Non si può licenziare un popoloI tg ci hanno mostrato la scena in cui il presidente Usa si avvicinava a Mario Monti per salutarlo. Vistosa sottolineatura di deferenza che ricordava, per contrasto, la penosa figuraccia di Berlusconi, quando infastidì il povero Obama per riversargli addosso i suoi deliri anti giudici. Fu l’inizio della fine, il momento in cui l’inadeguatezza del piazzista cosiddetto carismatico, si rivelò al mondo intero con la sua tragica carica di ridicolo.
Poi vennero le altre magre in sede europea, dove alla fine tutti lo ignoravano e la signora Merkel addirittura gli voltò le spalle. Perciò, c’è da essere contenti che il nostro attuale premier sia riverito e rispettato dovunque nel mondo. Anche se, come sottolineato da alcuni (tra i quali il professor Carlo Galli, all’Infedele), Mario Monti considera il popolo italiano probabilmente inadeguato alla sua statura professorale. Pazienza: se ne deve fare una ragione. Purtroppo o per fortuna, la politica è l’unico campo in cui gli inferiori licenziano i superiori. Con o senza articolo 18.
MARIA NOVELLA OPPO - L'Unità
L’ipocrisia della riforma sul lavoroEntrando nel merito, la riforma del lavoro, sia per la forma in cui è scritta, sia per i contenuti nascosti, è un altro capolavoro di simulazione. L’avvocatese più ambiguo e mellifluo intinto con l’ideologia del marketing, come in un vecchio matrimonio d’interesse tra latifondisti del sud. Con il risultato che, concettualmente, ogni frase scritta significa il suo esatto contrario.
La qualità dell’occupazione è una grande vergogna di questo paese, al netto di qualsiasi riforma.
GIANCARLO LIVIANO D'ARCANGELO - L'Unità
Monti dà «buca» a Obama per colpa di Cicchitto
Le grane italiane inseguono Mario Monti fino in Corea. Il premier, secondo quanto si apprende, ha infatti perso il discorso tenuto da Barack Obama al summit di Seul, nel quale tra l'altro citava un passaggio dello stesso capo del governo italiano, perchè impegnato al telefono con Fabrizio Cicchitto.