Rumble.com, celebre piattaforma di video, da alcuni giorni è stata oscurata in Francia.
La piattaforma ha subito assunto una
posizione forte in favore della libertà di parola, presentando un’istanza
legale per opporsi alle richieste di censura del Paese.
Non è la prima volta che il governo
guidato da Macron effettua o richiede censure sui mezzi di informazione, ma è
forse la prima volta che un network si oppone in maniera così decisa a precise
scelte politiche. Su Twitter si è aperto un dibattito molto vivace in merito a
questa decisione ed i commenti degli utenti sono a favore della piattaforma,
che, secondo i francesi, costituirà un precedente legale per il governo
francese.
Planete360 scrive: “Encore une fois, l’État français sombre
dans le ridicule et la tentative de censure la plus vile” e aggiunge che Rumble
“pour le moment choisi une solution un peu plus simple et nettement plus
visible : elle a désactivé son accès pour les internautes français en
attendant probablement d’avoir un avis juridique solide sur l’intimidation
gouvernementale actuellement en cours”.
La società
che gestisce la piattaforma in una nota ha comunicato quanto segue: “Recentemente, il governo francese ha chiesto di rimuovere
alcune fonti di notizie russe da Rumble. Come parte della nostra missione di
ripristinare un Internet libero e aperto, ci siamo impegnati a non spostare gli
obiettivi sulle nostre politiche sui contenuti. La decisione non avrà effetti
materiali sulla nostra attività, poiché la Francia rappresenta meno dell’uno
per cento dei nostri utenti. Tuttavia, le persone nel paese perderanno
l'accesso a una vasta gamma di contenuti di Rumble a causa di queste richieste
del governo”.
Il Ceo di
Rumble, Chris Pavlovski, in un tweet scrive:
“Il governo francese ha chiesto a Rumble di bloccare le fonti di notizie russe. Come @elonmusk, non sposterò i nostri pali per nessun governo straniero”.
A marzo, Elon Musk ha twittato che alcuni
governi gli stavano facendo pressioni per vietare agli organi di informazione
russi di accedere al suo servizio satellitare a banda larga Starlink. In
quell'occasione aveva dichiarato che non l’avrebbe fatto “se non sotto minaccia”.
Planete360 elenca tutti i vari sistemi,ormai noti ai navigatori, per aggirare la censura francese ed aggiunge: “Si l’Histoire enseigne quelque chose, c’est que jamais ceux qui ont brûlé les livres, interdit l’imprimerie ou interdit certaines informations n’ont été du bon côté de l’Humanité”.
Ma questa censura spaventa ancora di più
in un paese come la Francia, dove “Liberté, égalité e fraternité” sono ormai
concetti pieni di retorica che il governo in carica applica sulla base del suo
personale sentimento e sulle sue scelte non condivise dai cittadini.
Intanto è stata aperta la piattaforma https://reclaimthenet.org/
, che ha lo scopo di “Difendere la libertà di parola e la libertà individuale
online. Respingere le grandi tecnologie e i gatekeepers (guardiani) dei media”.
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