lunedì 16 novembre 2020

GOOGLE CELEBRA ELIŠKA JUNKOVÁ, PILOTA AUTOMOBILISTICA CECOSLOVACCA (1900-1994)

 Oggi 16 novembre Google, a 120 anni dalla sua nascita, celebra con un Doodle questa affascinante signora che ha lasciato un segno nel mondo delle corse automobilistiche: Eliška Junková, nata ad Olomuc nel 1900, morta a Praga nel 1994. Il suo nome di battesimo era Alžběta Pospíšilová ed è nota anche come Elisabeth Junek. Ho provato a cercare traccia di lei nell’Enciclopedia delle Donne, senza però trovare nulla, ma sono sicura che le eccellenti redattrici non tarderanno ad inserire tra le biografie di donne anche quella della Junková. Figlia di un fabbro, era sesta di otto figli ed in casa la chiamavano smíšek, per via del suo tenero sorriso. Fu tra le prime donne del suo Paese ad ottenere una patente di guida (dopo aver preso lezioni di guida clandestina a Praga) e fu la prima in assoluto a vincere una gara del Grand Prix.

Fu soprannominata “la donna più veloce dell’automobilismo”. La Junková, però, non iniziò la sua carriera dal mondo delle gare sportive. Grazie alla sua conoscenza delle lingue trovò impiego presso presso la Banca di credito di Praga, nella filiale della sua città, subito dopo la Grande Guerra. La passione per le automobili le venne grazie alla frequentazione con un giovane banchiere di nome Vincenc “Čeněk” Junek, di diversi anni più grande di lei, he poi diventò il suo compagno. Dopo il matrimonio cambiò il suo nome di battesimo in Eliška (“Beth”) e il suo cognome Junková (il femminile di Junek in ceco). Dopo alcuni viaggi all’estero per lavoro, Eliška tornò dal suo compagno che nel frattempo aveva accumulato una discreta fortuna e che le disse: “Se sarai l’amore della mia vita, è meglio che impari ad amare questi dannati motori”. Infatti Čeněk  aveva cominciato a partecipare alle corse automobilistiche, ma Eliška non dovette farsi pregare poi molto, perché anche lei fu travolta dalla passione per i motori (amava molto le Bugatti), mentre Čeněk veva iniziato a correre sul serio, vincendo la cronoscalata Zbraslav-Jíloviště nel 1922, l’anno in cui finalmente i due si sposarono. La coppia acquistò subito una Mercedes e poi una Bugatti Tipo 30 già usata nel Gran Premio di Francia. Sulle prime Eliška servì come meccanico di guida al marito, poi, dopo un infortunio capitato a costui, decise di prendere il volante al suo posto. Nel 1923, con Čeněk al suo fianco, affrontò la sua prima gara professionale. L’anno successivo vinse da sola una gara importante e da allora cominciò a collezionare un primato dietro l’altro, prendendo parte a gare in tutta Europa e guadagnandosi l’appellativo di “Regina del volante”.

Nel 1928, a causa della morte del marito in un incidente automobilistico durante il Gran Premio di Germania, Eliška si ritirò a vita privata e poi si dedicò ai viaggi, altra sua grande passione. Nell’immediato dopoguerra sposò lo scrittore Ladislav Khás e visse l’ostracismo dovuto alle autorità comuniste del suo Paese. Nel 1973 pubblicò la sua autobiografia, Má Vzpomínka je Bugatti (“La mia memoria è Bugatti”), che le ridiede notorietà. E’ rimasta memorabile la sua partecipazione alla Targa Florio, la corsa stradale italiana più famosa nel mondo, nelle edizioni 1927 e 1928, nelle quali portò la sua Bugatti T35B quinta al traguardo. Fino alla fine mantenne quel dolce sorriso e quella soavità che facevano intimamente parte della sua persona, come si può vedere in questo filmato tratto da Youtube.

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