giovedì 28 gennaio 2010

EROISMO

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UNA SUORA SI PUNGE MENTRE CUCE ED ESCLAMA





Una suora si punge mentre cuce ed esclama: “Cristo mi sono punta!... Cazzo, ho detto Cristo!... Madonna, ho detto cazzo!... e vaffanculo, non volevo neanche farmi suora!”

sabato 23 gennaio 2010

IL PIU' GRANDE

Leggo e rileggo la lista dei cinquanta italiani illustri che da ieri si contendono su Raidue il televoto dei loro connazionali e rimango allibito. Lui non c’è. Ma com’è possibile? Quale autorevolezza potrà mai avere un referendum sul più grande italiano di sempre che non contempli il più grande presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni, migliore persino di De Gasperi? Nella griglia dei finalisti c’è Garibaldi, e va bene. C’è Fiorello, e ci mancherebbe. Ci sono addirittura due Mazzini (Giuseppe, patriota, e Mina, cantante). E non si è trovato uno strapuntino per quel gigante del pensiero (anche se non di statura)? Nessuno può vantare una storia di successo così fulminante e, a suo modo, romantica. La cavalcata inarrestabile di un imprenditore innovativo - un uomo del fare - che in un momento difficile della storia patria decide di lasciare la sua azienda per scendere in campo. Un po’ cascamorto con le donne, ammettiamolo. E abbastanza spregiudicato nelle frequentazioni. Ma vitale, vivaddio! Lavoratore instancabile, capace di conservare il potere nonostante l’ostilità di una nomenclatura ancorata ai propri privilegi e malgrado i rapporti non facili con il capo dello Stato. Qual è la causa di questa discriminazione inconcepibile? Forse la sua provenienza dal Nord produttivo e operoso, di cui può considerarsi a buon diritto il campione? O la sua appartenenza al centrodestra, mentre la Rai - si sa - è in mano ai comunisti? Scusate lo sfogo, ma è davvero una vergogna che abbiano lasciato fuori uno come Cavour.

(Massimo Gramellini, La Stampa)

giovedì 21 gennaio 2010

EVVIVA L'ITALIA



BETTINO CRAXI: SANTO SUBITO!


SCANDALO DELLA BANCA ROMANA - 1893-1894
130 indagati tutti assolti
Tutti colpevoli, nessun colpevole


Dal carcere Bernardo Tanlongo (l'ex governatore della Banca Romana) affermò di aver dato cospicue somme anche a diversi presidenti del consiglio, tra cui Giovanni Giolitti e Francesco Crispi.

Il processo del 1894 si concluse con l'assoluzione degli imputati: per evitare che l'inchiesta travolgesse uomini di spicco della politica italiana, i giudici nella sentenza denunciarono la sparizione di importanti documenti, necessari a provare la colpevolezza degli imputati. Il procedimento penale venne quindi archiviato senza emettere alcuna condanna.

lunedì 18 gennaio 2010

LE NOZZE DI CANA

Gli sposi non avevano più vino e la Madonna chiese a Gesù di provvedere. Poi, rivolta agli ospiti, disse: "Fate quello che lui vi dice".
Queste sono tra le poche parole che la vergine Maria pronuncia nei vangeli e racchiudono il suo testamento spirituale: fate quello che mio Figlio vi dice.
Il vino che Gesù moltiplica nel banchetto rappresenta la gioia e la serenità. Lo stare in pace con sé stessi, il non pettegolare sempre del prossimo, il non sparare malignità, o chiudersi nel mutismo, né l'invidiare o essere attaccati al denaro ed ai beni materiali in maniera eccessiva.
Il vino rappresenta quello che forse non è essenziale alla vita, ma che contribuisce a rendere migliore l'essenziale, cioè la vita stessa. E' la gioia nei rapporti sociali, quando non sono inquinati da tutte quelle cose che invece contribuiscono ad avvelenarli.
Ieri forse per la prima volta un sacerdote in gamba mi ha fatto riflettere sull'intimo significato di questo episodio del Vangelo.
Ecco perché vi ho riportato una lettura che forse tutti conosciamo ma sulla quale non abbiamo mai riflettuto abbastanza.

ADESSO TOCCA A VOI

Marina insegna matematica ed è una ragazzona robusta e sportiva. Ha giocato per anni in una squadra di beach volley, a livelli agonistici, ma non si è mai concessa una serata in discoteca. Una storia comune, la sua, a quella di tanti altri sportivi, che fanno unaprecisa scelta di vita. Perché lo sport da' un mare di emozioni, eccome. E loro non cambierebbero quello che provano con nessun altra cosa al mondo.
Adesso Marina, giovane prof delle superiori, terminata l'attività agonistica in prima persona, allena squadre sportive. I ragazzini del suo paese, un posto dove non ci sono bar, dove non ci sono luoghi per ritrovarsi, dove non si niente di niente, le hanno sempre detto che quella non è vita. Allora lei li ha rimproverati: "Dite sempre che non c'è nulla ma nemmeno vi organizzate per creare qualcosa! Per esempio potreste fare sport". Ed ai ragazzini che le chiedevano aiuto, lei, chiedendo, bussando, credendoci, impegnandosi, ha fatto in modo che l'amministrazione comunale costruisse un campetto di beach volley.
Il primo torneo, preparato tutti insieme lavorando sodo per intere settimane, è stato un successo. Oltre ogni aspettativa. Un'esperienza che quei giovani le hanno chiesto di bissare. "Organizzaci un altro torneo". Marina ha risposto loro: "Adesso tocca a voi".
Forza, ragazzi. Avete avuto in questa giovane donna un raro esempio da cui trarre la fantasia e l'energia per impegnarvi in prima persona. Avete avuto un raro insegnamento.
Se nelle cose ci credete, lavorando con impegno e tutti insieme le potete realizzare con le vostre forze.
Adesso, decisamente, tocca a voi.

SGARRUPATI - A PROPOSITO DI PARANORMALE

Il terremoto ad Haiti ed il ricorso a maghi ed oroscopi. Dio mio, sono le 14.25 di una domenica pomeriggio e sto seguendo Giletti che parla delle truffe dei sensitivi. Una donna testimonia in diretta che si è fatta scippare 25mila euro, senza nemmeno accorgersene. E adesso si da della cretina ad oltranza. La sensitiva a cui si era rivolta aveva finto di essersi messa in contatto con il defunto padre della vittima. Approfittando di un legame importante della donna truffata e della sua fragilità legata alla recente perdita. E viene osservato in studio che siamo sgarrupati come i terremotati di Haiti, che adesso fanno ricorso ai maghi vudu.
Si rileva che ad essere colpiti dal fenomeno non sono, come si crede, persone di ceto sociale inferiore, ma soprattutto diplomati e laureati. Perché il dolore stronca, e queste persone lavorano molto sul privato, sull'emotivtà e sulle debolezze delle vittime che individuano.
Il gioco sta tutto qui.
I sedicenti sensitivi sono persone dall'abilità psicologica sopraffina, dalle doti da detective per sgamare tutti gli affari della vita privata dei malcapitati e dalla capacità di raggiro incredibile, da non sottovalutare mai, se non si vuol cadere nella rete di queste persone.
Vi confesso che ne ho le scatole piene anche dell'oroscopo di Paolo Fox. Figuriamoci di tutto il resto.
Prendete la vita come viene e fate di voi stessi dono d'amore dovunque Dio vi metta. E siate vigili rispetto ai cosiddetti fenomeni paranormali.

ANALFABETISMO DI RITORNO

Pochi giorni tutti i 61 aspiranti ad un concorso di vigile urbano a Grosseto, sono stati respinti per eccesso di errori di ortografia. Sembra proprio che l'Italia stia vivendo un analfabetismo di ritorno. Nonostante tutto lo scrivere e ciacolare su Facebook, messenger e chat varie, la gente, in particolare i giovani, hanno poca dimestichezza con la lingua. La padronanza della lingua italiana è ai minimi storici, e chi lavora nella scuola lo sa. Eccome se lo sa. Ragazzini che arrivati alle superiori non sanno parlare, che faticano ad esprimere un concetto di senso compiuto, che non sanno scrivere quello che pensano. E che quel poco che scrivono lo sintetizzano e lo storpiano come fanno nei messaggini sms.
Un vuoto nel cervello che si riflette drammaticamente nelle interrogazioni e nelle verifiche scritte.
Ragazzi che faticano a concentrarsi. Che vivono non per dare il meglio nelle verifiche che sostengono in classe, ma che campano nel miraggio di un perenne "recuperare" (sempre all'ultimo minuto). Giovani afasici, o che balbettano quelle due o tre cose, dette male, all'interrogazione, nella pretesa di riuscire a strappare al docente un sei.
A tale riguardo ho letto un articolo di Paola Mastrocola sulla Stampa, e devo dire che nelle sue parole si nota una (giusta) indignazione. Mastrocola dice: abbiamo una scuola elementare tanto ammirata, nella quale il cosiddetto nozionismo e/o la cultura sono stati sostituiti dalle competenze. Teatro, canto, danza, pittura, gare di corsa, letture di libri, che vanno benissimo, ma che non devono far dimenticare che la scuola è il luogo dove si apprende, con molta fatica, certo. Che è il luogo dove imparare la matematica, Dante, la metrica latina, insomma il sapere, sono tutte cose che servono a sviluppare la capacità di ragionare. E che un giorno ti potranno anche aiutare a superare un concorso da vigile urbano. Se non si capisce questo, conclude la giornalista, smettiamola anche di parlare degli asini che non hanno superato questo concorso. E dimentichiamoci, aggiungo io, anche di quelli che per gli stessi motivi non hanno superato il concorso per diventare magistrati...

SARA, LA BIMBA DELLA GROTTA

Sara è una ragazzina polacca che fino a pochi giorni fa ha vissuto in una grotta nei giardini di Frascati. Dormivano su materassi poggiati a terra, tra la polvere e la sporcizia, abiti chiusi nelle buste di plastica e nessun servizio igienico. Per lavarsi lei ed i suoi genitori la mattina uscivano dalla grotta ed usavano l'acqua gelida di una fonte nei paraggi. Sara andava a scuola alle elementari sempre pulita e curata, con le unghie perfettamente in ordine, alle queli dedicava una cura maniacale. Mai un indizio che potesse far sospettare una vita tanto miserabile. Rendimento ottimo e tanta gioia di vivere. Pranzava nella mensa della scuola e poi il pomeriggio poteva studiare al caldo dalle suore. I carabinieri hanno notato questa situazione di vai e vieni dalla fontana nel parco di Frascati ed hanno provveduto. Sara e sua mamma sono state portate inuna casa famiglia. Stanno bene. Adesso sono al caldo ed hanno anche la televisione. Il padre, che dopo aver perso il lavoro è caduto nella depressione e si è dato all'alcool, è tornato a vivere nella grotta perché per lui non c'è posto, ma adesso il sindaco di Frascati gli ha offerto un posto di lavoro. I genitori di Sara sono in Italia da dieci anni. Mai uno sgarro, mai un problema con la legge. Sempre lavori onesti. Il padre ha fatto il giardiniere, il facchino, il guardiano. Poi, con la crisi, non c'è stato più posto per lui neanche con lavoretti come questi. La madre si arrangia come colf.
Chissà quanti ragazzini viziati e cinici, che non apprezzano il valore della scuola e dell'istruzione, che sputano sulle cose migliori che vengono loro offerte dagli amorevoli genitori e dai loro docenti, dovrebbero imparare da Sara.

HACHIKHO, VERA STORIA DI UNA GRANDE AMICIZIA

Ragazzi non penso di aver mai pianto tanto al cinema come oggi pomeriggio che ho visto questo film, "HACHIKHO, la vera storia di una grande amicizia", che narra del legame indissolubile tra un cane di razza haski ed il suo padrone, un docente universitario che una sera, per un apparente puro caso, lo raccatta quando è piccino piccino nei pressi delle rotaie del treno da cui è sceso, al termine della consueta giornata di lavoro. Alla morte del padrone, avvenuta in un'aula universitaria, Hashikho resta ad aspettarlo alla stazione tutti i giorni, come faceva quando egli era in vita. Resta lì alla stazione, sempre puntuale, alle otto e trenta del mattino ed alle cinque di sera, come se il padrone dovesse tornare. Oggi nello stesso punto, nella stazione giapponese dove la storia andò avanti per circa un decennio, sorge una statua che ricorda il cane fedele ed eroico, innamorato del suo padrone. Un esempio di fedeltà che, come dice il film in chiusura, "non deve mai farci dimenticare di coloro che abbiamo amato".
Vi assicuro che in sala piangevamo come le fontane ed era tutto un asciugarsi le lacrime e soffiarsi il naso!


Una visione che senza dubbio consiglio a tutti.

LA LETTERATURA E' UNA COSA SERIA

Questa giusta affermazione l'ho sentita poche sere fa nel corso di un incontro culturale con un autore sardo. Lo scrittore, ha affermato, è un tecnico, che nella società ha il compito di esprimere a parole situazioni e sentimenti che sono comuni alla maggioranza delle persone ma che egli ha la capacità e la cultura per farlo. Non tutti sono medici, quindi non tutti hanno la capacità di curare. Non tutti sonoscrittori, quindi non tutti hanno dimestichezza con la parola scritta.Tutti possono scrivere, ma pochissimi sono scrittori.Tutti posso imbrattare tele, ma pochissimi sono scrittori.Ecco perché mi si allarga il cuore quando vedo che la letteratura, non quella fasulla e commerciale dei Moccia e dei codici da Vinci, fa la sua comparsa in contesti grandi e piccoli che siano. Che iniziano a comparire stands librari e che gli autori dialogano col pubblico. Che i giovani leggono ed iniziano a riflettere. Ci sono paesini condannati alla desertificazione. Certo, i problemi sono enormi in questi contesti: mancanza di lavoro, prospettive di vita futura zero, economia depressa. Ma anche scarsa cultura e nessun rispetto per i libri e la letteratura. Praticamente vita culturale zero.
Hanno intervistato gli abitanti semianalfabeti di un paese dell'Irpinia, neanche il sindaco sapeva parlare un granché. Diceva che daranno degli aiuti aiterremotati di Haiti, perché molti loro compaesani sono emigrati lì tanti anni fa.Poi le telecamere hanno catturato le immagini di questo paese fantasma, dove l'economia è depressa, lo squallore alberga dappertutto, la gente va via e quella che resta non sa parlare.
Ecco cosa succede in posti dove non c'è rispetto e amore per la cultura.

mercoledì 13 gennaio 2010

LA DONNA CHE SCOPRI' IL DIARIO DI ANNA FRANK

Si è spenta alla veneranda età di 100 anni esatti in una casa di riposo in Olanda Miep Gies, la donna che scoprì il toccante diario di Anna Frank, una delle opere più alte, a mio avviso, della letteratura mondiale, che ancora parla e sempre parlerà alle menti ed ai cuori di chi si accosta a questa stupefacente lettura. La Bbc riporta che la donna è deceduta nel periodo di Natale in seguito ad una caduta. La Gies aveva incontrato ad Amsterdam nel 1922 Otto Frank, papà di Anna, che l'aveva assunta nella fabbrica di famiglia, l'Opekta, che produceva preparati di marmellate e che oggi è diventata un poi diventata museo di memoria storica, visitato da turisti di tutto il mondo. Gies ed un gruppo di altre persone tra il 1942 ed il 1944 cercarono di tenere Anna Frank e la sua famiglia lontano dalle persecuzioni naziste, nascondendoli in una piccola porzione di casa negli uffuci al di sopra dell'Opekta. I nazisti però scoprirono il nascondiglio e sterminarono la famiglia. Solo il padre Otto si salvò. La Gies tenne in custodia per anni il diario, sperando che la ragazzina tornasse. Dopo la guerra apprese che Anna era mortadi tifo nel campo di Bergen-Belsen e consegnò quindi il manoscritto a Otto Frank, il quale provvide alla suapubblicazione. Anna Frank aveva solo 16 anni.

A PROPOSITO DI CREATIVITA' GIOVANILE


Una mia ex corsista, diciottenne, con interessi nel campo della fotografia, dell'arte e del design, mi ha confessato che vorrebbe la scuola aperta con attività pomeridiane plurime, che verrebbero incontro alle esigenze degli studenti e li orienterebbero nelle scelte future.

Di tanto i tanto i vari rappresentanti degli studenti - il cui potere, oltre a proiettare film nelle assemblee studentesche ai quali non segue alcundibattito decente, non si capisce in cos'altro consista - propongono una sala autogestita, per attività pomeridiane di studio, di gioco, di creatività.
Mai che si veda realizzata una cosa del genere. Però hanno ragione. E quindi, con tutti i chiari di luna portati da questa psudoriforma, perché non assecondare la sete di conoscenza e di protagonismodei giovani che fanno richiesta di spazi e di cultura? Propongo, in ogni scuola superiore, un open space tutto per loro, da gestire come vogliono! Letture, scrittura, creatività, disegno, dibattiti, conferenze, musica, spettacolo... E chi più ne ha più ne metta!
E così forse le 20 parole di questa generazione verranno sostituite da un vocabolario più denso e da pensieri più profondi.

STRESA




GENERAZIONE 20 PAROLE

Pare che il lessico dei giovani sia sempre più povero. Sms stringati, sciocchezze su Facebook, email ortograficamente scorrette, cervello appiattito come lo schermo di un computer.Sanno dire "scialla, emo, tranzollo" ed altre poche cose intraducibili. Insomma, una generazione di veri filosofi.Il fenomeno è stato osservato da qualche tempo in Inghilterra, ma anche in Italia la situazione preoccupa.Ed allora? Occorre riportare i giovani al gusto della lettura e della scrittura. La Zanichelli, famosa casa editrice bolognese, quella dei vocabolari,anche quest'anno ha bandito il Premio di scrittura, dal titolo "Salva parola".Il concorso è riservato agli studenti delle scuole superiori. Circa 800 docenti hanno scelto 50 termini non proprio comuni, sui quali i ragazzi dovrannolavorare per tirare fuori un testo che ne contenga almeno 10. Tema scelto: il futuro. I premi? Pubblicazione dei temi sul sito della Zanichelli, 5 pacchi di opere Zanichelli che i vincitori invieranno a loro nome alle Onlus attive in Abruzzo.

lunedì 11 gennaio 2010

LEZIONI DI AUTOSTIMA DALLA FILOSOFIA TIBETANA


In questa anima gloriosa dobbiamo credere. Da qui scaturisce il potere.Qualsiasi cosa pensiate di voi stessi, così sarete. Se vi pensate come esseri deboli, sarete deboli; se vi pensate come esseri forti, sarete forti; se vi pensate come esseri impuri, sarete impuri; se vi pensate come esseri puri, sarete puri. Questo ci insegna a non pensare a noi stessi come esseri deboli, ma forti, onnipotenti, onniscienti. Non importa se non l'ho ancora espresso, è qualcosa che sta in me. Tutta la conoscenza sta in me, tutto il potere, tutta la purezza e tutta la libertà.Perché non posso esprimere questa conoscenza? Perché non ci credo. Basta crederci e verrà necessariamente fuori. Ecco che cosa insegna l'idea dell'Impersonale.

Svami Vivekananda

domenica 3 gennaio 2010

SPERIAMO IN UN ANNO DI GRANDE LETTERATURA



Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere
il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

PABLO NERUDA
MARTHA MEDEIROS


IL MEGLIO E IL PEGGIO DI UNA CITTA'


Benevento

Torni dopo molto tempo, e della tua città ti colpiscono tante cose, anche perché queste balzano all'occhio di chi sta lontano tanto tempo.

IL MEGLIO
- Benevento Città Luce: frotte di turisti a spasso per la città, il buon cioccolato nel bar di palazzo Paolo V, l'esplosione di luce intensa nello stupendo chiostro di Santa Sofia.
- La gente che passa e che esprime ammirazione per la chiesa longobarda di Santa Sofia.
- La fiumana di gente che sciama per il corso Garibaldi.
- Le file per i saldi.
- L'estrema gentilezza e cortesia delle commesse di "Luisa Spagnoli".
- La musica diffusa in ogni dove.
. L'associazione Altrabenevento, con il suo capo in testa Corona, sempre pronto a sfiancare i maroni a corrotti, mariuoli, affaristi e faccendieri. Una botta di vita nella noia cittadina.

IL PEGGIO

-Giornali locali, anche in carta patinata, sempre più poveri di notizie. Molti scribacchini e quasi nessuna penna eccelsa, ed inoltre i soliti montati delle televisioncine locali.
- Politicanti che si aggirano nel corso della città parlando a voce alta e senza il minimo garbo, tanto per rimarcare la loro "assidua presenza nel territorio cittadino" (e che palle).
- I negozianti scortesi (non tutti, attenzione) che ti trattano come se, a dargli i tuoi soldi, ti stessero facendo un favore.
- Mura imbrattate di scritte idiote di ragazzacci e falliti, di stronzi e idioti che trattano la città come trattano casa loro (una merda).
- Le cartacce ed i rifiuti gettati a terra. Il manchevole senso di civiltà del sannita cafone e strafottente, cui non basterebbero dieci anni di università della buona educazione per darsi una calmata.

E' tutto.




GIOACCHINO GENCHI A BENEVENTO IL 9 GENNAIO

Gioacchino Genchi, il superconsulente informatico dell’Autorirà Giudiziaria che Mastella ha definito un mascalzone, sarà a Benevento il 9 gennaio, per presentare il suo libro su invito della Associazione Altrabenevento
http://www.altrabenevento.org/



Sarà presentato a Benevento il prossimo 9 gennaio, alle ore 17 nell’Auditorium del Museo del Sannio, “Il caso Genchi-Un uomo in balia dello Stato” un libro intervista di Edoardo Montolli edito da Aliberti uscito a metà dicembre e già ristampato tre volte.
Gioacchino Genchi è vice questore della Polizia di Stato e, come scrive Marco Travaglio nella prefazione del libro, “ha messo a disposizione la sua esperienza investigativa in materia informatica e telefonica in delicatissimi processi e inchieste, di mafia, di strage, di omicidio, di sequestro di persona, e così via. Lavorava già con Giovanni Falcone …… ed è riuscito a r
icostruire – tabulati alla mano – gli ultimi due giorni di vita di Paolo Borsellino e i contatti fra alcuni suoi carnefici e una probabile sede distaccata dei servizi segreti …… Da diciassette anni è consulente di varie Procure, Tribunali e Corti d’Assise. Ha fatto catturare fior di latitanti, incastrato assassini e stragisti, ma anche tangentari e finanzieri sporchi, smascherato malaffari di ogni genere. “
Il libro di circa 1000 pagine che svela con materiale del tutto inedito molti retroscena da Tangentopoli alle scalate bancarie, dai grandi crac ai processi clamorosi, sarà presentato da Gabriele Corona, presidente della Associazione Altrabenevento. Alla manifestazione interverrà direttamente Gioacchino Genchi che avrà modo di rispondere anche a Clemente Mastella il quale lo definì “mascalzone” quando si occupò con De Magistris della indagine “WHY NOT “.

venerdì 1 gennaio 2010

ALL'ALBA DI UN NUOVO ANNO

2010

A te, che leggi questo blog:

auguro un anno di esperienze all'insegna della bellezza e della più indimenticabile poesia;
di credere in te stesso ed in quello che fai, superando i tuoi limiti e le tue paure, sperimentando tutte le tue più nascoste possibilità;
di avere l'orgoglio non di distruggere, ma di costruire, di realizzare, di fare ogni giorno qualcosa di grande, degno di non morire.
La più fulgente bellezza risplenda nei vostri cuori e nella vostra vita!

Lettori fissi