venerdì 6 febbraio 2009

FORZA MASTELLA

La notizia che Mastella tornerà presto a mastellare come candidato di Berlusconi alle Europee può suggerire reazioni diverse. Il disfattista sarà tentato di chiedere asilo a qualche Comune demastellizzato (ne esisterà pure uno, in Engadina). Il disperato invaderà la contea di Ceppaloni, cercando di affogarsi platealmente nella famosa piscina a forma di cozza (in realtà di rene). Il pessimista si limiterà a prendere atto che questo Paese, che i rifiuti li ricicla soltanto in politica, non riesce a buttare via mai niente, neanche un notabile del Sud a fine carriera. Il maligno insinuerà che la candidatura nelle liste del Pdl è un regalo di compleanno a scoppio ritardato: effettivamente Mastella gli anni li ha compiuti ieri, ma ne è passato già uno da quando tolse la fiducia al governo Prodi, che già ne nutriva pochissima per conto suo, spalancando le porte al ritorno di Silvio, imperatore multicrinito per grazia di Dio e volontà della lozione. Il laconico rimarcherà che non di regalo si tratta, ma di una pensione dorata a spese dei contribuenti, avendo il parlamento di Strasburgo assunto da tempo il ruolo di surrogato di lusso dell’Inps.Ma per chi cerca in ogni manifestazione umana un segnale di speranza, l’ennesima resurrezione del simpatico eternauta beneventano è il sintomo che la gens italica riuscirà a superare anche questa crisi. Come, ancora non si sa. Ma probabilmente come lui, che se appare da una parte è per scomparire meglio dall’altra e poi rispuntare in mezzo, sempre con la stessa faccia: lamentosa e gaudente.
MASSIMO GRAMELLINI
La Stampa, 6 febbraio 2009

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sarà la volta che mi rifiuterò di votare. Oppure andrò a scrivere insulti sulla scheda. Sono d'accordo che i debiti vadano pagati, ma

1) la caduta (evoè) della mortadella non è tutto merito del ceppalonese;

2) il Cavaliere deve capire che se vuole i nostri voti deve presentare liste decenti;

3) infine "escludo a priori" (come diceva il Principe) l'opzione di "buttarmi a sinistra", visto che è proprio grazie ai nipotini di Togliatti che ci troviamo l'Udeur a Palazzo Mosti e alla Rocca dei Rettori...

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