Potere politico e potere religioso, si sa, vanno da sempre a braccetto. Non si è ancora spenta la eco relativa ai privilegi della Chiesa cattolica, che in Italia detiene 100mila immobili esenti dall’Ici (oltre donazioni e balzelli vari, un tempo detti “decime”), con un buco di un miliardo di euro per le casse di Stato e Comuni, che si accende la polemica sulle case “svendute” ai politici italiani.
L’inchiesta realizzata dall’”Espresso” –l’hanno chiamata, appunto, svendopoli– non è andata proprio giù ai vari Mastella, Veltroni, Casini, Cossiga eccetera eccetera, in tutto 19 nomi in elenco di politici che hanno acquistato a prezzo stracciato appartamenti ed attici nel centro di Roma. Si tratta di palazzi dell’Ina, Pirelli, Assitalia e Generali.
Il Ministro della Giustizia ha già querelato il settimanale, reo di avere svelato (“insinuazioni ignobili”) che la moglie del guardasigilli ha acquistato dalla società Intium 26 vani e terrazzo per sé e per i figli per un milione e 200mila euro. Mentre Marini, furibondo, smentisce di avere comperato da Scip ex Inpdai 14 vani per un milione di euro, e dice di stare meditando la querela. Invece l’ex presidente Cossiga ammette di avere acquistato con lo sconto, “ma non ingiustamente”. Anche Casini ha acquistato a prezzi di saldo case per la madre, l’ex moglie e le figlie.
Nel dopoguerra il popolo italiano fece una colletta per far acquistare ad Alcide De Gasperi una casa, che l’aveva data a tutti ma non l’aveva per sé.
Chissà: forse se oggi politici e prelati prevedessero leggi per autotassarsi, invece di tassare sempre il popolo sovrano, belle case si potrebbe costruirle anche per chi non ce l’ha.
L’inchiesta realizzata dall’”Espresso” –l’hanno chiamata, appunto, svendopoli– non è andata proprio giù ai vari Mastella, Veltroni, Casini, Cossiga eccetera eccetera, in tutto 19 nomi in elenco di politici che hanno acquistato a prezzo stracciato appartamenti ed attici nel centro di Roma. Si tratta di palazzi dell’Ina, Pirelli, Assitalia e Generali.
Il Ministro della Giustizia ha già querelato il settimanale, reo di avere svelato (“insinuazioni ignobili”) che la moglie del guardasigilli ha acquistato dalla società Intium 26 vani e terrazzo per sé e per i figli per un milione e 200mila euro. Mentre Marini, furibondo, smentisce di avere comperato da Scip ex Inpdai 14 vani per un milione di euro, e dice di stare meditando la querela. Invece l’ex presidente Cossiga ammette di avere acquistato con lo sconto, “ma non ingiustamente”. Anche Casini ha acquistato a prezzi di saldo case per la madre, l’ex moglie e le figlie.
Nel dopoguerra il popolo italiano fece una colletta per far acquistare ad Alcide De Gasperi una casa, che l’aveva data a tutti ma non l’aveva per sé.
Chissà: forse se oggi politici e prelati prevedessero leggi per autotassarsi, invece di tassare sempre il popolo sovrano, belle case si potrebbe costruirle anche per chi non ce l’ha.
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