La rivoluzione culturale della modernità e gli slogan sessantottini sulla ‘liberazione’ hanno in realtà liberato ben poco. Alla forza positiva della morale hanno sostituito quella negativa della moda. Il conformismo di oggi è infatti peggiore di quello descritto da Tolstoj: liquido ed effimero, non è in grado di dare alcun punto di riferimento ma solo distrazioni dall’unica certezza. Non sono forse la morte e il suo significato gli unici tabù oggi rimasti? Persino nei sermoni dei preti sono spariti concetti come la dannazione e il senso redentivo del dolore, in favore di una versione annacquata, modernizzata ed eretica di quel che resta del cristianesimo occidentale.
mercoledì 15 maggio 2019
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