Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha definito “magnaccia” il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “Si crede il padreterno – ha affermato da Campobasso –, fa leggi che servono a lui, per non essere processato”. Il riferimento è alle telefonate con Saccà: “L’allora aspirante capo del governo mi sembra facesse un lavoro più da magnaccia per piazzare questa o quella velina”.
Dov’è la notizia? Nel fatto che per la prima volta nella nostra storia parlamentare qualcuno ha dato del “magnaccia” ad un premier.
Ma visto che Berluska ritiene di essere un uomo di spirito dovrebbe passare sopra l’epiteto a lui rivolto e non aspettarsi le scuse di Di Pietro, che non arriveranno mai. A meno di non voler emanare una legge che cancelli per sempre la magistratura italiana.
E poi non c’è la par condicio? Di Pietro sarà stato pure di una crudezza contadina, ma ricordiamoci che a suo tempo il primo ministro non esitò a definire “coglioni” gli italiani che avessero dato il voto a Prodi invece che a lui.
E mentre Napolitano si affanna a voler chiedere un “clima più sereno”, dovrebbe forse ricordare al premier che invece di fare a gettito continuo leggi che gli evitino le intercettazioni ed altro, dovrebbe pensare che il potere d’acquisto dell’euro è sempre più basso, che gli italiani stentano ad arrivare a fine mese, che ci sono problemi gravi come la delinquenza e la disoccupazione e che a noi del suo privato e delle sue veline non ce ne frega niente: piuttosto la smetta di sentirsi il centro del mondo e pensi che ha delle responsabilità sociali, ed in queste dovrebbe mostrare serietà e competenza.
La storia come al solito è maestra di vita: Cavour amò una donna di facili costumi, ma fu un grande politico che fece l’Italia.
Dov’è la notizia? Nel fatto che per la prima volta nella nostra storia parlamentare qualcuno ha dato del “magnaccia” ad un premier.
Ma visto che Berluska ritiene di essere un uomo di spirito dovrebbe passare sopra l’epiteto a lui rivolto e non aspettarsi le scuse di Di Pietro, che non arriveranno mai. A meno di non voler emanare una legge che cancelli per sempre la magistratura italiana.
E poi non c’è la par condicio? Di Pietro sarà stato pure di una crudezza contadina, ma ricordiamoci che a suo tempo il primo ministro non esitò a definire “coglioni” gli italiani che avessero dato il voto a Prodi invece che a lui.
E mentre Napolitano si affanna a voler chiedere un “clima più sereno”, dovrebbe forse ricordare al premier che invece di fare a gettito continuo leggi che gli evitino le intercettazioni ed altro, dovrebbe pensare che il potere d’acquisto dell’euro è sempre più basso, che gli italiani stentano ad arrivare a fine mese, che ci sono problemi gravi come la delinquenza e la disoccupazione e che a noi del suo privato e delle sue veline non ce ne frega niente: piuttosto la smetta di sentirsi il centro del mondo e pensi che ha delle responsabilità sociali, ed in queste dovrebbe mostrare serietà e competenza.
La storia come al solito è maestra di vita: Cavour amò una donna di facili costumi, ma fu un grande politico che fece l’Italia.