domenica 11 aprile 2021

SESSANT'ANNI FA IL PROCESSO AD EICHMANN

(France CultureNel 1961, Hannah Arendt partecipò al processo ad Adolf Eichmann a Gerusalemme come inviato speciale del New Yorker. Viene immediatamente colpita dalla sproporzione tra l'atrocità dei crimini commessi e il carattere insignificante e ordinario del personaggio che era uno dei responsabili. Secondo lei, Eichmann non è né un mostro, né un fanatico, né uno sciocco. Piuttosto, è caratterizzato da una straordinaria superficialità, una propensione ad esprimersi solo attraverso cliché e frasi già pronte. Secondo Arendt, il suo atteggiamento testimonia la rinuncia all'esercizio delle facoltà umane di auto-pensiero e di autovalutazione. È questo fenomeno che inizia a descrivere in un libro intitolato Eichmann a Gerusalemme: un rapporto sulla banalità del male.

La pubblicazione di questo libro nel 1963 scatenò una violenta controversia contro Hannah Arendt, prima negli Stati Uniti e poi in altri paesi, quando il testo fu tradotto. Fu accusato di tre critiche principali: la sua messa in causa di alcuni leader dei Consigli ebraici, il suo tono "ironico" e l'espressione stessa "banalità del male". Questo documentario dà voce a contemporanei o attori di questa controversia, ognuno dei quali offre un punto di vista singolare sulle critiche e le incomprensioni suscitate dal libro di Thedt.

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