innovazione pedagogica.

Mancanza di riconoscimento

A causa della mancanza di tempo e risorse, gli intervistati affermano di non poter più sopportare di fare altro che garantire l'accompagnamento paziente e benevolo dell'apprendimento fondamentale. Secondo loro, la distanza dal loro core business produce una perdita di significato e mina la loro passione iniziale, al punto da spingerli a cambiare settore, o addirittura a rifiutare qualsiasi professione del rapporto diretto con il bambino.

In effetti, lo spettro di un periodo di attività prolungata solleva il problema dell'energia necessaria quotidianamente per far fronte a grandi gruppi di studenti le cui famiglie stanno vivendo grandi difficoltà sociali. Da quel momento in poi, incarnando modelli di rinuncia professionale, queste donne non svolgono più il ruolo attraente che avevano con i candidati alla cattedra. Da figura sociale ammirata e invidiata, la cattedra perde la sua aura e non esce vittoriosa dal confronto con altre professioni meno esposte, meno esigenti e meglio retribuite.

martedì 15 febbraio 2022

LILIANA SEGRE E LA MAESTRA CERSARINA

"Un giorno, dopo che ero stata espulsa, la maestra Cesarina venne a casa a parlare con papà, glielo aveva chiesto lui. Io mi nascosi per ascoltare di nascosto. Ero sicura che la maestra avrebbe detto a papà che c'era stato un errore, che il giorno dopo sarei potuta tornare al mio banco, che quelle regole erano orribili e assurde, forse gli avrebbe anche detto che le mancavo e che mancavo a tutta la classe. Chissà quante amiche speravano di vedermi tornare in classe con loro, come prima delle leggi razziali...

Invece sentii l'appello accorato di papà che diceva che era un'ingiustizia tenermi lontana dalla scuola e che io ci soffrivo.
E poi ascoltai la maestra Cesarina che gli rispondeva: "Sì, ma scusi, io che cosa c'entro? Non compete mica a me decidere se Liliana può tornare oppure no. Non le ho fatte mica io le leggi".
Ascoltavo. Quelle parole continuavano a ronzarmi in testa come un'ape fastidiosa. 'Non le ho fatte mica io'. Be, sì certo, in effetti non le aveva fatte lei. Come darle torto? Però, che delusione provai in quel momento. Nella sua voce non c'era partecipazione, ne ero certa, non c'era un filo di dispiacere. Non disse nemmeno che le mancavo, non riferì niente sulle mie compagne, nessun saluto, nessun ricordo.
Ero scivolata via in silenzio e il mio banco vuoto non era una gran perdita: in fondo era questo che avevo appena sentito.
Lei non c'entrava, non era un problema suo.
Così la mia maestra si puliva la coscienza. Se ne lavava le mani.
Come se la mia espulsione da scuola non la riguardasse affatto.
Me ne andai prima di vederla uscire di casa. Lei non chiese di salutarmi.
In tutta questa storia delle leggi razziali e dei diritti che giorno dopo giorno ci toglievano come fossimo persone pericolose e da tenere lontane dagli altri cittadini, cominciai a realizzare una cosa, e fu quello a sembrarmi veramente assurdo. Quello che accadeva a noi ebrei, avveniva nell'indifferenza generale.
Per tutti era come se niente fosse.
L'indifferenza fa male. È l'arma peggiore. La più potente.
Perché se qualcuno ti affronta e ti vuole fare del male, puoi difenderti.
Ma se intorno a te c'è il silenzio, come fai a difenderti?"

Liliana Segre, Fino a quando la mia stella brillerà, 2015
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Italia 2021
I ragazzi sani e non vaccinati in DAD.
I soli vaccinati in presenza.
I bambini che sono stati fatti vaccinare dai genitori con gli attestati cartacei di "eroi" (cioè per il favore fatto alle case farmaceutiche di fare una sperimentazione mondiale a costo zero).
Vecchietti che non possono andare alla posta a ritirare la pensione.
Baristi nel ruolo di kapò che per berti un caffè ti chiedono la patente per vivere.
Gente normale che non può prendere in autobus o andare dal parrucchiere senza l'infame tessera verde.
Magistratura non pervenuta.
Gente sospesa dal lavoro sulla base di un criterio biologico deciso dallo Stato.
Regole su regole, norme su norme senza un filo logico.
Conformismo e indifferenza.
Tutto "per il nostro bene" ed una questione che, ormai, di sanitario non ha un bel niente.
Distopia pura.

Mariagiovanna Maglie@mgmaglie·56minChi tace oggi su una decisione incostituzionale e razzista e' un verme tanto quanto i ministri di #Draghi. #15febbraio #GiornodellaVergogna

venerdì 11 febbraio 2022

11 FEBBRAIO - GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE E DELLE RAGAZZE NELLA SCIENZA

(DonnaSapiens) - Lo sentiamo pronunciare ormai sempre più spesso, è il termine STEM (acronimo inglese di science, technology, engineering and mathematics) l'insieme di discipline scientifiche che compongono i relativi indirizzi universitari di studio e ricerca. Da sempre poco frequentati, spesso negati alle donne, stanno vivendo una vera rivoluzionaria inversione di tendenza con l'avvento del nuovo millennio e la progressiva caduta di pregiudizi e stereotipi legati ad una presunta non compatibilità dell'intelletto femminile in relazione a tali materie. Un'ingiustizia perpetrata per millenni ai danni di scienziate, mediche e matematiche da sempre esistite ma osteggiate e discriminate in base al genere da un mondo del tutto maschile e maschilista.

Oggi, 11 febbraio, si celebra la GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE E DELLE RAGAZZE NELLA SCIENZA: una ricorrenza istituita dall’ONU per favorire le pari opportunità di accesso e carriera alle donne nella scienza.
Pari opportunità ancora oggi difficili da ottenere a fronte di stereotipi e pregiudizi persistenti e duri a morire in un ambiente che manco a dirlo, come in molte altre realtà del mondo del lavoro, contribuisce ad appesantire e in molti casi a stroncare sul nascere le carriere femminili.
Da #Ipazia di Alessandria, astronoma, matematica e filosofa greca, ancora oggi icona della libertà di pensiero, uccisa in Egitto dove viveva da un gruppo di fanatici cristiani capitananti dal vescovo Cirillo, ad Ilaria Capua, esperta italiana, ricercatrice in virologia, oggi alla guida del Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida, che dopo essere stata ostacolata e screditata nel proprio lavoro ha dovuto abbandonare l'Italia, per vedere riconosciute le proprie competenze e continuare a sviluppare progetti di ricerca fondamentali per la salute dell'intera umanità, cosa è cambiato?! Poco e tanto, ci verrebbe da rispondere o forse in maniera gattopardiana: “E' cambiato tutto per non cambiare niente..”
Di sicuro si evidenzia da qualche anno a questa parte la maturata consapevolezza, ma la cultura patriarcale non lo ammetterà mai, che come scrivono le Nazioni Unite “Se ricerca e innovazione sono decisive per affrontare le grandi sfide globali dell'umanità, quali salute, sostenibilità e cambiamenti climatici, è miope non valorizzare tutti i talenti, maschili e femminili”.
Per fare questo vanno rimossi quegli ostacoli che impediscono in primis alle bambine e alle ragazze, di far fiorire le proprie potenzialità insegnando loro di credervi e in secondo luogo alle donne esperte e qualificate, di sviluppare le proprie carriere e legittime aspirazioni senza essere obbligate a rinunciarvi per mancanza di credibilità o per conciliare l'essere anche madri e compagne.

martedì 1 febbraio 2022

UN INSEGNANTE SI DA' FUOCO DAVANTI LA CASERMA DEI CARABINIERI A RENDE

Un insegnante di trentatré anni si è dato fuoco davanti a una caserma dei carabinieri. Non vi è ancora la certezza, ma pare molto probabile che la causa sia la recente sospensione dal lavoro per mancata vaccinazione. Se è vero, questo non è un tentativo di suicidio o un gesto estremo di protesta. E' un omicidio. I mandanti sono i nostri politici, ma gli esecutori siete voi: voi che accettate di odiare, insultare, discriminare per avere in cambio un falso senso di superiorità e di appartenenza. Siete tutti voi, la vostra immensa ignoranza, la vostra corruzione morale, la vostra disonestà intellettuale, voi che vi nutrite di televisione e propaganda, che sputate condanne come una serpe sputa veleno, voi che abbassate gli occhi e vi girate dall'altra parte mentre diritti civili intangibili vengono cancellati per milioni di persone, voi che credete e vi fidate della scienza come pagani idolatri, voi che state zitti per terrore di perdere i vostri piccoli schifosi privilegi, voi che blaterate del bene collettivo ma applaudite a chi dice "sorci", "evasori", "disertori", "delinquenti". Questa è opera vostra, anime belle, anime elette, paladini del politicamente corretto e di mille arcobaleni. Qualcuno dirà che puntare il dito non serve a niente, che non dobbiamo dividerci, che siamo tutti nella stessa barca, che dobbiamo ritrovare un senso di unità e comunità. Il punto è che io non devo ritrovare un bel niente; sono rimasto centrato nei miei valori e nei miei principi sin dall'inizio di questa farsa demoniaca; siete voi che dovete inginocchiarvi e chiedere perdono. Il male di cui vi state rendendo complici (attivi o passivi) è troppo grande perché vi sia concesso un qualsiasi alibi. Vi dovete riconoscere colpevoli, sottrarvi al maleficio di cui siete vittime e artefici al tempo stesso, e ritornare umani. La decisione è solo vostra. Io, noi, abbiamo già scelto da tempo: la libertà di tutti, il rispetto di tutti, l'assoluta sacralità della vita.

P. S. Non pubblicherò il video del collega mentre si dà fuoco, ma meritereste di vederlo in loop ventiquattro ore su ventiquattro per mesi interi. Chiunque abbia mai usato l'espressione "no vax" in modo dispregiativo è colpevole. Chiunque ritenga questi obblighi coercitivi giusti e necessari, è colpevole. Chiunque sia convinto che togliere il sostentamento da un giorno all'altro a persone oneste sia lecito, è colpevole. Guardatevi allo specchio.

Provate a fare una cosa, volete? Provate a osservare un uccellino mentre fabbrica il suo nido; la pazienza, la fatica, la sofferenza, la perfezione. Guardate tutto, dall'inizio alla fine, e poi ditemi: voi sapreste farlo? Sapreste costruire una simile meraviglia di ingegneria dove prima non c'era niente? Che diritto avete, allora, voi sulla vita? Voi non avete idea. Dovete tornare a edificare castelli di sabbia in riva al mare e tentare di difenderli scavando fossati; solo allora, potrete essere davvero capaci di fare leggi e governare gli uomini. Avete avuto maestri sbagliati - il denaro, il potere, la fama. Gli unici maestri che possono insegnarvi qualcosa sono i bambini e gli animali. Andate a scuola da loro, e imparerete tutto ciò che c'è da sapere.
Voi avete mai seppellito un animaletto nel bosco? Fatelo, e poi, solo dopo averlo fatto, tornate a governare gli uomini. Altrimenti, non avrete mai idea di che cos'è la vita, di quanto sia sacra e inviolabile e assoluta. E non avrete mai idea del potere immenso che risiede nelle mani di chi quella vita ama e onora. Non ci avrete mai; potete vessarci, umiliarci, derubarci. Noi saremo sempre da un'altra parte rispetto a dove voi pensate di trovarci.

Pietro De Angelis

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