domenica 24 gennaio 2016

LUISA SPAGNOLI

Figlia di Pasquale Sargentini, e di Maria Conti, casalinga, Luisa nasce il 30 ottobre 1877 a Perugia. A 21 anni sposa Annibale Spagnoli. Nel 1907 insieme a Franco Buitoni apre una piccola azienda dolciaria nel centro storico di Perugia. La Perugina è la prima azienda di questo tipo del capoluogo umbro. Nel 1923 Annibale Spagnoli si ritira dall'azienda per incompatibilità interne. A 46 anni, Luisa si lega sentimentalmente al figlio del suo socio in affari, di 14 anni più giovane: Giovanni Buitoni. Pare che Luisa amasse indistintamente i due uomini, suo marito ed il giovane Buitoni, ma la discrezione aleggiò sempre su questo rapporto. Proprio Giovanni cominciò ad inviarle brevi e romantici messaggi d'amore che avvolgeva intorno ai deliziosi cioccolattini prodotti dall'azienda paterna. Luisa, assaporando il cioccolato e leggendoquei biglietti, un giorno si chiese: "E se donassimo la stessa gioia d'amore a tutti gli innamorati"? Nacquero così i famosi Baci Perugina. Intanto Luisa crea un asilo aziendale per migliorare la vita dei dipendenti. Alla fine della prima guerra mondiale, Luisa comincia ad allevare pollame e conigli d'angora. E' l'inizio della produzione tessile che prenderà il nome della sua fondatrice. La "Luisa Spagnoli", unendo alta qualità a prezzi accessibili, diventerà un marchio famoso in tutto il mondo. Luisa perònon riuscirà a vedere il decollo della sua azienda, perché leverrà diagnosticato un tumore alla gola. Nata nel sobborgo Santa Lucia, la sua azienda garantirà casette a schiera ai dipendenti, tuttora esistenti, una piscina, nursery per i figli, eventi sociali come balli, gare e feste. A prendere la guida della ditta sarà il figlio Mario.
A questa grande figura di donna ed imprenditrice la RAI dedica una fiction, che andrà in onda sul primo canale in prima serata l'uno e il 2 febbraio.


La pioniera delle donne manager. "Luisa Spagnoli, cuore e coraggio"

Roma 23 gennaio 2016 - «PER LEI essere donna non è mai stato un limite ma un’opportunità. E oggi non sarebbe contenta se qualcuno la definisse come una pioniera del femminismo». Nicoletta Spagnoli, presidente e amministratore delegato di Luisa Spagnoli Spa, risponde così quando le chiedi della mitica bisnonna nata a Perugia nel 1887 e morta a 57 anni nel 1934 a Parigi, imprenditrice tenace, severa e di carattere, che dalle umili origini ha creato due imperi, la Perugina e la casa di moda che porta il suo nome. A questa combattente per l’indipendenza delle donne Rai Fiction dedica una miniserie tv in due puntate, in onda su Raiuno il 1° e il 2 febbraio, per la regia di Lodovico Gasparini che ha per interprete l’intensa Luisa Ranieri.

venerdì 22 gennaio 2016

APPLE, DAGLI STATI UNITI A NAPOLI

Il primo Centro di sviluppo app d'Europa sorgerà a Napoli. Non si parla di assunzioni ma di formare 600 giovani sviluppatori per Apple. Nell'Itis Galileo Ferraris nascerà un'Academy per sviluppatori che la multinazionale Cisco lancerà nell'ambito di un gigantesco investimento da 100 milioni di dollari in tre anni. Sicuro è il coinvolgimento dell'Università Federico II. Apple spiega che il progetto sosterrà insegnanti, fornirà un indirizzo specialistico, preparerà migliaia di futuri sviluppatori. Per Alan Friedman, giornalista esperto di economia, Napoli è una città ricchissima per storia e tradizione, fantasia ed energia giovane, ed in una città "così mal amministrata" ("non saprei chi le ha fatto più danni: la criminalità o l'incapacità dei suoi governanti") la rivincita partenopea arriva dali USA.

IN SCENA ELEONORA PIMENTEL FONSECA, EROINA DEL 1799

Stasera alle 20 l'assessore Nino Daniele consegna ad Antonella Orefice, direttore del "Monitore Napoletano" e studiosa della Rivoluzione Napoletana del 1799, dei martiri giacobini e soprattutto di Eleonora Pimentel Fonseca, un attestato di benemerenza in rappresentanza del comune.
La data è indicativa, perché nella notte fra il 22 ed il 23 gennaio 1799 fu proclamata la Repubblica Napoletana. Seguirà lo spettacolo "Con civica espansione del cuore. Eleonora Pimentel Fonseca", con drammaturgia frutto di una ricerca sulla figura della giornalista napoletana. L'adattamento teatrale di Riccardo De Luca ricostruisce una Napoli sporca e lazzarona, composta dal popolo asservito e da re Ferdinando, che la storia ha ribattezzato "il re lazzarone". Si tratta di un mix comico e drammatico in cui la prosa si mescola alla danza, con musica pop che restitiusce l'ambientazione rivoluzionaria dell'epoca.

OLIO OFFICINA

Oggi e domani a Milano si svolge "Olio Officina", kermesse con conferenze, incontri, assaggi ideata dallo scrittore Luigi Caricato. Perché l'olio, come il vino, si degusta, si assapora e si sceglie. Il migliore, dice Caricato, cioè l'extravergine di oliva, è frutto esclusivamente della spremitura delle olive sane ed ha un'acidità dello 0,8 per cento. Durante la cottura l'extravergine non degrada, anche se esso è perfetto assaggiato crudo. Per gli usi di cottura sono più indicati olii buoni ma non eccellenti. Gli olii sono di tre qualità, dice sempre Caricato: i fruttati morbidi e leggeri, adatti per maionese e salse perché più neutri; i medi, adatti per qualunque piatto; i fruttati intensi, da usare per condire i formaggi in quanto la caseina tende a smorzare le note di amaro e piccante ed a coprire il sapore dell'olio. La conservazione dell'olio è fondamentale, perché anche il migliore degli olii, mal conservato, è soggetto a degradazione. E' bene mantenerli lontano dai fornelli ed al buio per evitare l'ossidazione. In questo modo una bottiglia di extravergine può durare anche 18 mesi.

TORTA DI MELE ULTRA SOFFICE

Una ricetta di Angela Frenda
Dal Corriere della Sera del 22 gennaio 2016 - Pag. 36



INGREDIENTI: 200 gr. di zucchero, 120-130 gr. di farina, 3 uova, 2 mele verdi di media dimensione, 1 cucchiaino di lievito per dolci

PREPARAZIONE: sbattete le uova per uno o due minuti fino a che non diventano spumose.
Aggiungete il lievito per i dolci, sbattete per un altro minuto ed infine aggiungete la farina setacciata.
Poi coprite con metà dell'impasto una tortiera da 14 centimetri leggermente imburrata e infarinata.
Intanto preparate le mele: sbucciatele, fatele a metà, togliete il torsolo e tagliatele a mezzaluna. Poi mettete le fettine sopra il primo strato di impasto disponendole a raggiera.
Infine copritele bene con il resto del composto.
Infornate sul ripiano più basso del forno per 40 minuti a 180 gradi.
Prima di estrarre il dolce pungetelo con uno stecchino. Se è asciutto la torta è pronta.
Servite con eventuale aggiunta di un ciuffo di panna fresca.


giovedì 21 gennaio 2016

ADELE SBANCA SU YOUTUBE CON "HELLO"

Non è solo la regina delle classifiche ma anche il must di Youtube. La ventisettenne cantante Adele è un fenomeno planetario per la sua musica ed ora è anche la regina del popolare canale video. Il videoclip della sua canzone "Hello" ha raggiunto il miliardo di visite a tempo record: solo 89 giorni. Ha superato il record di Psy, che con "Gangnam Style" ha ottenuto lo stesso risultato, ma in 160 giorni. "Hello" è anche in vetta alle classifiche dei singoli di iTunes in Italia ed in altri 105 Paesi, è la canzone più acoltata su Spotify ed è popolarissima su Twitter, Instagram e Facebook, dove riscuote migliaia di condivisioni.

sabato 9 gennaio 2016

HAYEZ, IL PITTORE ROMANTICO SOLO SULLA TELA

Mentre a Milano spopola una mostra del grande pittore veneziano, famoso per il quadro "Il bacio", considerato un po' l'emblema del Romanticismo (la mostra chiuderà il 21 febbraio), si scopre che Francesco Hayez era un gran donnaiolo, che nella sua vita trattò le donne come oggetti e fece soffrire le pene dell'inferno alla sua povera moglie, che sopportò con dignità tutte le umiliazioni che lui le infliggeva.
Hayez proveniva da una famiglia molto povera. Il padre, Giovanni, era un povero pescatore di origini francesci. Sua madre, non avendo di che sfamarlo, lo abbandonò a cinque anni, per cui lui fu "adottato" da una zia (sorella della madre), che, avendo sposato l'antiquario genovese Francesco Binasco, non se la passava male. Il distacco per il piccolo Hayez fu lacerante e destinato ad influenzare i suoi futuri rapporti con le donne. Intanto, le sue doti artistiche venivano notate dallo zio, che gli faceva frequentare le più importanti scuole d'arte veneziane. Dopodiché, avendo vinto un concorso, il giovane passava a Roma, dove il grande scultore neoclassico Antonio Canova lo prendeva sotto la sua ala protettrice. Da quel momento Hayez, introdotto nei salotti dell'alta società romana, inizia la sua vita libertina che gli fece scrivere nelle sue memorie: "Chi mi vedeva nel mio studio e poi in compagnia avrebbe trovato due uomini diversi". Iniziò ad avere storie e amanti molto giovani, fino alla morte sopraggiunta nel 1882, a 91 anni. Una volta Hayez rischiò di essere ucciso dal marito di una donna con cui aveva avuto una relazione, ma per sua fortuna egli fu solo ferito e così Canova gli consigliò di sparire da Roma per un po' e rifugiarsi a Firenze. Al suo rientro nella Capitale, Hayez conosce la donna destinata a diventare sua moglie, Vincenza Scaccia, di ottima famiglia borghese. In questa donna quieta e remissiva, Hayez vide forse la madre paziente che avrebbe voluto avere, e che compensava la sua impulsività. Le sue avventure galanti continuavano, senza ritegno. Spostatosi con la moglie a Milano (dopo una parentesi veneziana), Hayez esplose in tutta la sua grandezza. Frequentò Manzoni, Rossini, Verdi. Conobbe Carolina Zucchi, la sua amante per eccellenza, bella, passionale, di famiglia borghese ricca e colta. Per Carolina lui perse la testa, intrecciando con lei una relazione disinibita e sfrenata. Carolina era stata prima sua modella (in genere con questo sistema Hayez seduceva le sue amanti), e così, lui la circuì mentre lei posava. A testimoniare l'alta dose di erotismo che contraddistinse questo amore vi sono molti disegni del pittore veneto, di carattere piuttosto esplicito, in cui lui e lei posano insieme. La relazione fu decennale. L'amicizia durò fino alla scomparsa di lei. La moglie, Vincenza Scaccia, morì nel 1869, procurando un grande dolore ad Hayez. Il quale, però, ben presto riprese la sua vita libertina. Aveva ottant'anni e si legò ad una trentenne, Angela Rossi. Per evitare lo scandalo decise addirittura di adottarla. Fu la sua ultima donna ufficiale. L'amore tra i due era anche fisico. Lui la rappresentò in un quadro in atteggiamento estremamente sensuale

martedì 5 gennaio 2016

IL TEMA DELLA MATURITA' DI UMBERTO ECO



ALESSANDRIA

Quando lo conobbi io, al liceo classico Plana di Alessandria, Umberto Eco non era un banale primo della classe. Lui frequentava quella maschile, io ero nella femminile. Stesso corso e anno. Era forse un po’ presuntuoso, ma brillante, intelligente, pronto alla battuta anche dissacrante sebbene a quei tempi ai ragazzi di buona famiglia, per una legge non scritta, si imponeva il bon ton.


Lettori fissi