martedì 31 maggio 2022

L'ALBERO E LA PORTA

Il simbolismo religioso utilizza immagini molto concrete per farsi capire dal maggior numero di persone. In questo, sta la profonda differenza con la filosofia, basata invece sul ragionamento e sull'utilizzo di concetti elevati.

La religione vuole esplicare l'inesplicabile, la presenza stessa di Dio nelle cose del mondo, ma per farlo ha bisogno di accostarsi maggiormente alle persone, attraverso un linguaggio fatto di quotidianità.


L'albero. Veniamo al primo simbolismo. L'albero rappresenta il legame tra cielo e terra, ha radici che si nutrono di acqua e terra ed ha rami che si protendono verso il cielo. L'albero ci consente di orientarci e la sua ombra ci concede riposo e frescura. Esso è simbolo di vita e di trasformazione perenne.

Il Libro della Genesi presenta l'Albero della vita, piantato proprio in mezzo al Giardino dell'Eden, quello che dona senso all'esistenza nel progetto di Dio, contrapposto all'albero vietato, quello della conoscenza del Bene e del Male. All'uomo sta il non confonderli tra loro.

Nella Bibbia, ai piedi della quercia ambrata Abramo accoglie i suoi misteriosi ospiti. Nel deserto, Mosé incontra Dio in un bosco che "brucia senza consumarsi" (Ex 3).

Il Primo Salmo recita: "Beato l'uomo che si compiace della legge del Signore e che ripete a se stesso la sua legge giorno e notte. Egli è come un albero piantato presso un ruscello, egli dona il suo frutto a suo tempo e le sue foglie non appassiscono mai".

Il terzo giorno della creazione Dio creò gli alberi e le piante (Gn 1, 11-12).

Per parlare del Regno, Gesù propone questa parabola: "Il regno dei Cieli è come un seme di senape che un uomo ha preso e che egli ha seminato nel suo campo. E' la più piccola di tutte le sementi, ma, ma quando cade su terreno preparato, genera una pianta grande e diventa riparo per gli uccelli del cielo" (Mt 13, 31-32).


La porta è un simbolo di fondamentale importanza, un limite che è un passaggio da uno spazio all'altro. E' il luogo dell'accoglienza e dell'ospitalità. E' una chiusura che è chiamata ad aprirsi all'altro, lo sconosciuto, lo straniero. La porta protegge l'intimità della casa e, allo stesso tempo, può preoccupare quelli che non osano aprirla per partire all'avventura. Partire in vacanza è chiudere una porta, la porta della propria casa, ed aprirsi alla scoperta del mondo fuori, arricchirsi culturalmente e spiritualmente. La porta di una chiesa ci parla della "porta del cielo".

Nel Vangelo di Giovanni, Gesù si presenta così: "In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza" (Cap. 10, 1-3 e 7-10). 

Nel Vangelo di Matteo c'è scritto:

"Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano". (Mt 7, 13-14).

Ciò significa che seguire Cristo non è una scelta facile e indolore, anche se il significato profondo di questo messaggio invita ad essere felici.

In Luca è contenuto forse il messaggio più bello sul significato della porta:

"Io vi dico: chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chi domanda, riceve; chi cerca, trova;  a chi bussa, sarà aperto" (Luc 11, 9-10).

Aprire la porta del cuore agli altri è la cosa umanamente più difficile. Nell'Apocalisse è scritto:

Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20).

Ma questo richiede di essere desiderosi di aprire a quelli che bussano.

Una poesia di Emile Verhaeren (1815-1916) ci invita a bussare alla porta.

DOVE STIAMO ANDANDO?

(Emanuele Dalcesti) - Oggi porto all'attenzione due notizie passate in secondo piano ma che trovo emblematiche dei nostri tempi: prima di tutto, negli Usa è stato battuto il triste record di morti per overdose... il disagio esistenziale diventa sempre più forte in ogni parte del mondo, la felicità pare diventata un'utopia, dilaga la sensazione di vivere esistenze senza senso alcuno; e meno sappiamo vivere, più veniamo assaliti da un vano desiderio di immortalità. Forse, prima di finire definitivamente intrappolati da questo sistema, non sarebbe opportuno interrogarsi su dove stiamo andando? Siamo felici, sereni, o ci aggrappiamo al turbinio della quotidianità per sfuggire a queste domande, per sfuggire a noi stessi ?

L'altra notizia che volevo porre in risalto è che uno studio scientifico ha dimostrato che negli Stati Uniti (ma nelle altre parti del mondo sarà uguale) le persone che hanno vissuto respirando gli ottani della benzina, hanno un QI più basso di quello delle generazioni precedenti, questo riguarda soprattutto i nati negli anni 60 e 70. Solo a me pare una cosa gravissima che abbiamo distrutto la cosa più importante che abbiamo, la nostra intelligenza, perché vi assicuro che potremmo anche vivere in paradiso, ma se non abbiamo l'intelligenza per godercelo, è come vivere costantemente all'inferno. Insomma, la gran corsa verso il progresso ci ha reso perennemente insoddisfatti e per di più stupidi, ammesso che le due cose non siano correlate.. non è il caso di adottare un nuovo modo di pensare e nuovi stili di vita orientati più sulla felicità che sul successo? E non sarà che l'essere umano non era nato per vivere di sopraffazione, di violenza, ma di piccole cose e di bellezza? Che valore ha anche il più ricco degli uomini se per la ricchezza ha perso la sua pace e il suo equilibrio interiore ? Ecco, questa è la riflessione che vorrei facessimo tutti oggi. Vi lascio un grande abbraccio e la mia pace 🙏

lunedì 30 maggio 2022

JULIETTE ARMANET

 


Juliette Armanet, giovane chanteuse francese, mi ha stregato. Non solo le canzoni sono molto molto belle, ma anche le videoclip sono di grande eleganza nella loro sobrietà. Lei, figlia d'arte, in quanto suo padre è compositore, ha una voce magica e compone i suoi testi. Nata a Lille, ha lavorato per importanti testate. E' solo dopo aver ascoltato qualche suo pezzo che mi sono documentata su Wikipedia, che mi dà ragione: Juliette, nel corrente anno 2022, è stata premiata nel corso della 37esima "Victoire de la musique" nella categoria "artiste", come album dell'anno, canzone dell'anno e creazione audiovisuale. Le Figaro l'ha definita "una delle più dotate della nuova generazione della chanson francese".
Ascoltatela. Ascoltate anche Le dernier jour du disco. Non dico altro.

sabato 21 maggio 2022

SCENDIAMO DALLA GIOSTRA

SCENDIAMO DALLA GIOSTRA

della violenza e della propaganda.
Vogliono costringerci a odiare.
Indicarci i nemici su cui sparare.
Sono i signori che fanno affari
con politici corrotti e i militari.
Sono i loschi signori delle bombe,
riempiono gli ospedali e le tombe.
Decidono nella stanza dei bottoni:
del nostro destino sono i padroni.
Ci persuadono con la propaganda.
Inviati? Sono i padroni che li manda.
Vedono tutto in modo selettivo:
sanno già chi è buono e chi cattivo.
Dividono il mondo in bianco e nero.
Sei amico se accetti il loro pensiero.
Tutti gli altri sono vili complottisti,
malati, fascisti, pericolosi terroristi.
Sostengono la ragione delle armi:
Io uccido te che vuoi ammazzarmi.
Nemici sono tutti: militari e civili.
Anche gli innocenti senza fucili.
Vogliono farci odiare gli scrittori,
gli artisti, i cantanti, i calciatori...
Vogliono coprire di odio le Nazioni
imponendo punizioni e sanzioni.
Sei nemico se sei russo, afghano,
siriano, iraniano, comunista cubano.
Con la scusa della democrazia,
si giustifica una ambigua pulizia.
Si vuole imporre la propria visione.
Dimenticando i valori di ogni nazione.
Ognuno ha la propria tradizione.
Giusto, sbagliato? E' solo un'opinione.
Amiamo amici e i presunti nemici.
La guerra lascia brutte cicatrici.
Siamo fratelli, signori delle armi!
Nessuno ha il diritto di odiarmi!

DALIDA CANTA "BAMBINO"

 

giovedì 5 maggio 2022

CATHERINE DUCHEMIN, PITTRICE


CATHERINE DUCHEMIN - Prima donna pittrice all'Accademia Reale di Pittura e Scultura di Parigi - nel 1663.

Première femme reçue peintre à l'Académie Royale de Peinture et de Sculpture à Paris - en 1663.

First woman received painter at the Royal Academy for Painting and Sculpture in Paris - in 1663.

Lettori fissi