giovedì 4 luglio 2019

MORTO LEE IACOCCA, ICONA DELL'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA

Aveva 94 anni il re dell'automobile, il leggendario Lee Iacocca, originario di San Marco dei Cavoti (BN), figlio di emigrati, l'uomo che alla Ford lanciò la Mustang e che poi ha salvato miracolosamente la Chrysler dalla bancarotta.
La sua autobiografia, stampata da Sperling Paperblack in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di San Marco dei Cavoti, il 6 e 7 settembre 1997, vendette sette milioni di copie. In essa mister Iacocca scriveva:

Nicola Iacocca, mio padre, giunse in America nel 1902 all’età di 12 anni, povero, solo e impaurito. Mentre la nave entrava nel porto di New York, vide la statua della Libertà, il grande simbolo di milioni di emigranti. Al suo secondo viaggio, quando rivide la statua, era cittadino americano e aveva con sé la madre, una giovane moglie e tanta speranza. Per Nicola e Antonietta
l’America era la terra della libertà, libertà di diventare qualsiasi cosa si fosse voluto.


Dopo una laurea in ingegneria e un master alla Princeton University, Lee, il cui vero nome era Lido Antony, nel 1946 viene assunto alla Ford e ne diventa presidente nel 1970. Nel 1978 viene licenziato in tronco da Henry Ford III, in parte per il fallimento della Pinto e in parte per divergenze caratteriali. Lee non glielo perdona. Si rimbocca le maniche e si mette a capo della Chrysler, la terza industria di Detroit, che è sull'orlo del fallimento. Ne diventa presidente con uno stipendio simbolico di un dollaro all' anno (ma anche tanti bonus legati alla performance di borsa). Riesce in uno dei salvataggi più insperati della storia dell'umanità. Riporta in attivo i conti in rosso dell'azienda. Diventa una celebrità apparendo personalmente negli spot della Chrysler, nei quali sottolinea l'importanza della "qualità, del duro lavoro e dell'impegno: le cose su cui è stata costruita l'America". Si ritira a vita privata nel 1993, dopo 46 anni passati nell'industria dell'automobile, cedendo il suo posto. In questa occasione ebbe a dire: "Nessuno può essere un cow-boy per tutta la vita, neanche io".
Nelle sue memorie rivela di aver tentato il suicidio almeno un paio di volte. E' stato sposato tre volte. 
A San Marco dei Cavoti, paese di origine dei suoi genitori, gli è intitolata una Fondazione che ogni anno eroga tre borse di studio a professionisti e laureandi campani.

San Marco dei Cavoti 

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