Fryda Laureti (1905-1987), artista italo-svizzera, moglie del famoso pittore Nicola Ciletti (1883-1967), madre di tre figli, è considerata «la più grande pittrice italiana del Novecento». Questa elegante pubblicazione dal grande formato è un omaggio alla sua opera e alla sua vita. La prima in assoluto che le sia dedicata. L'autrice scava pazientemente nel vissuto di questa affascinante e sensibilissima figura di artista ed intellettuale dal respiro mitteleuropeo, ascoltando testimonianze di famiglia, raccogliendo impressioni di chi l'ha conosciuta, esaminando i giornali dell'epoca, esplorando l'archivio privato, che in quest'opera viene per la gran parte restituito al pubblico dei lettori, completo di molte corrispondenze private. Fryda scrisse anche moltissimo per circa trenta riviste diverse. Particolare è la sua vicenda spirituale, che vide la conversione dal protestantesimo al credo cattolico. Tormentato fu il suo rapporto con l'aspro ambiente del paesino di San Giorgio la Molara, nel quale si spense e dove oggi riposa a fianco al marito. Proprio nella casa al Serrone, i coniugi Ciletti diedero vita ad un cenacolo culturale con i più importanti personaggi della loro epoca.
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