sabato 9 febbraio 2008

Storia del feudalesimo nel Sud Italia attraverso l'esperienza di un giornalista suo figlio

Valtelesinanews.com, una brillante idea venuta nel posto più sbagliato d’Italia.
1999/2008: Finalmente è finita!
Dopo 8 anni di onorato servizio Valtelesinanews.com chiude

(...) Questo fu l’impulso decisivo che fece nascere Valtelesinanews.com.
In otto anni di vita il quotidiano ha collezionato qualcosa come 15milioni di contatti, con un accesso al sito negli ultimi due anni pari a 4000 unità quotidiane.
Ma ovviamente, per una iniziativa di tale portata c’era pure bisogno di cambiare qualcosa, di potenziare il numero degli articoli e notizie pubblicate ogni giorno, e la questione economica era divenuta preponderante, dati i costi ancora elevati di connessione alla rete.
Ma il tutto è sempre ricaduto sulle spalle e sul portafogli del suo fondatore. Ma il rammarico più grande negli anni è stato quello di vedere tanti ragazzi e ragazze utilizzare quel mezzo e ovviamente me stesso, all’unico scopo di raggiungere l’agognato tesserino da pubblicista, per poi sparire nel nulla con tanta mala fede e tonnellate di pregiudiziali.
L’altro rammarico, scontato e bieco, sono state le tante porte chiusemi in faccia quando sono stato personalmente impegnato nella campagna sponsorizzazioni. Tante aziende che che hanno speso fior di milioni e attualmente spendono migliaia e migliaia di euro per farsi pubblicità in sagre di paese, feste patronali o per inserire il loro logo su quotidianucci di provincia a tiratura non superiore a 3mile copie, a me non hanno mai dato un solo centesimo.
Per questo, e visto che devo lavorare per mangiare e far mangiare i miei figli, allora ho detto BASTA.
Valtelesinanews.com chiude i battenti dopo 8 anni di servizio gratuito e puntuale. Il Sannio, la provincia di Benevento e la Valle Telesina non meritano il lavoro degli altri, né tantomeno il mio.
Queste zone geografiche sono ancora avvolte nella preistoria della politica, nel nepotismo più becero, condizionato dai ‘niet’ del feudatario di turno che, tanto, da trent’anni è sempre lo stesso.
Allora, in considerazione dei tanti dispiaceri, delle tante illusioni e delle troppe fregature, io, Rosario Lavorgna, non sono più disposto ad operare in una terra dove vanno avanti solo i figli del post comunismo, i figliastri della 150/2000 applicata ad capocchiam a seconda delle condizioni meteo a Ceppaloni.
Io dissento e me ne vado, anzi, me ne sono già andato da quasi un anno, in modo tale che la mia presenza ingombrante non sia più di peso per tanti colleghi che non mi hanno mai considerato tale, e per tutti gli altri che mi hanno conosciuto.
Rosario Lavorgna con grande gioia ed orgoglio professionale se ne è tornato nella sua Napoli, da dove era partito nel 1998 con qualche illusione di troppo.
Rosario Lavorgna
Giornalista

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chi è sto lavorgna... mai sentito

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