mercoledì 31 agosto 2011
martedì 30 agosto 2011
L'ARCO DI TRAIANO DI BENEVENTO SU UN FRANCOBOLLO DI POSTE ITALIANE
MOLINARA, SUCCESSO DI PUBBLICO PER IL "DIARIO STRESIANO" DI LUCIA GANGALE
Nella prestigiosa sede di Palazzo Ionni a Molinara ed alla presenza di un folto pubblico, don Sergio Ingegno, parroco e storico della cittadina fortorina, ha rivolto alcune domande all’autrice, articolate su quattro temi principali: l’emigrazione, la donna, l’insegnante, la spiritualità.
La presentazione è stata arricchita anche dalla proiezione di alcuni video con immagini della perla del Lago Maggiore ed anche dell’Isola di San Giulio, che hanno fatto scoprire ai presenti la bellezza dei posti vissuti e raccontati dalla scrittrice.
Inoltre, nel corso della serata ha portato il suo saluto il sindaco, dott.ssa Maria Cirocco, che ha rivolto parole di elogio alla Gangale ed ha ricordato che essa è stata la prima cronista ad occuparsi del recupero di palazzo Ionni.
Molti ed interessanti spunti ed approfondimenti sono stati offerti alla platea dalla lettura di alcuni passi dell’opera: l’economia e la società nell’alto Piemonte, il funzionamento di una scuola prestigiosa come l’Alberghiero “Erminio Maggia” di Stresa, dove l’autrice ha lavorato, la figura del beato Antonio Rosmini e la spiritualià dei luoghi, i meravigliosi paesaggi naturali e la cura del verde cittadino, l’avvento della crisi economica che attanaglia i nostri tempi, il recupero dei palazzi storici nel Sannio e nel Piemonte.
giovedì 18 agosto 2011
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "DIARIO STRESIANO"
mercoledì 17 agosto 2011
CLOTILDE TAMBRONI, UNA DOCENTE ANTINAPOLEONICA
Clotilde Tambroni non si limitò alle lingue morte, ma apprese anche le principali lingue straniere: francese, inglese e spagnolo; e fu anche poetessa. Nel 1798 si rifiutò di prestare giuramento alla neonata Repubblica Cisalpina e ciò le costò la cattedra. Si trasferì presso l’Accademia Reale di Madrid, ma l’anno successivo 1799, benché mantenesse le sue idee politiche, fu reintegrata nella cattedra di lingua e letteratura greca. Nel novembre 1808 terminò la docenza di Clotilde Tambroni: un po’ per motivi di salute e molto per la riforma dell’istruzione voluta da Napoleone che privilegiava gli insegnamenti tecnico-scientifici rispetto a quelli umanistici. La Tambroni fu orgogliosa di essere una delle poche donne docenti universitarie e sottolineò più volte il ruolo delle donne nella cultura. Morì il 2 giugno 1817, dopo aver vissuto paralizzata gli ultimi tempi della sua vita.
www.marcopoli.it
di Marco Poli
IL VERO MIRACOLO
A impuntarsi, secondo l’arcidiocesi, sarebbe dunque lo stesso Santo, in questo assai meno malleabile del suo collega milanese Ambrogio, che ha ceduto alle esigenze del debito pubblico senza neppure mandare un sms di protesta alla Cgil. Invece San Gennaro non vuol proprio saperne di liquefare il suo sangue in una mattinata festiva. Neppure l’ipotesi alternativa - compiere il miracolo di lunedì durante la pausa pranzo o alle nove di sera, in pieno «prime time», senza interferire con l’orario lavorativo dei fedeli - pare aver incontrato il gradimento dell’interessato.
Naturalmente nessuno mette in dubbio che l’arcidiocesi di Napoli abbia un collegamento preferenziale con San Gennaro e ne interpreti fedelmente il pensiero. Ma allora ci piacerebbe approfittare della linea diretta per conoscere l’opinione del Santo anche sui 4 miliardi annui di esenzioni fiscali di cui la Chiesa italiana continua a godere persino su residenze e attività estranee al culto. Che sia questo il vero miracolo?
lunedì 15 agosto 2011
FACCIO UNA PREMESSA
(Brano, misteriosamente scomparso, del discorso pronunciato ieri mattina dal ministro Tremonti davanti alle commissioni parlamentari).
sabato 13 agosto 2011
TREMONTI MANI DI FORBICE
Tremonti mani di forbice, per un popolo senza palle
Vorrei fare i miei più vivi complimenti, anzi se qualcuno può presentarglieli di persona, si faccia sentire.
Ce ne sono di cose belle ed originali nei vari tagli.
Finalmente però vedo un pò di democrazia. Finalmente gli statali, dopo l'aumento degli stipendi di pochi mesi fa, cominciano a pagare. Chissà quanti ne sono rimasti di statali in Italia, qualcuno sa darmi il numero preciso? Mi vien da ridere a pensare che, poverini, riceveranno il loro TFR solo 2 anni dopo l'inizio della loro pensione. Chissà cosa ne pensano coloro che lavorano nel privato, che vedono quotidianamente rubarsi il loro TFR dai datori di lavoro, che in questi tempi di crisi chiudono baracca e burattini con in tasca i soldi dei loro dipendenti. Già, perchè c'è una casta in Italia, ( ci piace tanto sta definizione ) che piange sempre, che non paga le tasse e che ruba sulle spalle dei dipendenti in nome di una crisi che a loro non li tocca più di tanto in quanto evasori. Quanti prestanome, per pochi euro si sono vendute a queste persone? Quanti pagheranno per tutto questo?
D'altronde cosa possiamo aspettarci in un paese del genere? No, non voglio parlar male del mio paese, ma di quelle persone che lucrano su tutto questo. Che i politici rubino non c'era certo bisogno che me lo venisse a dire Travaglio o SpiderTruman. Lo dice pure il Presidente che dal 78 al 92 hanno rubato tutti lasciandoci un debito enorme. Chissà se ce l'aveva con Craxi? L'importante è che dal 92 ad oggi c'hanno pensato loro a metter tutto a posto. Meno male che c'è Draghi alla BCE, almeno non ci farà fare peggiori figure di merda in Europa e coprirà tutto. Tanto noi siamo bravi a nascondere ed insabbiare tutto. Magari potremo mandare Tvemonti al Fondo Monetario tanto lui mi sa che con le cameriere non ci va.
Per ora però, finiamo le ferie, vi prego, che per lamentarci c'è sempre tempo, magari ad ottobre, quando comincia a fare più freddo e si è giustificati a non scendere in piazza.Anche chi ha un contratto di 3 mesi ha diritto alle ferie. Anche chi è disoccupato ha tutto il tempo perchè c'è sempre tempo per trovare lavoro. Figuriamoci poi chi studia ed esige, dopo la laurea di trovare un lavoro giusto e correttamente retribuito, perchè non ci si può sporcare le mani con certi lavori manuali.
Già, perchè ne ho le palle piene, di gente che non ha mai faticato o che è abituato troppo bene. Non è che io faccia il mio lavoro per amore, il mio lavoro è tutt'altro, ma perchè ormai qui si tratta di sopravvivere e non ne posso più di vedere gente che sta sulle spalle degli altri. Bene, cominciate a lavorare i giorni di festa, poi chissà se vi chiederete come mai sono così estremista. Abituatevi a non fare ponti, a dire addio alle serate in discoteca. Questo non perchè la mia situazione sia disperata ma perchè io, come molti altri, il lavoro ce lo siamo guadagnato, ci siamo reinventati noi stessi per fare un lavoro che non è il nostro, per cui noi non abbiamo studiato e cercando di dare sempre il massimo. I sacrifici da fare non sono quelli economici che ci richiedono questi buffoni, i sacrifici sono umani, poichè pochi ne resteranno in piedi. Di questo ne sono convinto. Ditemi come cambierà la vita a non fare più buffi, ad essere onesti, a stringere la cinghia. Ditemi come faranno coloro che hanno sempre pianto sulla loro situazione economica girando invece col Suv. Questi saranno anni di vera democrazia sociale. Lo so, i miei sono discorsi da esaurito ma sono ancora in piedi, sono ancora qui a sputare veleno. Perchè ciò che vedo non è quello che voglio, non voglio vedere il mio paese ribellarsi solo per questioni politiche o per le tasse. Non voglio vedere i sindacati arrendersi a tutto questo e abbandonare i lavoratori ( col privato l'abbandono è di una vita fa ), non voglio vedere imprenditori che con la scusa della crisi scappano e chiudono tutto, come non voglio sentire ancora i politicanti ciarlare sul nulla. Non voglio vedere le persone che pensano solo al proprio orticello.
Non voglio sapere che in Italia hanno diritto solo statali e metalmeccanici. Perchè in Italia si parla solo delle minoranze? Di quelli che guadagnano più di 90000 euro l'anno? Perchè gli altri, la maggioranza sta zitta? Per dignità? Ancora ce n'é?
Ho un sogno. Ma non di quei sogni buttati lì, di una speranza, di fiducia verso il prossimo. Quella che noi, culturalmente, non abbiamo più. L'abbiamo persa in mezzo a troppa televisione, che ci ha cambiato la vita senza accorgersene. Sembra normale per voi che un film cominci alle 21.30 e finisca a mezzanotte? Ma in Italia non ci si va più a lavorare? E quanti riescono a dare il massimo la mattina seguente dopo aver aspettato all'alba la fine del film? Sono piccole cose che molti non vedono, non percepiscono ma che cambiano radicalmente una società e di cui bisognerebbe ribellarsi. Il mio estremismo non ci salverà per certo, ma almeno, renderci conto di ciò che ci stanno facendo e di come ci stanno plagiando, riuscirà a salvare le nostre anime. Non le nostre tasche.
BENEVENTO
Ma mai che si pensasse di abolire, in nome dei cosiddetti tagli ai costi della politica, il numero dei parlamentari, le loro astronomiche pensioni prese dopo due anni di "attività", le auto blu, i privilegi di tutti i tipi di cui godono.
Pare che la nuova finanziaria salverà invece le Comunità Montane. In nome di quale criterio, non lo si è capito... La prossima volta che mi chiedono di cantare l'inno d'Italia li mando a stendere.