Gli studiosi di fenomeni sociali affermano che il “mutamento sociale” riguarda sempre i governi, le norme, gli status ed i ruoli. Per lo più è frutto di un processo graduale, raramente di rivoluzioni. Lo viviamo in quanto immersi nella società e pian piano ci abituiamo ad esso. Ma se ci coglie improvviso può procurarci sbandamento. E non è solo roba da film, ma pura realtà. Risvegliarsi dopo 19 anni di coma e trovare il proprio Paese cambiato sotto ogni profilo è stata un’esperienza destabilizzante per un ferroviere polacco che l’ha vissuta sulla propria pelle. La cosa più evidente relativa all'azione dei vari regimi o governi sta nelle restrizioni o nella libertà che essi danno ai cittadini. Sta anche nella minore o maggiore libertà di movimento che le persone hanno. Per il ferroviere destabilizzante non è stato trovare intorno a sé undici nipoti sfornati nel frattempo dai quattro figli, ma vedere che il regime comunista non c’è più. Non trovare più bandiere rosse o barbuti e canuti profeti della rivoluzione, ma gente che cammina per strada griffata, abbondanza di merci nei negozi e cellulari dappertutto. Non più cibo razionato, ma benessere che “fa girare la testa”. Il segno esteriore dei cambiamenti di regime sta proprio nelle mode e nei gusti delle persone. Abbattute le frontiere è stato uno sciamare di polacchi verso altre destinazioni europee, in cerca di una vita migliore. Non avendo avuto il tempo per abituarsi al cambiamento il nostro ferroviere appena ripresa coscienza si è chiesto ed ha chiesto che fine avesse fatto il comunismo. Quando la realtà supera la fantasia.
Réparer la modernité ?
18 ore fa
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