martedì 28 agosto 2007

Lo chiamavano afghanistanesimo…

Era questa l’espressione usata dai giornali una volta per indicare l’esistenza di problemi molto lontani da noi e dal nostro punto di vista occidentale.
Adesso l’Afghanistan, lontano Paese dell’Asia Anteriore, è quotidianamente al centro delle cronache, nonché della letteratura internazionale, visto che i libri ispirati a questa realtà scalano i vertici delle classifiche.
E ci sono almeno due novità, a parte le solite intifade e guerre talebane, che portano il paese asiatico sulle pagine dei nostri giornali. La prima è che il mercato dell’oppio è talmente cresciuto da queste parti che da solo l’Afghanistan rifornisce da solo quasi tutto il mercato mondiale.
La seconda è che anche fra i taleban ci sono uomini gay, le cui foto di coppia sono ora in un libro di 128 pagine, che disvela una realtà ben presente ma da sempre nascosta, in un territorio dove i rapporti omo sono rigidamente vietati, ma dove la cultura omosex e pederasta fu ampiamente impiantata da Alessandro Magno, conquistatore di questi luoghi.

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