giovedì 22 luglio 2010

DIVERTISSEMENT

Un po' di sano cazzeggio in Internet ci sta bene. Chiunque si riconosca in uno di questi post mi contatti pure...








Vatlu a pié 'n tel cu' (Piemontese, "Vattelo a prendere nel cu...."

Di: Raccolta di imprecazioni in dialetto






« Odiarti? Innanzitutto dovresti esistere e poi dovrei trovare tempo, quindi, no.»
Grey's Anatomy

Di: Le più belle e ciniche frasi di Grey's Anatomy












Questo è il Liceo Classico
Di: Questo è il Liceo Classico




Se fossi in te, sarei già innamorato di me!
mi sembra logico! :)
Di:Fare Tic-Tic con la penna






Meglio essere pazzo per conto proprio, anziché savio secondo la volontà altrui. [Nietzsche]



Ti sto sul cazzo? Ma dai, che coincidenza!








HO SMESSO
Di: HO SMESSO











Io cerco di essere lɑ rɑgɑzzɑ fine ed educɑtɑɑ..

Mɑ porcɑ troiɑ ci deve sempre essere un coglione che rompe le pɑlle..
Ecchecc
ɑzzo! :O ♥

Di:♥.Pяιи¢єѕѕIиLσνє.♥




L'amore
deve essere vissuto come un piacere...non con mille paranoie e quindi come un
tormento!!

Mai!

Di:1 Pò Di Tutto






Nella misura in cui l'amore cresce in te, cresce anche la tua bellezza, poichè
l'amore è bellezza dell'anima...

S.Agostino


Se la tua vita è un fiasco... Non rimane che berlo...!
Di:Gli amici della Sbornia



Sai, tu mi ricordi un'antica e mitica città..."Atlantide????" ♥
"No.TROIA" -.-

Di:~тнє ѕтяαиgє _»



Non è ironico?

Ignoriamo chi ci adora, adoriamo chi ci ignora, amiamo chi ci fa del male, e facciamo del male a chi ci ama.
Di: j u s t a s m i ℓ e :D






Dietro αd ogni stronzα c'è sempre unα donnα feritα.

Di:Lαsciαmi vivere


vukicblog: Sospetti.

vukicblog: Sospetti.

E DAJE'!

martedì 20 luglio 2010

IL PRIMO SERVIZIO AL PROSSIMO


Il primo servizio che si deve al prossimo è quello di ascoltarlo. Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non saprà neppure più ascoltare Dio.

Dietrich Bonhoeffer

domenica 18 luglio 2010

MEMORIE DI UNA SIGNORINA PERBENE

Memorie di una signorina per bene, di Angela Russo, beneventana di adozione toscana, è un libro di memorie ed allo stesso tempo uno spaccato dell’Italia di cinquant’anni fa, attraverso la storia personale e familiare rievocata dall’autrice, che ci introduce con garbo in un mondo, quello di una cittadina di provincia, meglio di quanto saprebbero fare decine di trattati sociologici.
Appartenente ad una delle famiglie più facoltose e in vista di Benevento, la Russo rievoca l’infanzia protetta nell’entourage familiare, tra padre, madre, zie, nonni, cugini, sorella, governanti, donne di servizio, autisti, giardinieri. Una sorta di “curtis medievale”, con rari momenti di vita fuori dal contesto domestico, su cui si stagliano, possenti e prepotenti, le figure maschili, a cominciare dal papà sempre urlante ed il nonno silenzioso, entrambi con il debole per le donne e viveur patentati. La madre, donna di gran carattere, mai piegata dalla prepotenza del marito. Le altre figure femminili, giovani e vecchie, tutte con la propria storia ed il proprio temperamento, descritto con estrema precisione.
La fabbrica Russo, che produce legnami, creata dal nulla dall’intraprendente nonno Marino, gran cervello, molto versato negli affari. Distrutta dai bombardamenti del ’43 e subito ricostruita grazie all’immensa fortuna accumulata dal suo fondatore. I privilegi legati al censo. L’educazione alle buone maniere, le inquietudini dell’adolescenza, le prime sigarette fumate di nascosto ed i bikini indossati quando si poteva. L’avversione per la scuola, o meglio, per i professori che non amavano quello che insegnavano, e l’incontro col grande Gianni Vergineo, docente di filosofia, ma prima ancora maestro di vita, che finalmente le schiude nuovi orizzonti di conoscenza. Gli studi universitari compiuti a Roma, l’incontro con il primo marito, un timido medico figlio della buona borghesia romana. La vita con il nuovo compagno.
Nessuna nostalgia, niente giudizi o bilanci. “Solo riconoscenza”.
Il libro, godibilissimo, si legge tutto d’un fiato e l’effetto è esilarante.

ALCUNI ESTRATTI
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Padre padrone
Mio padre ebbe sempre il sesso come sua croce e delizia. Lo consumava avidamente, come le sigarette. E non lo nascondeva.
- un’estate in cui eravamo in vacanza al mare a Manfredonia, correvano gli anni ’50, mio padre portò mia madre ed i suoi di lei genitori da Padre Pio. Tutti si confessarono ed ebbero l’assoluzione. Quando fu il turno di mio padre, entrò nel confessionale e ne uscì stralunato pochi minuti dopo. Padre Pio gli aveva chiesto, prima che lui aprisse bocca, in dialetto, come lui faceva “Uagliò, quanti soldi e’ spennuto pe’ femmene?”. Mio padre, interdetto, rispose “Non me lo ricordo” “Ce vedimm’ quann’ t’è turnata a’ memoria”. Per mio padre questo evento, di cui furono testimoni mia madre e i miei nonni, fu un dramma. Cominciò a frequentare assiduamente la basilica della Madonna delle Grazie. (…). Molti anni dopo un operaio della ditta si recò a San Giovanni Rotondo. Padre Pio gli disse “Di’ a u’ padrone ca u’ sto’ aspettann’”. (…)
Il sesso tanto era frequentato e praticato da lui, tanto doveva essere tenuto a distanza siderale da tutte, dico tutte, le donne di casa.

Siamo ricchi
Ogni nucleo familiare aveva in dotazione due donne di servizio ed una governante/bambinaia. Una lavandaia lavava a turno per tutti e quindi era in comune. La lavandaia si chiamava Giovannina. Era magra, nodosa nel corpo e nelle mani, vestita di nero. Le mani le ricordo deformate dall’artrosi e dall’uso, erano rosse e gonfie. Aveva i capelli raccolti sulla nuca, il tuppo… Non parlavamai, era sempre incupita, presa soltanto dalla sua fatica immane. Lavava, in un locale che era nel giardino dei miei nonni e che dava sulle prime propaggini della ditta. Piccolo giardino che nessuno frequentava se non Giovannina. Lavava con la soda e i suoi bucati erano bianchissimi.Nutro ancora per lei un profondo e doloroso affetto.

Il tango col caschè
Anche io avevo i miei numerosi corteggiatori. Si incapricciavano dei miei dinieghi, della mia sfuggevolezza, del mio erotismo in fiore presente e negato. Li ponevo sempre tutti in difficoltà con domande esistenziali mutuate da Jaspers, Heidegger… Sbarcavo poi, ogni mattina, davanti la scuola dalla Alfa 1900 color argento con autista. Il fatto mi donava irraggiungibilità ed io aggiungevola mia spocchia. Mi sono anche “fidanzata” due volte.


EDIZIONI REALTA’ SANNITA BENEVENTO

venerdì 16 luglio 2010

SCOPERTA ARCHEOLOGICA NELL'AREA DELLE TORRI GEMELLE



(ANSA) - NEW YORK, 15 LUG - Straordinaria scoperta archeologica tra i grattacieli. Gli operai al lavoro a Ground Zero hanno scoperto un vascello del '700. Lo scafo e' stato rinvenuto a dieci metri sotto il livello della strada: e' stato adesso sottoposto all'esame degli archeologi che hanno cominciato a ripulirlo a mano perche' il relitto e' estremamente fragile: e' emerso dal fango del cratere dove sorgevano un tempo le Torri Gemelle. La porzione di vascello venuta alla luce e' lunga dieci metri.

sabato 10 luglio 2010

ACCIAIO


Finalmente in libreria un bel romanzo. Potente, sorprendente, nuovo, questo libro racconta di un’Italia alla ricerca di un’identità e di voce. Lo sfondo è quello delle acciaierie di Piombino, nel lucchese, dove vive un’umanità degradata, quasi animalesca, che sopravvive oppure vive ai margini della legalità e su cui risalta la storia di amicizia-amore di due ragazzine tredicenni, Anna e Francesca. Non un romanzo smielato alla Moccia, ma la descrizione di un’adolescenza inquieta e problematica in un contesto difficile e arido, dove le speranze di riscatto sono praticamente pari allo zero.
La scrittrice, Silvia Avallone, ha 25 anni, è nativa di Biella e vive a Bologna, dove si è laureata in filosofia. Questo è il suo primo romanzo. Il libro è edito da Rizzoli.
La lettura mi ha acchiappato subito, fin dalle prime righe. Prosegue con vigore e ritmo lungo tutto il testo ed a mio parere, questo è forse è uno dei pochi testi validi in circolazione per capire i conflitti, i sogni, i problemi di quell’età in potenza che è la fase adolescenziale. Un quasi Premio Strega che ha già conquistato le vette dei libri più venduti nell’ultimo periodo.
E poiché la letteratura contemporanea riserva sempre più spesso spiacevoli sorprese – nel senso di libri che lasciano davvero con l’amaro in bocca –, stavolta, per non farmi fregare da titoloni e copertine, prima di acquistarlo sono andata a leggermi una bella recensione di Gordiano Lupi. La trovate qui:
http://www.kultunderground.org/articoli.asp?art=1532
"Non fateci un film - scrive Lupi - perché distruggerete l’incanto e la poesia della pagina scritta, non riproducibile dallo scarso mestiere di certi registi italiani contemporanei che seguono le orme di Moccia e Muccino. A meno che non si scoprano nuovi emuli di Pasolini e Germi, capaci di farsi cantori di un’epopea ambientata ai tempi in cui la classe operaia non può andare in Paradiso".

UN SILENZIO ASSORDANTE

Ieri ero dal giornalaio per rinnovare il rito di ogni giorno, ma… «Oggi i giornali non escono». Non è Natale, non è capodanno, non è il 1° maggio. Non è normale… Poi mi sono ricordata di quanto letto il giorno prima: non saprei dire nulla sull’efficacia di altre forme di protesta contro una legge inaccettabile, ma su di me l’impatto è enorme. Non sfoglierò il mio quotidiano, non sentirò il fruscìo delle pagine, non vedrò la disposizione di colonne, foto, titoli, grassetti, né la familiare inchiostratura che riconosco a distanza. Non leggerò per prime le mie rubriche preferite, né l’aforisma efficace come un articolo. Le notizie, in qualche modo, arriveranno, ma non avrò le opinioni che mi spieghino i fatti, non le analisi che chiariscano i retroscena, né le interpretazioni che ne anticipino le conseguenze; non avrò chi mi aiuta a capire. E non è poco. Passerò la giornata ad elaborare il senso di perdita che mi pervade e ad ascoltare il rumore del silenzio. Grazie.

CONCETTA LA NAIA
MESTRE (VE)

“Lettere al direttore”, La Stampa, 10 luglio 2010, pag. 36

giovedì 8 luglio 2010

CERVINARA, IL TRESCINE ALBERATO

Dal sito dell'amico Francesco Viola http://cervinaranelmondo.myblog.it

Cervinara, provincia di Avellino. Vecchia immagine di piazza Trescine con gli alberi.

POESIE DI CATULLO



(Traduzione dal latino di Guido Paduano)

Piangete, Veneri e Amori,
e tutti quanti gli uomini delicati.
E’ morto il passero della mia ragazza,
il passero, delizia della mia ragazza,
che lei amava più dei suoi occhi
perché era dolcissimo e riconosceva la sua
padrona come una bimba la mamma,
non si staccava mai dal suo grembo
ma, saltabeccando qua e là,
cinguettava a lei soltanto.
E adesso va per la strada buia
Dove dicono che non si torna
Indietro. Maledette, malvagie
Tenebre dell’Ade che divorate tutte
le bellezze, ed un passero
bellissimo me l’avete tolto.
Che disgrazia, mio povero passero!
Ora per causa tua sono rossi di pianto
E gonfi gli occhi della mia donna.
§§§


Viviamo, Lesbia mia, ed amiamoci,
e i brontolii dei vecchi austeri
valutiamoli, tutti insieme, due soldi.
Il sole può tramontare e tornare,
ma noi, quand’è tramontata la nostra
breve luce, dobbiamo dormire una sola notte,
perpetua.
Dammi mille baci, e poi cento,
poi altri mille e altri cento.
Quando ne avremo fatti molte migliaia,
li confonderemo per non sapere più il loro numero,
che nessuno possa farci il malocchio, sapendo
un numero così enorme di baci.
§§§

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris?
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Odio e amo. Mi chiederai come faccio.
Non so, ma lo sento succedere, e mi tormento.

AMORE ODIO (UOMINI CHE ODIANO LE DONNE)

Succede nella tranquilla provincia italiana. Non nella solitudine, tra l’asfalto ed il cemento della metropoli, ma spesso in luoghi ameni e tranquilli.
L’ultima vittima della follia omicida del maschio è Roberta Vanin (foto), 43enne erborista della laguna veneta (abitava a Spinea, vicino Mestre). Massacrata con venti coltellate dal fidanzato professore che non accettava di essere perdonato dopo averla cornificata.
E prima di lei Simona Melchionda, 25 anni, impiegata ad Arona, sul lago Maggiore, dal fidanzato carabiniere, in servizio ad Oleggio, che teneva bellamente in piedi due relazioni, e con l’altra in dolce attesa… Il suo corpo è stato ritrovato a Pombia, nelle acque del Ticino, dopo un mese di ricerche.
Per ironia della sorte, proprio il giorno dell’assassinio della Vanin, la Cassazione si era espressa in merito al reato di stalking, ammonendo i giudici ad emettere misure di sicurezza a tutela delle vittime di persecuzione (ordine di allontanamento e obbligo di dimora nei confronti del molestatore).
Che l’amore sia collegato alla follia lo avevano capito anche gli antichi, perché lo stato dell’innamorato è patologico, è, appunto, da folle, o paragonabile a quello del drogato.
Proprio in questi giorni si torna a parlare delle dinamiche del delitto Cesaroni: prima un approccio sessuale, poi la mano armata dell’assassino.
E’ fenomeno dei nostri tempi che un numero sempre crescente di donne cada vittima del furore omicida di uomini rifiutati, non perdonati o semplicemente dimenticati, i quali non accettano di essere degli ex. Perché l’ossessione li divora, ed dal rancore per essere stati rifiutati si passa in molti, troppi casi, all’efferato gesto di distruzione dell’oggetto del proprio amore-odio.
Una legislazione su casi di stalking è quanto mai urgente. Ma ancor prima, uno studio approfondito sulla psiche maschile e sulle ossessioni che distruggono la vita di chi le vive e delle persone cui queste sono indirizzate.

CAMPAGNA ANTIFACEBOOK


- A meno che non abbiate protetto per benino i vostri dati da incursioni esterne, sappiate che Facebook è sconsigliabile perché, lungi dal tenervi in contatto con i vostri amici, permette agli esterni di spiare gli affari vostri.

- Con foto e data di nascita, possono farvi lavoretti sgradevoli come documenti personali falsi e carte di credito taroccate.

- E’ un mangiatempo incredibile. Se avete una bacheca, siete costretti a scrivere le cose più cretine e perdervi a pazzeggiare sui profili degli altri, in cerca di informazioni personali che nessuno vi darà mai. Sottrae ore preziose al vostro lavoro e allo studio. E il tempo è troppo prezioso per tutti.

- La sera inchioda i ragazzini davanti al computer. Una volta si usciva a cercare la morosa o il moroso, oppure si discuteva con la propria compagnia. Il muretto e la piazza erano reali, e non virtuali. Impedisce ai giovani di partecipare a serate, pomeriggi ed eventi che meritano, perché sono tutti drogati di facebook. In attesa che arrivi questo o quel messaggino.

- E poi ci sono le cliniche per gli intossicati di Facebook. Dove vanno a curarsi con i farmaci e le sedute dallo psicologo, esattamente come i drogati di gioco.

- Ma alla fine, sto’ Facebook a che serve? A fare a gara a chi dice più cretinate ed a far atrofizzare il cervello?
A cercare persone che avete perso? Non illudetevi. Se avete perso qualcuno era perché dovevate perderlo.

- Se poi vi serve per mercificare un bene prezioso come l'amicizia accomodatevi. Sono previsti compensi in danaro a chi porta più iscritti sul social network più famoso del mondo.

- C’è un mondo fuori. Per molti la second life rischia di diventare la prima life.

martedì 6 luglio 2010

LA SUORA GIOVANE


Questo bel romanzo di Giovanni Arpino, nato da padre napoletano e mamma di Bra (Cn) è stato una piacevole scoperta e bene ho fatto a cercarlo in giro per edicole, visto che è ormai introvabile, recuperando alla fine una copia usata del 1973. Gli scrittori delle vecchie generazioni li gradisco, hanno sempre molto da dire, e Arpino è stato una scoperta sia per lo stile letterario che per la trama romanzesca che ordisce, narrando la storia di Antonio Mathis, ragioniere quarantenne, il quale alla fermata del solito tram si innamora di Serena, una novizia ventenne.
Tra i due nasce un amore profondo e delicato che in soli venti giorni stravolge la monotona vita del grigio impiegato. Che rompe la sua solitudine, che egli cerca di colmare tra una palpatina alla collega d’ufficio Iris ed alla fidanzata-amante Anna, della quale in fondo non gli è mai interessato niente.
L’amore stravolge la quotidianità, la banalità, rende capaci dell’impensabile, con la forza che solo un sentimento vero e potente puo’ dare.
E proprio interrogandosi sul sentimento che prova Antonio scopre una verità universale per tutti quelli che si innamorano: «M’accorgo che non ho mai avuto, per lei, pensieri o desideri carnali. Mi stupisce: fino a poco tempo fa ho creduto – anzi, non avevo mai avuto bisogno di riflettere, tanto pareva naturale – che tra un uomo e una donna tutto nascesse da un desiderio, molte volte normale, serio, magari austero ma carnale sempre. Il resto dava un senso a questa cosa.»
Non è la prima storia di una malmonacata, nella letteratura italiana ne abbiamo esempi da Manzoni a Boine, ma è una storia singolare, che nel giro di breve tempo fa acquisire al protagonista una nuova consapevolezza di sé stesso ed un coraggio inaspettato.
Belle le descrizioni della città di Torino e quella del paese di Mondovì, dove Antonio va a cercare notizie di Serena dai genitori di lei. Scopre un mondo contadino fatto di fatica e miseria, da cui i genitori hanno voluto salvare Serena indirizzandola ad una vita di suora. Qui Antonio scoprirà che Serena è stata trasferita in convento a Ferrara e deciderà di seguirla perché la vuole sposare.
Una storia dal fascino intramontabile. Un libro che consiglio a tutti di leggere.

GIORNATA GRANDIOSA

QUESTA E’ UNA GIORNATA INDIMENTIBABILE DELLA MIA VITA. RINGRAZIO SANTA MARIA GORETTI, NOSTRO SIGNORE E TUTTI I SANTI DEL PARADISO E SONO SICURA CHE MIO PADRE IN PARADISO SORRIDE E GIOISCE.

sabato 3 luglio 2010

I DIVIETI DEL 2010



Con questi chiari di luna, i comuni italiani, perennemente in bolletta e sempre meno al centro delle politiche nazionali, con fondi sempre più striminziti a favore delle opere pubbliche, per fare cassa non sanno più che cosa inventarsi. E così da un po’ di tempo a questa parte è iniziata la caccia selvaggia ai perturbatori della pubblica pace. Le multe sono immediate e salatissime e non ammettono scuse di ignoranza.
Alcuni esempi:


- Eraclea, provincia Di Venezia: vietato andare in giro in spiaggia senza indossare una maglietta. Vietato giocare a pallone, costruire castelli di sabbia, raccogliere conchiglie e prelevare sabbia.

- Lerici: vietato uscire in costume e stendere gli asciugamani fuori dai balconi e dalle finestre.

- Is Aruttas, provincia di Oristano: vietato fumare.

- Mintumo, provincia di Latina: vietato usare i risciò a pedali durante i fine settimana di luglio e durante tutto il mese di agosto.

- Sui litorali toscani e romagnoli altrimenti si rischia una multa da 2 mila euro a 10 mila. Al Lido di Dante, storica spiaggia naturista in provincia di Ravenna: vietato ascoltare musica ad alto volume dalle 13:00 alle 16:00. Vietato fare volantinaggio, prendere il sole in topless e da quest’anno per i primi 200 metri di spiaggia è possibile passeggiare ma non fermarsi a prendere il sole.

- A Stirolo: vietato occupare il posto in spiaggia lasciando un asciugamano.

- A Capri e Postano: vietato mangiare un panino in spiaggia e calzanre un normale paio di zoccoli nelle strade delle due località.

- Brescia: vietato sedersi sui monumenti di piazza della Loggia.

- Lucca e Capriate (Bg): vietato mangiare per strada ed aprire kebab nel centro storico.

- Bergamo, Venezia e Lucca: vietato dar da mangiare ai piccioni. Multe tra 300 3 500 euro.

- A Pordenone si rischia una multa da 25 a 500 euro per litigi in strada, perché nelle vie principali sono vietati gli assembramenti di persone «che assumono atteggiamenti o fanno cose che non consentono la fruizione degli spazi pubblici da parte di altri cittadini». Anche se sono solo in due.

- A Eboli divieto di darsi un bacio in auto: 500 euro di multa.
- A Termoli è proibito mettere vasi e fioriere sul suolo pubblico senza autorizzazione.
- A Sanremo non si parla con le prostitute.

- A Lecco è vietato chiedere l’elemosina ma l’elenco è lungo e nessuno sa davvero quanto e che cosa comprende.

ESOF 2010

A Torino Lingotto è iniziato ESOF 2010, European Science Open Forum, che si concluderà il prossimo 5 luglio.
Seguire le quattro giornate di dibattiti e mostre sulla scienza, prevede un pacchetto completo di quasi 350 euro.
Ieri, 2 luglio, per la “modica” cifra di cento euro, nell’Auditorium del centro mostre e fiere, i convenuti hanno potuto assistere al saluto proiettato su schermo gigante del presidente della repubblica Giorgio Napolitano.
Il presidente dallo schermo ed i relatori in platea (tra cui Chiamparino) si esprimevano rigorosamente in inglese.




















































MANIFESTO

Smartcollective

Sciencemeetsart
Come Einstein, crediamo che l’arte dia espressione del pensiero più profondo nel modo più semplice.
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Vogliamo trasmettere la passione per la scienza attraverso l’arte, e la passione per l’arte grazie alla scienza.
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Vogliamo cantare l’amore per la scienza, i suoi modi di vedere l’universo (la fisica di Galileo e newton, la relatività, la meccanica quantistica, la teoria delle stringhe, la teoria dell’informazione) ed i suoi modi di interagire con esso (la nanotecnologia, la biotecnologia).
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Amare il sapere scientifico non esclude la volontà di instaurare con esso un rapporto critico.
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Contro un passato iperspecializzato, proponiamo un futuro transdisciplinare.
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Vogliamo distruggere i vernissage, i critici, il consumismo dell’arte, le aste, le fiere, i musei – opera; vogliamo esaltare il pensiero, l’espressione, il sentimento, la bellezza, la comprensione, la conoscenza, l’arte per l’arte.
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Intendiamo abbattere la dittatura dell’occhio, curare la bulimia della visione; in un mondo sopraffatto dall’ipertrofia di immagini, vogliamo glorificare l’organo che più di ogni altro ci permette di vedere: il cervello.
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Siamo per un’arte che parli direttamente allo spettatore, senza la mediazione di didascalie, spiegazioni, elucubrazioni e le vacue parole dei critici e dei curatori.
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Contro gra parte dell’arte contemporanea che non significa nulla e che si presta di conseguenza a qualsiasi interpretazione, siamo per opere che trasmettono un significato.
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venerdì 2 luglio 2010

IL DILUVIO

Ieri sera, davanti ad un'affollata libreria cittadina, ho seguito il giornalista Oliviero Beha ed il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, che hanno parlato dello stato del nostro Paese.
Argomento conduttore è stato naturalmente la crisi planetaria, che nessuno avrebbe mai previsto o profetizzato nemmeno cinque dieci anni fa, ed il rapporto padri-figli.
Questa è la prima volta nella storia del nostro Paese che la generazione dei figli sta peggio di quanto stavano i padri, per cui "le magnifiche sorti progressive", ha detto Beha, sono solo "prese per il culo" di leopardiana memoria.
I padri ieri potevano permettersi l'automobile, il frigorifero, la tivù, la casa. Oggi si vive in un precariato perenne, dove il futuro è qualcosa che spaventa.
Per contro, figli hanno un sapere tecnologico superiore a quello dei padri, a cui però, non insegnano, per mancanza di tempo, di mezzi, di istruzione.
Il rapporto identitario "vita - tenore di vita" è una mera illusione inculcata dall'attuale classe dirigente, che non ha capito che bisogna investire in cultura e risorse umane. Che lo studio e l'istruzione rendono le nuove generazioni "all'altezza della propria vita, ne fanno persone dignitose che non si vendono al mercato delle veline o a questo o quel padrone, che diventano persone libere di pensare". Che il riscatto di un Paese inizia dall'alimentare la sua umanità e nel fare ricche le persone a livello di sostanza, di pensieri, di valore intrinseco.
"Perché oggi c'è un vuoto che spaventa. ma per quanto tempo puo' durare?"

CREATIVITA' GIOVANILE


Ogni tanto, agli esami di maturità, capita di imbattersi in giovani talentuosi come questi. Enrico ci ha portato una futuristica Galleria del vento, che serve a costruire i velivoli in tutta sicurezza e con il minimo impatto ambientale.

Jessica ha riprodotto il modello di una centrale per la depurazione per le acque.

Sono questi i giovanotti che servono a questo Paese.

Bravi ragazzi, continuate così. In bocca al lupo!

QUANDO IL MARE DORATO

Lettori fissi